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La cometa ISON sempre più vicina

Il telescopio spaziale Spitzer della NASA ha osservato un'importante emissione di gas dalla cometa più studiata del momento. ISON sta emettendo circa un milione di chili di anidride carbonica e cir

La cometa ISON (ufficialmente nota come C/2012 S1) impegnerà gli studi degli astronomi ancora per molti mesi ed è ormai costantemente sotto osservazione. Il 13 giugno scorso un gruppo di ricerca della NASA, utilizzando il telescopio spaziale Spitzer, ha ripreso la cometa per 24 ore, durante il suo primo viaggio nel Sistema Solare interno, notando una particolare “effervescenza” dalla sua superficie, probabilmente dominata da emissioni di anidride carbonica che formano una coda di 300.000 chilometri. Le immagini sono state riprese con le fotocamere montate su Spitzer e funzionanti nelle lunghezze d’onda del vicino infrarosso, 3.6 micron (a sinistra) and 4.5 micron (a destra).
“Abbiamo calcolato che ISON sta emettendo un milione di chili di anidride carbonica e circa 55 milioni di chili di polvere ogni giorno”, ha detto Carey Lisse, a capo della campagna di osservazione della cometa per la NASA e ricercatrice capo all’Università John Hopkins. “Osservazioni precedenti realizzate col telescopio spaziale Hubble e con la sonda Swift Gamma-Ray Burst Mission and Deep Impact non hanno rilevato in questo modo emissioni di gas dalla cometa”. Grazie a Spitzer ora sappiamo che il gas ha funzionato come un propulsore.

Questa immagine di C/2012 S1 (Cometa ISON) è stata scattata dal telescopio spaziale della NASA Spitzer il 13 giugno 2013, quando la cometa si trovava a 500 milioni di chilometri dal Sole. (Credit: NASA/JPL-Caltech/JHUAPL/UCF)

Spitzer ha ripreso la cometa quando si trovava a circa 502 milioni di chilometri dal Sole, 3,35 volte più lontano della Terra (3AU). La cometa ISON ha un diametro inferiore a 4,8 chilometri e pesa tra i 3,2 miliardi di chili ma è ancora troppo lontana così la sua vera dimensione e la densità non sono stati determinati con precisione. Come ogni cometa, anche ISON può essere paragonata a una grande palla di neve e ghiaccio, fatta di polvere e gas freddissimi: gli elementi principali di cui è composta sono acqua, ammoniaca, metano e anidride carbonica.


Gli esperti credono che la cometa abbia iniziato il suo lungo viaggio dalla lontana Nube di Oort circa 10.000 anni fa e il 28 novembre prossimo raggiungerà il suo perielio (il punto di minima distanza di un corpo dal Sole) passando a 1,16 milioni di chilometri dal Sole. Avvicinandosi alla nostra stella si riscalderà gradualmente e molti gas verranno rilasciati, ma la sua attività sarà dominata dall’anidride carbonica fino a circa 3 volte la distanza Terra – Sole. Gli astronomi definiscono questo limite snow line e per ISON si verificherà proprio tra luglio e agosto quando la cometa si avvicinerà a Marte. Per snow line si intende quella cintura, dove si trova anche la Terra, dove l’acqua si mantiene costantemente allo stato liquido.


ISON è stata scoperta il 21 settembre 2012 da due astronomi russi dell’International Scientific Optical Network (ISON) in Russia, Vitali Nevski e Artyom Novichonok, quando si trovava tra le orbite di Giove e Saturno. “Questa osservazione ci dà una buona immagine di una parte della composizione di ISON e dell’estensione del disco protoplanetario da cui si sono formati i pianeti“, ha detto Lisse.
“Queste osservazioni pongono le basi per ulteriori scoperte non appena partirà la campagna osservativa globale della NASA“, ha detto James L. Green, direttore del Planetary Science della NASA a Washington. “ISON è molto eccitante – ha continuato – e crediamo che i dati raccolti ci possano aiutare a spiegare la formazione del nostro sistema solare“. [MEDIA-INAF]

IL CALENDARIO degli APPUNTAMENTI con ISON

§ Luglio – Agosto 2013
Tra la fine di luglio ed i primi di agosto la cometa passerà quella che viene chiamata "now line", quando la radiazione solare sarà abbastanza forte da far evaporare pesantemente l’acqua e la cometa apparirà più luminosa. Alcune comete sungrazing terminano qui la loro corsa.
§ Agosto – Novembre 2013
A partire dal mese di agosto gli astronomi saranno in grado di osservare la ISON con i telescopi da Terra (dai primi di giugno alla fine di agosto la cometa si trova praticamente dietro al Sole e quindi non può essere osservata)
§ Settembre 2013
L’emisfero sud la potrà osservare all’orizzonte all’alba con un binocolo.
§ 17 Settembre – 15 Ottobre 2013
Inizieranno diverse campagne di osservazioni mirate.
§ Ottobre 2013
Grande momento per i rover della NASA Opportunity e Curiosity che potranno catturare la ISON nel cielo marziano.
Ulteriori osservazioni sono previste anche con le sonde STEREO e il telescopio spaziale Hubble
§ Novembre 2013
La cometa ISON potrà essere ripresa con la sonda MESSENGER vicino a Mercurio nel momento più pericoloso del suo viaggio.
Partirà la missione dedicata FORTIS (Far-ultraviolet Off Rowland-Circle) che misurerà la luce ultravioletta emessa dalla cometa in avvicinamento al Sole, per determinare le sostanze chimiche volatili rilasciate.
§ 21 – 30 Novembre 2013
La cometa sarà visibile dalle sonde STEREO, SOHO (SOlar Heliospheric Observatory) e SDO (Solar Dynamics Observatory). In generale la ISON potrà essere osservata con tutti i telescopi solari terrestri.
§ Dicembre 2013 – Gennaio 2014
Se la cometa sopraviviverà sarà incredibilmente luminosa e sarà visibile ad occhi nudo da tutto l’emisfero settentrionale: i primi di dicembre in basso sull’orizzonte ad est-sud-est; alla fine di dicembre e l’inizio di gennaio, per tutta la notte.
§ 26 Dicembre 2013
Sarà il giorno in cui la ISON si troverà più vicino alla Terra, a solo un terzo della distanza Terra – Sole (circa 4,5 milioni di chilometri)



Per saperne di più:
2018-06-05T17:30:14+02:00