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Giò Sada, con Volando al contrario si mette a nudo

Nove mesi di duro lavoro per un disco nato come un figlio voluto, da portare nel mondo con orgoglio

20 Settembre 2016

volando-al-contrario-gio-sadaROMA – “Volando al contrario”, il primo album di inediti di Giò Sada, esce in tutti gli store il prossimo 23 settembre. 9 mesi, dalla vittoria di XFactor, per dar vita a un progetto discografico unico nel suo genere. Un duro lavoro affichè il risultato finale fosse un album che rappresentasse quanto più possibile il mondo sonoro di Giò. Un disco che, come un prodotto artigianale, ha avuto bisogno di tempo e cura per essere realizzato. Volando al contratrio vede la luce oggi come un figlio voluto, amato, da portare nel mondo con orgoglio.

Volando al contrario, Giò Sada il disco

Volare al contrario è un atto di coraggio e di ambizione. Significa non rinunciare a staccarsi dal suolo e allo stesso tempo percorrere una rotta non convenzionale. L’album si articola in 12 tracce. Alcune composte già prima dell’ingresso di Giò nel programma, altre nate nel corso dei tour, altre ancora integralmente composte e arrangiate dopo la fine del talent. Ogni sfumatura della sua personalità artistica trova il proprio spazio, attraversando diverse sonorità e atmosfere. Da una dimensione pop a una più rock, passando per una vena più autenticamente cantautoriale. Giò racconta di un vero e proprio conflitto non solo personale, ma generazionale, con una terra amata ma difficile. Terra che alimenta nei propri figli il desiderio di fuggire alla ricerca di una dimensione più ospitale. Ma correre lontano non è possibile senza le fondamenta solide che vengono dalla consapevolezza di sé e degli affetti più cari.

Volando al contrario, track by track

copertina-gio-sada-bassaVOLANDO AL CONTRARIO

È il primo pezzo nato dopo la fine di X Factor, a gennaio, e il primo ad essere uscito, come singolo, subito dopo l’estate; in mezzo, nove mesi di lavoro accurato e certosino. È la title track del disco perché ne riassume il senso: spiccare il volo non per andare lontano abbandonando tutto, ma per riavvicinarsi a se stessi, tenendosi ben strette le proprie conquiste. Nelle parole di Giò, “Volare al contrario è un po’ come coltivare un orto biologico invece di andare al supermercato: ci vuole più tempo e fatica, ma il risultato è molto più gustoso”.

SOGNO LUCIDO

È un brano che parla del momento in cui la relazione con una persona diventa così profonda e interconnessa da ridefinire le priorità della vita. Il senso del mondo non è più correre davanti agli altri, primeggiare, ma amare e lasciarsi amare, prendendosi cura l’uno dell’altra. Si può lasciar “vincere chi non sa perdere”, perché le cose importanti della vita sono altre.

UNA CREPA

In origine si chiamava solo “Crepa”; l’articolo è stato aggiunto in seguito, per evitare fraintendimenti per via del doppio significato del termine. Racconta di quando, presi dal bisogno di staccare dalla frenesia del quotidiano, ci si rifugia con una persona cara in un posto lontano da tutto, immersi nella natura. La “crepa” del titolo è quella che si apre tra sé e il resto del mondo in quei momenti, e attraverso la quale si riesce a mantenere il contatto con la parte più autentica di se stessi.

LAGO

Scritta a quattro mani da Giò con Matteo Palieri, è una canzone che nasce da un’amicizia profonda e la racconta. Gli accordi sono stati composti al piano da Matteo pensando all’amico che, all’interno del programma, non poteva avere contatti con nessuno; terminato X Factor, l’ha regalata a Giò, che ha aggiunto il testo dedicandolo a Matteo. Il risultato è un’autentica gemma, che brilla tra gli altri brani dell’album per la sua unicità.

DESERTO

Non sempre due persone, pur profondamente legate, vogliono le stesse cose: talvolta una delle due viene presa dalla frenesia di correre lontano, fare esperienze, appropriarsi del mondo, per paura di perdere qualcosa d’importante. L’altro resta a casa e attende, nella consapevolezza che le cose più importanti non sono là fuori. Il riff di chitarra che attraversa questo brano ha una ritmica quasi da canzone popolare, come un richiamo che riecheggia ricordando la bellezza delle cose semplici di casa.

ESISTENTE

Un brano tanto semplice musicalmente quanto complesso nel testo. Nei versi di Esistente Giò dà infatti prova della sua piena maturità di analisi, veicolando attraverso la scrittura concetti complessi. Il pezzo racconta proprio questo processo di maturazione, l’acquisizione della consapevolezza che non bisogna rincorrere l’attimo fuggente ma dar valore al tempo, che sedimentando fa “solidificare cuore e testa”.

STO BENE ANCHE DA SOLO

Nata per “gioco” da un brano precedente, completamente riscritto e riarrangiato con la collaborazione di Luca Rustici, Sto bene anche da solo non vuol essere un richiamo all’isolarsi dal mondo, ma piuttosto una vera e propria dichiarazione d’indipendenza. Solo attraversando ogni genere d’esperienze e frequentando le persone più diverse, infatti, si può conquistare quella coscienza di sé che permette di star bene con gli altri, ma soprattutto con se stessi.

YOU SHOULD HAVE CALLED ME

Una ballata intima, solo voce e chitarra, che anche nella scelta dell’inglese vuole riallacciarsi alla tradizione cantautoriale tipicamente americana. Una serenata semplice, per lasciare che la persona amata vada lontano per seguire la sua strada, nella consapevolezza che prima o poi tornerà a casa da chi l’aspetta.

CIÒ CHE LASCIO

È un brano che viene dagli esordi musicali di Giò: scritto da Domingo Bombini ed Emanuele Mura fa parte della produzione dei Waiting For Better Days, uno dei suoi primi gruppi. Ciò che lascio è stata una delle prime canzoni che Giò ha registrato su disco, e in tour con i Waiting l’ha cantata ovunque in giro per l’Europa. È un pezzo con cui ha un legame profondo e che ha un ruolo importante nel suo percorso artistico.

ISOLA

Torna anche qui, declinato in una nuova chiave, il concetto di riappropriarsi del proprio tempo e dei propri ritmi, contro la frenesia imposta dalla modernità. L’obiettivo della vita non è correre sempre più forte nel tentativo di superare gli altri, ma viaggiare al giusto ritmo, con la giusta compagnia, verso quell’isola della mente in cui poter essere liberi, “nudi e pallidi, forse più stanchi per l’età, ma sempre meno fragili”.

IL RIMPIANTO DI TE

Il singolo d’esordio di Giò viene riproposto all’interno dell’album in una versione inedita, piano e voce, accompagnato da Ernesto Vitolo. Tra i due la sintonia è stata immediata, tanto che quella inserita nel disco è uno dei primissimi take. A testimoniarla, la risata di Giò rimasta nella registrazione finale.

COME AWAY WITH ME

Giò è abituato da sempre a spaziare tra i generi e gli ascolti. Non deve quindi sorprendere che, pur essendo un ragazzo cresciuto col punk e l’hardcore, possa amare Norah Jones al punto da volersi confrontare con un suo brano. La registrazione inserita nel disco è stata realizzata in presa diretta all’interno delle Grotte di Castellana, una delle meraviglie naturalistiche più famose della Puglia, che hanno regalato al pezzo un’atmosfera sonora assolutamente unica.

2016-09-20T18:26:31+02:00