ROMA – Finalmente in materia di ambiente e animali è possibile dare una bella notizia. È la messa al bando, da parte degli Stati Uniti, di tutti i manufatti d’avorio e di conseguenza del commercio a qualunque titolo di manufatti realizzati con le zanne di elefante. Un colpo durissimo, quindi, alla piaga del bracconaggio.
L’annuncio ufficiale, che precede la Giornata mondiale dell’ambiente, il prossimo 5 giugno, e che l’Onu quest’anno dedica alla lotta contro il commercio illegale di specie protette, è stato dato dalla Fish and Wildlife Service, l’agenzia statunitense del dipartimento degli interni dedicata alla fauna selvatica.
Nello specifico, spiega l’agenzia, sono vietate importazioni, esportazioni e commercio di tutti gli oggetti in avorio di nuova fabbricazione. Ammessi solo quelli con oltre cento anni di età e quelli che presentano avorio in una piccolissima percentuale, come ad esempio, gli strumenti musicali, ma non proveniente da azioni di bracconaggio. “L’audace azione di oggi e’ un impegno degli Usa a porre fine alla piaga del bracconaggio degli elefanti e al tragico impatto che sta avendo su tutte le popolazioni selvatiche“, ha detto il segretario degli interni, Sally Jewell.
L’auspicio ora è che altri Paesi, sostenuti anche dall’Onu, seguano le orme degli Stati Uniti e le politiche in tal senso intraprese dal presidente Barack Obama. L’inquilino della Casa Bianca aveva lanciato la lotta per la salvaguardia delle specie selvatiche già nel 2013.