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Monnezza, la nuova canzone di Emilio Stella

Con ritmi leggeri e coinvolgenti il cantautore denuncia degrado e inciviltà

14 Ottobre 2016

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Roma – Dopo l’irresistibile tormentone dell’estate “Pontina”, Emilio Stella torna con “Monnezza”, il nuovo brano che parla di rifiuti e degrado, riferendosi soprattutto al limite umano di chi troppo spesso predica bene e razzola male. Con ritmi freschi e leggeri, il cantautore di Pomezia continua a fare centro e con fare scanzonato tra un sorriso e una denuncia gliele canta a incivili e presuntuosi. È tutto vero, Stella non si è inventato nulla, ha solo messo in rima storie di vita vissuta, perché quello della “monnezza” – purtroppo – è problema assai sentito nella capitale e i suoi dintorni.
La puzza non si sente perché ci hanno abituato”, “Lo schifo è nel cervello di chi stupra la natura, parliamo tutti tanto ma poi chi è che se ne cura? … È dentro al nostro cuore il cambiamento. … Grazie a tutta ‘sta monnezza mi interrogo sui mali della razza”. Parole tutt’altro che leggere, capaci di arrivare a qualsiasi tipo di orecchio con grande semplicità. Insomma ancora una volta Emilio Stella colpisce dritto al punto e gli ascoltatori empatizzano e si sentono compresi, in più di un caso rappresentati. Classe 1983, il cantautore ha già dipinto in musica ironici affreschi delle case popolari, dell’aria che si respira sulla spiaggia di Capocotta “Capocotta non è Kingston“; il suo mondo musicale è popolato di personaggi che abitano la periferia, lontani anni luce dalla Roma dei Palazzi come da quella borghese e intellettuale di certi film. Quest’estate il suo viaggio si è fermato sulla Pontina, ora è ripartito tra sporcizia e inciviltà.

2016-10-14T17:20:24+02:00