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Vega, l’Italia si lancia tra le grandi potenze dello spazio

Non era un sogno. Non sono bastati 14 anni di lavoro per svegliarci. E allora eccoci qui, ad ammirare il primo volo di Vega.

17 Febbraio 2012
L’Italia ha un suo lanciatore in orbita, partito dal Centro spaziale di Kouros: a 1450 chilometri dal suolo ha rilasciato Lares, il satellite progettato in Italia che servirà per verificare alcune teorie elaborate da Einstein, poi è sceso ad un’orbita di 350 chilometri, e ha rilasciato la parte restante del proprio carico: il satellite ALMASat_1, progettato dall’Università di Bologna, e sette pico satelliti (cubetti da 10 centimetri di lato).

Il lanciatore Esa affiancherà i già esistenti Ariane5, per i carichi pesanti, e Soyuz per i carichi medi. E’ formato da quattro stadi, tre alimentati da propellenti allo stato solido e uno da propellente allo stato liquido, che si separano man mano che il vettore procede verso l’orbita. Vega è studiato per portare in orbita carichi di piccole dimensioni con un peso tra i 300 e i 2000 chili. Ed è una macchina risparmiosa, perché può disporre con un unico lancio satelliti in diverse orbite. Ogni lancio dovrebbe costare intorno ai 24 milioni di euro, una cifra molto competitiva rispetto agli altri concorrenti stranieri. E’ un successo annunciato molto italiano, questo. Il nostro Paese infatti, con il 65%, è il maggior finanziatore di un programma costato 710 milioni di euro. L’ASI ne ha curato lo sviluppo tecnico insieme con l’azienda aerospaziale Avio di Rivalta di Torino. E alla sua costruzione hanno collaborato oltre 40 società industriali. Un passo enorme per un piccolo Paese… Ce ne parla Mario Cosmo – Direttore Tecnico ASI

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2018-06-05T17:33:57+02:00