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Uscita alla Galleria Estense

Giorgia Zanfi Scuola media Paoli,Modena

Martedì 20 ottobre noi alunni di 3L, accompagnati dalle professoresse Pellacani e Nassetti, alle 10:15 ci siamo diretti alla Galleria Estense. Arrivati al Palazzo dei Musei, siamo saliti fino all’ ultimo piano per visitare questo grande patrimonio artistico. Appena entrati, la guida ci ha spiegato che tutti i quadri che avremmo visto erano appartenuti alla famiglia degli Este.

SCULTURA:
La prima opera che abbiamo notato è stato il busto del duca Francesco I, una scultura realizzata da Bernini, che lavorava per la corte papale a Roma. Visto che era molto bravo, anche Francesco I voleva farsi ritrarre da lui. Però Bernini era troppo indaffarato e non poteva perdere tempo in inutili spostamenti, così Francesco I mandò a Roma tre suoi ritratti: uno frontale e gli altri due di profilo. In questo modo lo scultore poté compiere il suo lavoro ed il duca ebbe il suo busto.

La scultura che mi è piaciuta di più e stata la Madonna con Bambino di Antonio Begarelli. Per ottenere un effetto bianco spruzzava il caolino (argilla di solito bianca) e poi la impreziosiva con uno strato di pittura dorata. Molti aspetti delle sculture di Begarelli sono andati perduti, perché gran parte delle sue opere sono state purtroppo ricoperte di gesso per simulare lo stucco (malta composta di calce e polvere di marmo).

PITTURA:
Il pittore Antonio Allegri, detto il Correggio, dipinse un quadro diverso dagli altri: cercò di rappresentare in modo più realistico i personaggi divini: Maria appare come una mamma dolce che culla suo figlio, quest’ultimo con una mano si tiene a un dito di sua madre ed invece con l’altra gioca con il velo. Questo quadro stupendo si chiama Madonna Campori.
Quest’ opera fu lasciata in eredità da Giuseppe Campori alla Galleria estense nel 1885.

I pittori Dosso e Battista Dossi dipinsero il ritratto di Alfonso I d’Este che tiene la mano sinistra appoggiata su un cannone ed invece nella mano destra tiene un’ arma. Sulla sua armatura risplende una collana d’oro dalla quale pende la medaglia dell’ordine dei Cavalieri di San Michele. Il dipinto mette in evidenza le capacità militari di Alfonso I. L’episodio sul retro si riferisce probabilmente ad una battaglia vinta.

Quest’opera (ritratto di Francesco I d’Este del pittore spagnolo Velasquez) mette in risalto gli aspetti intimi del duca. Lo sguardo è sia deciso che malinconico, ed è rivolto verso lo spettatore. Al collo ha una collana da cui pende il toson d’oro (cioè il massimo riconoscimento dalla corte spagnola). Ci sono due motivi differenti per capire perché non ha il resto del corpo: il primo è che il quadro sia stato tagliato; il secondo, invece, è che il pittore che lo ha ritratto avesse avuto fretta e perciò ne abbia fatto solo metà.

In questo dipinto Matteo Loves rappresenta Alfonso III in abito da monaco dopo che ha lasciato il potere a suo figlio. Con il piede destro calpesta lo scettro e la corona, simboli del potere e a terra, lì vicino, ci sono altri oggetti che rappresentano la cultura mondana. A destra, appoggiati su un tavolo, si vedono un teschio e una clessidra: simboli che indicano la morte. Queto dipinto fu chiamato Padre Giambattista d’Este già duca Alfonso III.
TESTA DI UOMO CON CAPPELLO
Guido Mazzoni, un plastificatore (veniva chiamato così perché modellava la terracotta), creò la testa di uomo con cappello. La testa è tutto quello che rimane dell’opera dell’ artista, che è stata persa a Busseto, in provincia di Parma. Sembra così vero perché Mazzoni ricorreva ad una tecnica usata per preparare maschere in cartapesta che gli antichi utilizzavano per il teatro sacro.

IL MIO GIUDIZIO PERSONALE:
Sono molto soddisfatta di come si è svolta l’uscita e delle tante opere viste e conosciute per la prima volta, anche perchè io sono un’amante dell’ arte. La guida è stata molto ampia e semplice nei discorsi; per questo motivo sono riuscita a capire tutto senza difficoltà e a seguire le varie presentazioni con vivo interesse. Una delle opere che mi è piaciuta di più è stata La testa di uomo con cappello, perché è davvero realistica! Personalmente consiglierei a tutti di andare a visitare la Galleria estense: ci sono tantissime opere così vicino a noi e così sconosciute che meritano di essere scoperte!

Giorgia Zanfi,classe 3L,scuola media Paoli,Modena

2016-02-08T11:35:57+01:00