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Sanremo 2016: vietato essere buoni. Il Festival attraverso i social

#sanremo2016 genera circa 2.000 tweet al minuto, il più cattivo vince su tutti

10 Febbraio 2016

Sanremo Gabriel GarkoROMA – “Mezz’ora di preliminari. Fosse la prima volta, ma è la 66esima”. Twitta Lia Celi andando dritta al punto, tra i tanti – tantissimi che commentano l’intro più lungo della storia. Il palco si è mangiato dieci file, se n’è parlato in questi giorni, si accendono le luci e pensiamo che quasi ne sia valsa la pena, e tutti giù a scrivere che il canone serve a qualcosa (a pagare le luminarie del festivàl). Un istante di tregua per l’omaggio a David Bowie, niente tweet al vetriolo, ma qualche consenso timido, perché l’entusiasmo non sta bene: non stasera. Non ce n’è per nessuno, quasi salva Virginia Raffaele nei panni di Sabrina Ferilli, amatissima e simpaticissima; l’outfit animalier di Madalina Ghenea suscita così tanta ironia da prendere il sopravvento sulla bellezza, mentre il popolo femminile insorge: “stiamo pagando una che è già stata con Fassbender”.

“Gabriel Garko è così emozionato che le gambe gli fanno zigomo, zigomo” twitta Emiliano Carli. Arriva il superospite numero uno: Laura Pausini festeggia ventitré anni di carriera e fa un medley dei suoi successi duettando con se stessa, è questa la “prestigibilizzazione” del Festivàl! Su “La solitudine” in tanti citano il povero Marco, lì a guardare la sua ex miliardaria alla tv. Poi Scoppia il caso Vessicchio, il grande assente, la rete lo reclama a gran voce con l’hashtag #usciteVessicchio. Noemi, Arisa, Ruggeri e Bluvertigo con i nastri arcobaleno danno il via a una manifestazione silenziosa a favore dei diritti civili e poi arriva Sir John, paillettatissimo: brividi, musica e il racconto di una vita felice. Il successo, il matrimonio, i figli e Elton lancia l’appello: “rendere il mondo un posto migliore con un approccio cristiano”.

La musica è lì sullo sfondo, ma verso la fine Rocco Hunt fa ballare pure la sala stampa, con “Wake Up”. A mezzanotte arriva il terzo superospite “Maître Gims” con “Est-Ce Que Tu M’aimes?”, occhiali scurissimi che non toglie neanche per un secondo e poche, pochissime parole. E sul collegamento con Savino e la Gialappa’s, Riccardo Bocca twitta “Il dopo festival doveva essere il festival”. Ma la vera notizia è per noi che a mezzanotte il festival è finito e Carlo Conti si allunga solo per un’altra mezzoretta. Rocco Tanica e la sua rassegna sono la nostra certezza. Esce la classifica provvisoria e cala il sipario, a rischio Dear Jack, Bluvertigo, Noemi e Irene Fornaciari. Ma non c’è da preoccuparsi, come dicono gli Elio e Le Storie Tese, c’è sempre il ripescaggio: “La grande gioia dopo la tristezza”.

2016-02-10T10:22:16+01:00