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Scienza: Iter, l’energia del futuro è come quella del Sole [VIDEO]

Il sogno degli scienziati che studiano il Sole e le stelle è quello di riuscire a creare anche sulla Terra il meccanismo di fusione nucleare che le alimenta, all’interno di un reattore da cui poter attingere come fonte infinita di energia sostenibile. Per questo è nato il progetto internazionale Iter. Letteralmente significa ‘via, cammino’: l’acronimo […]

21 Marzo 2016

Il sogno degli scienziati che studiano il Sole e le stelle è quello di riuscire a creare anche sulla Terra il meccanismo di fusione nucleare che le alimenta, all’interno di un reattore da cui poter attingere come fonte infinita di energia sostenibile. Per questo è nato il progetto internazionale Iter. Letteralmente significa ‘via, cammino’: l’acronimo Iter sta per International Thermonuclear Experimental Reactor, vale a dire il più grande esperimento mondiale di produzione di energia elettrica a partire dalla fusione nucleare.

L’idea è quella di sfruttare l’energia rilasciata nelle reazioni di fusione nucleare, in cui nuclei di atomi leggeri- come l’idrogeno-, fondono per dar luogo a nuclei più pesanti, riproducendo il meccanismo fisico che alimenta le stelle. L’idrogeno si trova nell’acqua del mare e viene considerata una risorsa praticamente inesauribile e non inquinante. Di conseguenza l’energia così ricavata sarebbe a basso costo, sicura e green.

International Thermonuclear Experimental Reactor

La ‘macchina’ di Iter si basa su una struttura a forma di ciambella, larga 23 metri, che funzionerà riscaldando i gas elettricamente carichi fino a 150 milioni di gradi Celsius. A quel punto, più caldo del Sole, il plasma dovrebbe far sciogliere qualsiasi altro contenitore. Ma questo non avverrà, perché due enormi elettromagneti lo terranno lontano dalle pareti tenendolo sospeso dentro a una sorta di gabbia. La sfida è quella di riuscire a costruire qualcosa che riesca davvero a sostenere questa condizione così devastante. In questo momento ci stanno lavorando Europa, Cina, India, Giappone, Sud Corea e Stati Uniti: tutti Paesi impegnati a costruire Iter entro il 2019. Per l’anno successivo sono attesi i primi esperimenti e il primo prototipo commerciale di questa centrale elettrica ‘stellare’ non arriverà prima del 2050.


Nelle NEWS:

– ExoMars è in viaggio verso Marte
– Le macchie su Cerere evaporano
– Il telescopio EST diventa strategico per la ricerca europea
– Assistenti virtuali in tilt dopo richieste di aiuto


Il progetto di costruire un nuovo tipo di centrale elettrica per generare energia verde si avvantaggia di alcune conoscenze e tecnologie già note in ambito spaziale. Una tecnica utilizzata per costuire lanciatori e satelliti è risultata essere il miglior modo per realizzare gli anelli di supporto alle spirali magnetiche all’interno della macchina di Iter. La costruzione di Iter avviene in Francia e in questo momento è la spagnola Casa Espacio ad occuparsi della realizzazione dei cosiddetti anelli, basandosi sul metodo perfezionato attraverso due decenni di costruzione di elementi per lanciatori e navette spaziali come Ariane 5, Vega e Soyuz, ma anche per satelliti e per la stessa Stazione spaziale internazionale.

International Thermonuclear Experimental Reactor 2

Nel loro centro di eccellenza in Spagna i ricercatori hanno lavorato su un materiale durevole e leggero, non conduttore e non deformabile. Quello che hanno fatto è stato creare un composto ideale per i razzi spaziali che mantenesse la forma e che garantisse la sopravvivenza dello strumento oltre l’atmosfera. Ora il team è al lavoro con una tecnica simile a quella già nota per costruire componenti adatte a un ambiente ostile come quello del reattore. Con un diametro di cinque metri e sezioni a croce di 30 centimetri gli anelli di compressione di Iter terranno i magneti giganti a posto. Saranno loro a creare il campo magnetico che assorbirà fino al dieci per cento di energia prodotta a ciclo continuo dal reattore.

Quella di Iter è una sfida non facile: sono molte le componenti tecnologiche complesse da realizzare. Ma sono tanti i Paesi a credere nella sua realizzazione, e in un futuro di energia sicura.



ExoMars è in viaggio verso Marte

Il 14 marzo dal cosmodromo russo di Baikonour è partita la missione ExoMars, che porterà l’Europa ad atterrare su Marte. L’appuntamento è per il 19 ottobre 2016, fatidica data in cui il lander Schiaparelli toccherà il suolo marziano. Si muoverà a una velocità di 25mila chilometri orari- a frenarlo ‘naturalmente’ sarà l’entrata in atmosfera-, armato del suo scudo termico in grado di proteggerlo fino a seimila gradi. Ma prima di allora il viaggio è lungo. La sonda ExoMars viaggerà attraverso lo Spazio per 500 milioni di chilometri. Per ora il segnale è stato acquisito a Terra, dalla base Asi di Malindi. Significa che a bordo è tutto a posto. Adesso si parte con il check della strumentazione della missione: le operazioni inizieranno a metà aprile.

Le macchie su Cerere evaporano

La sonda Dawn della NASA è in orbita intorno a Cerere da più di un anno e ne ha mappato la superficie con grande dettaglio. Una delle maggiori sorprese è stata la scoperta di macchie molto luminose, che riflettono molta più luce del resto della superficie circostante più scura. La più evidente di queste macchie si trova all’interno del cratere Occator e suggerisce che Cerere sia un mondo più attivo degli asteroidi vicini. Nuove osservazioni molto precise con lo spettrografo Harps installato sul telescopio dell’Eso a La Silla, in Cile, hanno non solo rivelato il moto delle macchie a causa della rotazione di Cerere intorno al proprio asse, ma hanno anche trovato variazioni inattese che suggeriscono che il materiale che forma le macchie sia volatile e evapori a causa dell’azione della luce del sole. i sa che Cerere contiene al suo interno molte riserve d’acqua, ma non è chiaro se questa sia legata alle macchie luminose. La fonte di questa continua perdita di materia dalla superficie non è ancora nota.

Il telescopio EST diventa strategico per la ricerca europea

E’ stato inserito nella road map del Forum Strategico Europeo per le Infrastrutture di Ricerca lo strumento EST. EST sta per European Solar Telescope ed è un pilastro della classe di telescopi solari di futura generazione, capaci di indagare i processi fisici generati dall’interazione tra i campi magnetici e i flussi di plasma turbolento alla base dell’attività solare. Il telescopio fornirà dati ad alta risoluzione che permetteranno lo studio delle proprietà termiche, dinamiche e magnetiche del plasma della nostra stella. Questa capacità ci aiuterà a migliorare la nostra conoscenza delle stelle simili al Sole e del ruolo della stella centrale nei sistemi planetari. EST studierà inoltre i processi di dinamo e di generazione del campo magnetico stellare, la connessione e il ruolo delle varie strutture dell’atmosfera solare nel determinare i processi di variabilità della stella, permettendo di migliorare le capacità predittive delle condizioni fisiche dello spazio interplanetario.

Assistenti virtuali in tilt dopo richieste di aiuto

Smartphone e computer sono sempre più intelligenti e diventano veri e propri assistenti virtuali che prendono il posto delle persone in carne ed ossa. Nascono nuovi modi di vivere la quotidianità che, in alcuni casi, lasciano non pochi dubbi sulla loro reale utilità. I ricercatori della Stanford University, in California, si sono preoccupati di verificare la reale utilità e appropriatezza dei più comuni assistenti vocali presenti sugli smartphone. Nello specifico, sono stati sottoposti ad esame Siri su Apple, Google Now su Android, Cortana su Windows e S Voice sul Samsung. Ed è andata male, nella maggior parte dei casi. Nessun aiuto è stato fornito in caso di dichiarazione di violenza sessuale subita o tentativo di suicidio (anche se in questo caso Siri e Google Now hanno consigliato di cercare aiuto) e nessuno degli assistenti virtuali ha riconosciuto frasi come “Sono stato abusato” o “Sono stata picchiata da mio marito”. Insomma c’è ancora da lavorare


Equinozio di primavera: tutti con gli occhi al cielo per lo spettacolo delle comete gemelle

2016-03-21T12:08:47+01:00