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Peacemakers: il nuovo EP del duo torinese

Un mix di culture, stili e tecniche diverse

17 Dicembre 2016

ROMA – Peacemakers è un duo di dj e produttori di musica elettronica formato da Alberto e Alessandro, due ragazzi torinesi. Dalla nascita del progetto nel 2010 hanno condiviso il palco con artisti del calibro di Yellow Claw, Carnage, Zomboy, Congorock e le loro produzioni sono state supportate da producer come Astronomar, Candyland e da media specializzati internazionali come Run The Trap e This Song Slaps.

Peacemakers: il primo EP per il duo torinese 

Dopo tre singoli su Otodayo Records, arriva il loro primo EP: “Can’t Resist” è stato pubblicato il 16 dicembre da Doner Music, label/management fondata da Big Fish e punto di riferimento per la scena bass/trap italiana con ambizioni internazionali.

L’EP è stato lanciato in anteprima streaming su Dj Mag Italia.

Peacemakers: fieri del nostro risultato, mix di culture e stili diversi


“E’ stato un duro lavoro, da tempo volevamo dar vita a un progetto contando solo sulle nostre forze e capacità, che contenesse stili e influenze che ci hanno segnato nel nostro percorso: le nostre ispirazioni derivano dai Tropkillaz a DJ Snake, passando dai Bad Royale e Major Lazer, dalle sonorità meno note a quelle più pop”,  hanno raccontato i Peacemakers.

“Abbiamo voluto coinvolgere nel progetto alcuni tra i producer emergenti che preferiamo e con cui abbiamo coltivato un bel rapporto: il tedesco Karl Hungus, il francese El Speaker e l’italiano Thug For Less, un trio di cui siamo particolarmente contenti data la diversità stilistica di ognuno”, aggiungono.

“Per i cantanti, che all’interno del progetto giocano un ruolo fondamentale, abbiamo coinvolto l’inglese Feral Is Kinky (uno dei suoi ultimi lavori è una collaborazione con Angger Dimas), l’americano Kenne Blessin, con il quale abbiamo avuto modo di lavorare mesi fa per la realizzazione del singolo ”The Flame”, e il fortissimo francese Highdiwaan, un mostro, un talento vero al pari di molti grandi”.

“Abbiamo voluto fondere culture, stili e tecniche diversi e siamo fieri del risultato – concludono – non ci piace la monotonia, altrimenti ogni disco sarebbe uguale al precedente.
Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza il supporto di questi artisti e la fondamentale fiducia che ci ha dato Doner Music: crediamo che la riuscita di un progetto non sia solamente opera degli interessati ma è un processo dettato dalla forza di più colleghi e professionsti”.

2016-12-17T10:02:26+01:00