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Safer Internet Day a Milano, la rete contro il Cyberbullismo

Un giorno per promuovere un uso sano e consapevole di internet e delle nuove tecnologie

7 Febbraio 2017

safer internet day a milanoROMA – Promuovere un uso sano e consapevole di internet e delle nuove tecnologie, in modo particolare tra i bambini ed i ragazzi di tutto il mondo. Questo l’obiettivo di Felici di navigare-La rete contro il cyberbullismo, evento organizzato nell’Aula Magna Tribunale di Milano dalla Casa Pediatrica dell’ASST Fatebenefratelli – Sacco su incarico del Miur e che si è svolto nel giorno del Safer Internet Day. Quest’anno anche la prima Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo a scuola dal titolo ‘Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo’.

Presenti all’evento senatrice PD Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge sul contrasto al bullismo e al cyberbullismo; il direttore della Casa pediatrica Asst Fatebenefratelli – Sacco, Paolo Bernardo e Paolo Picchio, padre di Carolina, la ragazza suicida nel 2013 in seguito a prevaricazioni di bulli.

Safer Internet Day a Milano, Elena Ferrara: “Lavorare con i ragazzi per i ragazzi”

“Lavorare ‘con’ i ragazzi, non solo ‘per’ i ragazzi”. Questo è il monito della senatrice piddina Elena Ferrara, prima firmataria del disegno di legge sul contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Ferrara spiega alla Dire che la legge deve ancora giungere alla sua approvazione definitiva: “Negli ultimi anni la percezione del fenomeno è aumentata, la legge purtroppo non ha ancora raggiunto la sua approvazione definitiva, alla terza lettura al Senato adesso deve nuovamente fare il passaggio alla Camera” fa sapere la senatrice dem, perché la legge “è stata sostanzialmente riemendata e riportata nello scritto originario, cioè quello che punta sui minori e sulla prevenzione”.

Insomma, si deve partire dai ragazzi, perché “questa giornata, voluta fortemente dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, e dall’allora ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, è una giornata importante” a detta di Ferrara, soprattutto perché “si colloca all’interno del Safer internet day ma nello stesso tempo promuove un’iniziativa squisitamente italiana”, un’iniziativa volta a risolvere i nodi che impediscono un’efficace strategia di contrasto al fenomeno. Oltre al coinvolgimento dei ragazzi infatti il problema come sostiene la senatrice “è quello di avere un forte coordinamento, infatti la legge propone un tavolo interministeriale”, conclude.

Safer Internet Day a Milano, Paolo Bernardo: bullismo e cyberbullismo temi da non trattare con superficialità

“Purtroppo leggendo i giornali e guardando la televisione vediamo come molti privati tendono a occuparsi di quello che è il contrasto di queste attività. Attenzione, perché pur facendolo in buona fede il rischio davvero è di non essere preparati e creare dei vuoti nel momento in cui il ragazzo o la famiglia chiedono aiuto”. Il direttore della Casa pediatrica Asst Fatebenefratelli-Sacco, Paolo Bernardo mette in guardia da possibili strumentalizzazioni messe in campo da privati, talvolta in buona fede e talvolta a fini terzi, che si propongono come sensibili a un tema in realtà delicatissimo, laddove invece deve essere necessario un intervento di esperti e professionisti.

Quando il tema viene trattato con superficialità di solito, come dice Bernardo, “dopo un normale coccolamento non c’è un percorso di cura”, e questo è molto pericoloso: “Stiamo attenti – ammonisce il direttore della Casa pediatrica – perché non vorremmo più vedere né quest’anno né mai suicidi di ragazzi abbandonati. La solitudine  è il momento peggiore”.

Safer Internet Day a Milano, Paolo Picchio: coinvolgere e curare i ragazzi

“Oltre al coinvolgimento dei ragazzi poi bisogna trovare qualcuno che sappia curare queste patologie”. Paolo Picchio, padre di Carolina, la ragazza suicida nel 2013 in seguito a prevaricazioni di bulli, in occasione del convegno spiega cosa lo ha spinto a scrivere alla figlia: “È una cosa del tutto personale perché nessuno dimentichi quella che è stata l’evoluzione in questi quattro anni”, racconta Picchio.

Sono infatti passati quattro anni dal gesto e dal messaggio di Carolina, un messaggio purtroppo “fondamentale per far partire un movimento che ha portato alla luce il cyberbullismo”. Tramite le parole della sfortunata quattordicenne sono infatti arrivati “sia il disegno di legge sul cyberbullismo, sia tutte le attività legate alla Casa pediatrica Fatebenefratelli-Sacco per la cura di questi ragazzi, sia vittime che bulli” conclude Picchio.

2017-05-08T17:52:41+02:00