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“Saintes Maries” con Alessandro Sipolo la musica diventa integrazione

Estratto da "Eresie" il brano racconta il viaggio da Brescia a Saintes Maries de la Mer dove i rom festeggiano Santa Sara

15 Marzo 2017

ROMA – Musica come scoperta, viaggio, integrazione. E’ tutto questo “Saintes Maries” il nuovo estratto dall’album “Eresie” del cantautore Alessandro Sipolo.

 Può capitare che i gagé (cioè i “non rom”) possano sentirsi minoranza tra i rom, popolazione dispersa e “polverizzata” per eccellenza?  Può capitare che per una volta possa toccare a noi sentirci “stranieri”, attorniati da loro, eppure ben accolti?  Può capitare che la storia, la cultura e la musica delle genti rom, sinte, manouches e gitane diventi finalmente fonte di interesse per migliaia di persone, accorse per conoscerla?  Può capitare. Capita ogni 24 maggio a Saintes Maries de la Mer, durante la festa “apocrifa” di Santa Sara. Sara la nera. Sara la serva. Sara la protettrice dei viandanti, che la leggenda narra essere arrivata dal mare, insieme a tre Marie.

Alessandro Sipolo quando la musica diventa integrazione

Alessandro Sipolo ha raccontato tutto questo e il viaggio da Brescia, sua terra natale, a Saintes Maries de la Mer per vivere la festa di Santa Sara nel nuovo videoclip (firmato da Silvano Richini) “Saintes Maries”. Il brano è il terzo estratto da “Eresie”, l’ultimo lavoro del cantautore uscito a novembre 2015.  Un viaggio fisico e culturale in cerca di nuovi incontri, nuovi racconti e nuove note. Andando a conoscere da vicino quelle persone che hanno deciso di vivere una vita differente ma non meno dignitosa e meritevole di essere considerata come tale.

L’album Eresie

Così accade del resto in “Eresie”, album prodotto da Giorgio Cordini (Fabrizio De André) e registrato da TaketoAlessandro Sipolo Gohara che si è posizionato fra i 50 dischi dell’anno per la Giuria del Premio Tenco 2016. In “Eresie” Sipolo si chiede chi sono oggi gli eretici. E risponde con una sequela di canzoni che formano un disco di moderno cantautorato folk-rock elegante ed energico, poetico e assolutamente ribelle.

Alessandro Sipolo, la musica che non ha confini

I brani scorrono al passo country di un banjo, s’irrobustiscono di chitarre rock-blues e rumba, di scorribande folk, manouche e tarantismi, ma giocano anche su melodie acustiche o sulla frenesia carnevalesca di atmosfere carioca.
Il tutto per stendere una galleria di storie, persone e ingiustizie fra renitenti alle leva che si aggregano a una carovana rom, sante protettrici dei gitani e statue di rivoluzionari al rogo situate nella piazza più modaiola della città di Brescia, mentre la mafia conquista il nord Italia e l’affarismo spirituale di CL viene sbeffeggiato al suono di una corrosiva samba satirica. Ospiti Ellade Bandini, Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandabardò), Alessandro “Asso” Stefana e Max Gabanizza.

Alessandro Sipolo, la bio

E’ nato a Iseo nel 1986 e vive a Brescia. Laureato in Scienze Politiche e Scienze del Lavoro, specializzato in Gestione dell’Immigrazione, oltre alla sua attività di cantautore, lavora per il Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati ed è collaboratore dell’ Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano, fondato e diretto dal Professor Nando dalla Chiesa.

Alessandro Sipolo cantautore

Nel 2013, dopo un anno di lavoro e viaggio tra Cile, Bolivia, Argentina e Perù, rientra in Italia e pubblica il suo primo album, “Eppur bisogna andare”, prodotto da Giorgio Cordini, storico chitarrista di Fabrizio De André. Il disco, concept album sul tema della “prosecuzione” ai tempi della crisi, vince il premio Beppe Gentile 2014 come migliore album d’esordio. Nel novembre 2015 esce il secondo album, “Eresie”, realizzato con la collaborazione di grandi firme del panorama musicale italiano come Taketo Gohara, Giorgio Cordini (co-produttore del disco), Ellade Bandini, Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandabardò), Alessandro “Asso” Stefana, Max Gabanizza.


2017-05-03T16:05:59+02:00