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Sono preoccupata per mio nonno…

Lui è affetto da insufficienza cardiaca medio grave ormai da diversi anni...

1 Luglio 2011

Ciao, vi scrivo non per un mio problema diretto ma per uno che riguarda mio nonno e che mi preoccupa..
Lui è affetto da insufficienza cardiaca medio grave ormai da diversi anni. Per questo motivo si forma il liquido ascitico. Inizialmente lo "eliminavano" attraverso i diuretici ma ora non è più efficace questo metodo. Quindi hanno iniziato a fargli la paracentesi. Ma ogni volta la distanza tra una e l’altra si accorcia. Inizialmente l’ha fatta a distanza di qualche mese, ora a distanza di 3 settimane circa.. I dottori dicono che, in queste condizioni la sua prospettiva di vita non è lunghissima… La mia domanda è: quante volte si può fare la paracentesi? E, a distanze così ravvicinate, per quanto tempo posso sperare di averlo ancora con me?
Lo so che le mie domande, soprattutto la seconda, non può avere una risposta precisa perchè nessuno può dirlo con precisione ma vorrei sapere, se possibile, se davvero dobbiamo solo aspettarci il peggio. vi ringrazio in anticipo…,

Cara Anonima,
capiamo la preoccupazione per tuo nonno e per la complessa terapia a cui è sottoposto. E’ abbastanza chiaro quanto tu sia legata a lui e quanto sia in ansia per la sua salute. Come affermi tu stessa, è difficile fare previsioni, ogni persona è a sé e reagisce alle terapie in maniera differente. Sono diversi i fattori che influiscono: l’età, lo stato di salute, ma anche l’aspetto psicologico è fondamentale. Quello che ti possiamo dire è che tu potresti stargli vicino con tutto il tuo affetto, per dargli forza e per trasmettergli il tuo attaccamento alla vita. D’altro canto, ipotizziamo che tuo nonno sarà sempre più provato oltre che dalla malattia anche dalle cure e che le possibilità della medicina e dei medici che la praticano sono limitate. Ci sentiamo di dirti di cercare di stare il più serena possibile, di parlare con i tuoi familiari e se è possibile con i medici che hanno in cura tuo nonno. Vedere qualcuno che amiamo cambiare a causa di una malattia e soprattutto vederlo soffrire, non è facile; la prospettiva, poi, di vederlo andar via è ancora più difficile da accettare e forse… in fondo… non lo si accetterà mai completamente.
Ti siamo vicini cara anonima, per quello che può servire, scrivici ancora se hai bisogno di noi, cari saluti.,Anonima,21-05-2009,Corpo e salute

2011-07-01T12:42:56+02:00