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Un miliardo di stelle intorno a noi: il catalogo di Gaia

La missione sviluppata dall'Agenzia Spaziale Europea che sarà messa in orbita ad ottobre 2013.

Gaia è il nome di una dea. Quella che, nella mitologia greca, personifica la Terra. Proprio per conoscere meglio il nostro pianeta, di Gaia ne è nata una nuova: è la missione sviluppata dall’Agenzia spaziale europea che sarà messa in orbita ad ottobre 2013. Da allora, la Global Astrometric Interferometer for Astrophysics, questo il suo nome per esteso, avrà il compito di rivoluzionare tutta la nostra conoscenza della struttura della galassia e ci permetterà di tracciare una mappa di tutti gli oggetti intorno a noi. I numeri fanno girare la testa. Gaia catalogherà, infatti, un miliardo di stelle. Per farlo le ci vorranno cinque anni, ma potrebbe esserc ene anche uno in più.

Grazie a questa missione la cartografia stellare farà passi da gigante. Per capire quanto Gaia sarà innovativa, basta guardare all’indietro e vedere quali sono stati i passi che l’hanno preceduta. Negli anni ’70 il catalogo FK5 conteneva più o meno 5000 stelle. Poi la mano passò a un altro satellite dell’ESA, Hipparcos, operativo tra il 1989 e il 1993, che aumentò di un fattore 25 il numero di stelle misurate, migliorando di 10 volte anche la precisione delle misure. Con Gaia, invece, la precisione sarà 100 volte maggiore e il numero di stelle sarà di più di 8000 volte rispetto a Hipparcos.

Il risultato sarà una mappa tridimensionale della zona della galassia a noi più vicina, a cui se ne aggiungerà un’altra di tutto il resto, anche se meno accurata. Saranno segnate non solo tutte le stelle, ma anche i loro movimenti. Solo così sarà possibile capire come la galassia si sta evolvendo. E magari capire cosa succederà in futuro alla nostra Via Lattea.
Per mostarre quale è la natura del coinvolgimento italiano nella fase operativa dellamissione Gaia, l’Unità Esplorazione e Osservazione dell’Universo dell’Agenzia Spaziale Italiana e la Direzione Scientifica dell’INAF hanno organizzato un workshop che si è tenuto all’Osservatorio di Monte Mario, a Roma, nel giorno di San Valentino. Ci spiega i dettagli Gisella Clementini, dell’Unità di coordinamento Oggetti Variabili dell’Inaf di Bologna


Dg Ttau e i suoi mille oceani, il sistema solare di domani?
Nell’universo è caccia all’acqua. Grazie alla sua presenza in sistemi che potrebbero diventare come il nostro, quello solare, gli scienziati puntano a capire quale sarebbe più favorevole alla vita. Sotto osservazione c’è ora DG Tau, una giovane stella situata in direzione della costellazione del Toro e distante da noi 450 anni luce. E’ lì che, secondo un team internazionale di ricercatori che coinvolge Inaf e Esa, ci sarebbe una quantità di H20 pari a migliaia di volte quella dei nostri oceani. Ed è lecito pensare che potrebbe trasformarsi in un sistema ‘gemello’ del nostro. L’ipotesi più accreditata, infatti, è che la Terra fosse completamente ‘asciutta’ quando si è formata e che l’acqua sia arrivata 4 miliardi di anni fa. Ma da dove? Grazie ad asteroidi e comete che si sarebbero formati nelle regioni esterne del nostro disco per poi schiantarsi sul pianeta durante la fase che prende il nome di ‘intenso bombardamento tardivo’. E la quantità di acqua trovata su DG Tau, molto simile al nostro Sole, supporta questo scenario per la genesi della vita.

Gli zirconi delle Mauritius sono forse la traccia dell’antico continente Mu
Le isole Mauritius nascondono un mistero. Sotto di loro potrebbe trovarsi uno dei tre mitici continenti scomparsi. Di Atlantide e Lemuria non se ne ha traccia, ma ora è spuntata quella di Mu, proprio nella zona tra l’oceano Pacifico e quello Indiano a 900 chilometri a est delatlantide Madagascar. E’ lì che il basalto, base di ogni continente, è vecchio di 8,9 milioni di anni. Ma l’analisi della sabbia granello per granello ha svelato 20 piccoli cristalli di zircone, un minerale del gruppo dei neosilicati famoso per la sua resistenza all’erosione del tempo. Ebbene, quei cristallli sarebberp molto più antichi del basalto. La datazione, secondo un geologo dell’università di Oslo, risalirebbe a 660 milioni di anni fa e, in un caso, sarebbe vecchio addirittura di 2 miliardi anni. Questo significa che sotto all’attuale fondale oceanico, nella notte dei tempi, c’era un micro continente ora scomparso. Forse proprio quel Mu di cui raccontano scritti del XIX secolo che si basavano, secondo gli autori, su manoscritti Maya.

Zuckerberg_facebook.jpgLa Silicon Valley guarda alla vita eterna
Magari non scopriranno la formula per rendere immortale l’uomo, ma la speranza che ci riescano c’è. Soprattutto nella Silicon Valley, dov’è pronto un premio da 3 milioni di dollari per tutti quegli scienziati che avranno realizzato innovazioni rilevanti nelle scienze della vita. Si chiama "Breakthrough Prize" ed è un riconoscimento molto social, almeno a guardare chi lo finanzia. Tra loro ci sono Sergey Brin, il fondatore di Google, e Mark Zuckerberg, il fondatore e Ceo del social network più famoso del pianeta, Facebook. La prima edizione assoluta ha premiato 11 vincitori, a loro insaputa. Hanno ricevuto 3 milioni di euro ciascuno, per volontà del vero ideatore del premio, Yuri Milner, filantropo e eleargitore di fiumi di dollari per gli scienziati che, secondo lui, sono destinati a cambiare il mondo in meglio. Ma prima che per la vita eterna, la speranza è che gli studi facciano passi da gigante per due pesti della nostra epoca: il Parkinson e i tumori.

Whirlpool, la galassia che ipnotizza
Tra le tante magie dello spazio c’è anche quella dell’ipnosi. E’ la sensazione che conquista chi resta fisso a guardare la Galassia Whirlpool (NGC 5194), una spirale luminosa che si trova a 30 milioni di anni luce dalla Terra. La costellazione a cui appartiene è quella borealengc_6872_galassia dei Cani da caccia ed è visibile anche con un binocolo quando il cielo è sereno. Anche perché la galassia, conosciuta con il nome di Messier 51A, è una delle più luminose che esistano. E’ lei la protagonista della foto più dettagliata mai scattata da Hubble. Si vedono bene i bracci a spirale e le nubi di polvere stellare,ma anche il nucleo centrale giallo. E si fa presto a restarne ipnotizzati.

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2018-06-05T17:32:40+02:00