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Il big bang, e poi? La risposta ce la darà (nel 2025) ET

Cosa è successo un milionesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang? E per i 380.000 anni successivi?

La risposta – una delle risposte – ce la darà ET, l’Einstein Telescope: un osservatorio sotterraneo con un perimetro di 30 chilometri, costruito per captare le onde gravitazionali, increspature dello spaziotempo che si propagano alla velocità della luce, generate da “cataclismi cosmici” come l’esplosione di supernovae o lo scontro tra buchi neri. Grazie alle sua estrema sensibilità alle basse frequenze, l’uomo potrà finalmente investigare oltre quelle briciole di materia che vediamo con i telescopi odierni, poco più del 4% del totale, verificando sperimentalmente la Teoria della Relatività Generale di Einstein.
Il progetto prevede la realizzazione di un osservatorio posto ad a una profondità tra i 100 e i 200 metri. Il piano di fattibilità, appena presentato, prevede 7 anni di sviluppo tecnologico relativi a laser, ottiche e meccanica necessaria per captare le onde. Nel 2018 dovrebbero cominciare i lavori di realizzazione dell’osservatorio che dovrà essere operativo nel 2025. Per la realizzazione sono stati individuati vari siti. Tra questi: una miniera ungherese che si trova a 100 chilometri da Budapest; in Spagna, in una località nei Pirenei; in Italia, a Lula in Sardegna.

Nelle news: In Egitto il satellite scova 17 piramidi sepolte – La vista torna con la lente bionica – La solitudine dei Pianeti vaganti senza stelle
 

2018-06-05T17:34:29+02:00