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Italia e Israele ancora insieme

Le due Agenzie Spaziali verso il futuro della ricerca spaziale

25 Gennaio 2013

Roma e Gerusalemme. La ricerca spaziale di Italia e Israele va a braccetto da almeno dieci anni. Incontri, laboratori e vertici non sono mai mancati, ma i rapporti si sono fatti più stretti almeno dal 2009, quando a ricevere l’Agenzia spaziale italiana è stato il premio Nobel Shimon Peres. Ce ne parla Gabriella Arrigo, a capo delle relazioni internazionali dell’Asi.



Storia italiana dello spazio", un viaggio lungo quasi mille anni
Dalle prime osservazioni del 1300 fino alle esplorazioni dell’Agenzia spaziale italiana, passando per la seconda guerra mondiale, Luigi Broglio e Giulio Natta. E’ il responsabile della redazione scientifica del Corriere della sera, Giovanni Caprara, a ripercorrere la "Storia italiana dello spazio" nell’omonimo libro. La presentazione si è tenuta martedì pomeriggio nella libreria Fandango di via dei Prefetti, a Roma. Ascoltiamo le interviste a Caprara e al presidentre dell’Asi, Enrico Saggese.

Quando il marketing parte da Twitter. Dal bosone di Higgs alla pubblicità
Chi su Twitter ha cinguettato oltre 36.000 volte all’ora la notizia che la particella di Dio esiste davvero ha dato una mano ai ricercatori dell’università di Birmingham. Era il 4 luglio, e ad osservare la lista dei trend sul social network c’era la squadra guidata da Manlio De Domenico. Gli studiosi sono partiti dall’analisi della propagazione della news sul sito di microblogging e sono arrivati alla costruzione di un modello matematico utile a chi si occupa di marketing. La stima ha infatti stabilito dei pattern spazio-temporali di diffusione della notizia e studiato il passaggio da un traffico di scala locale e limitata a scala globale. Un fattore indispensabile da conoscere per chi vuole mantenere alto l’interesse verso un prodotto.


Il buco nero è invisibile. Ma fra 5 anni lo vedremo in fotografia
Immaginate una mezzaluna, in cui una parte appaia di colore blu e l’altro lato sembri rosso, con al centro una zona molto scura. E’ quest’area che corrisponde al buco nero. La suggestiva ipotesi per cui il corpo celeste che ingloba tutto, persino la radiazione luminosa, e che è per sua definizionebuco_nero_andromeda_xmm_newton invisibile, possa essere fotografato, arriva da uno studente della University of California di Berkeley. Si chiama Ayman Bin Kamruddin ed è stato lui ad eleborare le previsioni di come potrebbe apparire la zona più misteriosa dello spazio. Secondo gli esperti, entro 5 anni sarà possibile avere addirittura una foto dei buchi neri. Per il momento, ne esiste una preview: è quella di Sagittarius A*, la zona in cui si troverebbe il buco nero al centro della Via Lattea. Con una mezzaluna che lo abbraccia.

L’altra faccia della Luna. Quella di Monna Lisa
gioconda monna lisa lunaE’ famosa in tutto il mondo ed ora ha conquistato anche lo spazio. Il celebre dipinto di Leonardo da Vinci è stato utilizzato dagli scienziati della Nasa per provare a trasmettere i dati via laser con il Lunar Reconnaissance Orbiter, un satellite in orbita intorno alla Luna. E così la Gioconda si è ritrovata divisa in 200 pixel, ciascuno dei quali lanciato verso la Luna con un impulso laser dal Goddard Space Flight Center, nel Maryland, in una delle 4.096 possibili time slot disponibili nella breve finestra temporale scelta per le trasmissioni. L’intera immagine, poi, è stata trasmessa alla velocità di 300 bit al secondo e ha viaggiato per 386 mila chilometri fino a raggiungere il satellite.
In futuro comunicazioni laser come questa potranno servire come backup alle trasmissioni radio che i satelliti normalmente utilizzano, o essere sfruttate nelle prossime missioni lunari della Nasa.

2018-06-05T17:32:56+02:00