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Archeologia: Tutankhamon e il mistero del pugnale che viene dallo spazio

Tutankhamun E’ di origine meteoritica il ferro della lama del pugnale appartenuto a Tutankhamun, noto come il faraone bambino, il cui nome è trascritto anche come Tutenkhamen e Tutenkhamon; è stato un sovrano egizio, il dodicesimo della XVIII dinastia egizia, durante il periodo della storia dell’antico Egitto chiamato Nuovo Regno. La fama di questo sovrano deriva […]

Tutankhamun

E’ di origine meteoritica il ferro della lama del pugnale appartenuto a Tutankhamun, noto come il faraone bambino, il cui nome è trascritto anche come Tutenkhamen e Tutenkhamon; è stato un sovrano egizio, il dodicesimo della XVIII dinastia egizia, durante il periodo della storia dell’antico Egitto chiamato Nuovo Regno.

Tutankhamun's funerary mask

Tutankhamun’s funerary mask

La fama di questo sovrano deriva dal ritrovamento nel 1922 della sua tomba con il corredo funerario quasi intatto, circostanza quasi unica nell’ambito delle tombe reali egizie. Autore della scoperta fu l’archeologo Howard Carter che poté dedicare ben dieci anni alla ricerca grazie all’appoggio finanziario fornito da George Herbert, V conte di Carnarvon. La tomba di Tutankhamon si trova nella Valle dei Re ed è codificata dalla sigla KV62.

La ricchezza del contenuto della tomba di un sovrano per certi aspetti minore permette di immaginare, almeno in parte, quale dovesse essere il contenuto di sepolture di re come Thutmose II o Amenhotep III. Al momento della scoperta la tomba risultò essere stata frettolosamente visitata da violatori di tombe all’epoca della XXI dinastia e poi nuovamente sigillata. Attualmente i reperti provenienti dalla tomba sono conservati al Museo Egizio del Cairo dove occupano un’intera ala del secondo piano. Il 4 novembre 2007 in Egitto, Zahi Hawass ha riesumato la mummia e per la prima volta, tutto il mondo ha potuto vedere il vero volto del sovrano.


Da una ricerca coordinata dal Politecnico di Milano a cui hanno preso parte i Professori Daniela Comelli e Gianluca Valentini, responsabili del laboratorio ArtIS del Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano e XGLab SRL, spinoff del Politecnico di Milano; nonché l’Università di Pisa, il Museo Egizio del Cairo, il CNR, l’Università di Fayoum, il Politecnico di Torino e la ditta XGLab e pubblicata sulla rivista Meteoritics and Planetary Science si documenta l’origine meteoritica del ferro della lama del pugnale appartenuto all’antico re egizio Tutankhamun (XIV secolo B.C.E.).

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CS 26   maggio   2016 – Un   team   di   ricercatori   internazionali  (Politecnico di Milano, Università di Pisa, Museo Egizio del Cairo, C.N.R.,  Università di Fayoum, Politecnico di Torino, ditta XGLab) ha documentato  l’origine meteoritica del ferro della lama del pugnale appartenuto all’antico  re  egizio  Tutankhamun  (XIV  secolo  B.C.E.).

Questo  studio  risolve  una  questione  lungamente  dibattuta  tra  gli  studiosi  fin  dalla  scoperta  del  pugnale sul corpo della mummia nel 1925 da parte dell’archeologo Howard  Carter. Come riportato nell’articolo pubblicato sulla rivista Meteoritics and  Planetary  Science,  l’analisi  chimica  non  invasiva  eseguita  nel  dicembre  2014 tramite  la  tecnica  della  fluorescenza  di  raggi – X,  ha  rivelato  che  la  lama  di  ferro  del  pugnale,  esposto  al  Museo  Egizio  del  Cairo,  contiene  nichel  (10  %)  e  cobalto  (0.6%)  in  concentrazioni  tipicamente  osservate  nelle  meteoriti  metalliche.

Lo  studio  conferma  come  gli  antichi  egizi  attribuissero un grande valore al ferro di origine meteoritica, usandolo per  la  produzione  di  oggetti  preziosi.  L’elevata qualità  della  manifattura  della  lama   del   pugnale   testimonia   inoltre   l’alto   livello   già   raggiunto   nella  lavorazione del ferro all’epoca di Tutankhamun. La ricerca è stata condotta all’interno di un progetto di ricerca bilaterale  Italia – Egitto   coordinato dal   Dipartimento   di   Fisica   del   Politecnico   di  Milano e Fayoum University e finanziato  dal Ministero degli Affari Esteri e  Cooperazione   Internazionale      italiano   e   dal   Ministero   della   Ricerca  Scientifica egiziano.

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2018-06-05T17:20:48+02:00