Karl Battams, astrofisico al Naval Research Laboratory a Washington DC, ha postato aggiornamenti regolarmente sul sito web Comet Ison Observing Campaign della NASA, ecco uno degli ultimi post: ”Stiamo leggendo report online in cui si dice che le emissioni molecolari della cometa sono diminuite drasticamente, nel frattempo la produzione di polvere sembra essere immensa. Ciò può indicare che il nucleo si è completamente frammentato, rilasciando un enorme quantità di polvere, facendo scemare l’emissione. La frammentazione del nucleo è sempre stato uno dei fattori di rischio associati a questa cometa, perciò, se è questo quello che è successo, non è poi una sorpresa. Comunque, questi report sono nuovi, e sebbene indubbiamente validi, dobbiamo continuare ad osservare la cometa per essere certi di cosa stia accadendo. Ricordate: la Cometa ISON è una cometa radente, che proviene dalla Nube di Oort, e l’ultima volta che abbiamo visto qualcosa del genere è stato MAI! Inoltre, una cometa radente a tre giorni da perielio non è mai stata studiata così tanto nel dettaglio.” [fonte]
Il passaggio del 28 novembre per la cometa Ison è dunque cruciale: sarà talmente vicina al Sole sfiorandolo a 720 mila miglia sopra la superficie solare, che il ghiaccio che la compone si potrebbe sciogliere facilmente. Per rendersi conto della vicinanza basta pensare che la cometa Ison sarà più vicina al Sole 130 volte più di quanto il nostro pianeta lo abbia mai avvicinato. La nostra stella peraltro è nel pieno della sua attività e non è escluso che una tempsta solare colpisca Ison frantumandola. Per gli astronomi della Nasa ci sono buone possibilità che Ison sopravviva al passaggio accanto al Sole anche se il rischio più consistente riguarda la perdita della coda. [fonte]
La cometa ISON per gli astronomi è una sorta di macchina del tempo: è un corpo celeste antico con un’età di miliardi di anni e che può dare diverse informazioni su come era fatto un tempo il nostro sistema solare. La cometa sta seguendo un’orbita che nelle ultime settimane l’ha portata molto vicino alla superficie del Sole. Si stima che durante questa settimana arriverà ad appena 1,1 milioni di chilometri dalla nostra stella, che ha un diametro di circa 1,4 milioni di chilometri. La coda della cometa si ingrosserà man mano che questa si avvicinerà al Sole e non è detto che ISON resista all’incontro.
Come abbiamo visto la chioma di una cometa non è solida, e quella di ISON non fa eccezione. A metà novembre è stato calcolato che abbia raggiunto un diametro di circa 120mila chilometri. Si tratta naturalmente di una stima, anche perché la chioma non ha confini netti e ben distinguibili, essendo formata da gas. La coda, invece, ha raggiunto una lunghezza di circa 8 milioni di chilometri, come andare dieci volte avanti e indietro dalla Terra alla Luna.
La risorsa più interessante per seguire il cammino della cometa è offerta dal sito Solar System Scope. Gli esperti astronomi che ne curano la pubblicazione hanno realizzato una simulazione tridimensionale e interattiva del viaggio della cometa ISON. Si può osservarla assumendo sia un punto di vista “esterno” (come se si fosse su una navicella spaziale in viaggio nel Sistema Solare), sia da un punto di vista soggettivo impostando le coordinate geografiche della propria città.
Il percorso del corpo celeste potrà essere seguito in tempo reale, oppure accelerando lo scorrere del tempo a proprio piacimento. Si potrà navigare tra le sei fasi in cui è stato suddiviso il viaggio di avvicinamento di ISON al Sole e molto altro ancora.
L’Ente spaziale statunitense segue con molto interesse l’epopea della cometa ISON. Tanto da aver dedicato un sito web agli studi che sta compiendo sul corpo celeste nella sua marcia d’avvicinamento al Sole. NASA CIOC – acronimo di Comet ISON Observing Campaign – raccoglie tutte le risorse raccolte sinora dagli studiosi e dagli scienziati dell’Ente spaziale statunitense, compreso il programma del workshop di due giorni dedicato alle osservazioni fatte sinora sulla cometa ISON.
Anche il telescopio spaziale più famoso al mondo offre una ricchissima pagina informativa sulla cometa ISON. Tra le varie immagini e le varie informazioni presenti nella pagina, si trova una vera e propria chicca: una foto scattata lo scorso 2 novembre direttamente dal telescopio Hubble: un primo piano che permette di ammirare da vicino la magnificenza della cometa. Presenti anche molte immagini “storiche”, che permettono di ripercorrere gran parte del percorso di avvicinamento di ISON prima alla Terra e poi al Sole.
La cometa ISON, come ogni star del panorama internazionale, ha una folta schiera di seguaci anche su Twitter. Sono vari gli account che si occupano di seguire il corpo celeste nel suo girovagare nei cieli della Terra. Tra i più interessanti c’è l’account Comet ISON news, che raccoglie e ritwitta foto e notizie riguardanti la cometa. Stesso lavoro fatto attraverso l’account Comet ISON 2013, che aggiorna costantemente i suoi follower con notizie e foto trovate sulla Rete.
Chi è alla ricerca di immagini sempre diverse sulla cometa ISON può fare affidamento sulla galleria realizzata dal sito web Space Weather. Grazie alla collaborazione di astronomi e fotografi amatoriali, infatti, è possibile trovare e ammirare decine e decine di scatti realizzati da ogni angolo del Mondo. Dalle foto scattate dagli appassionati italiani a quelle realizzate in Cile, negli Stati Uniti, nelle Filippine e in Cina, sarà possibile osservare la Cometa ISON e la sua lunghissima coda da tutte le angolazioni possibili. Sul sito web, invece, sarà possibile leggere aggiornamenti quotidiani sul “cammino” della cometa. I curatori di Space Weather, infatti, stanno seguendo con costanza e dedizione la cometa ISON, descrivendone dettagliatamente l’evoluzione.
Se proprio non si vogliono passare le ore notturne all’addiaccio – il freddo effettivamente inizia ad essere piuttosto pungente – ci si può sempre affidare alla diretta streaming realizzata dal sito Live stream. Come accade spesso in queste occasioni, il servizio di streaming gratuito ha creato un canale ad hoc per la cometa, dal quale gli appassionati possono seguire la marcia della cometa verso il Sole.
GLI APPUNTAMENTI dell’INAF
• Nov. 21–28: STEREO-A
• Nov. 26–29: STEREO-B Questa sarà l’unica sonda ad osservare la cometa transitare di fronte la superficie solare.
• Nov. 27–30: SOHO
• Nov. 28–29: STEREO-A
• Nov. 28: Solar Dynamics Observatory (SDO) Osservazione di circa 3 ore al perielio
• Nov. 28: Japan’s Hinode, Osservazione ai Raggi X per circa 55 minuti al perielio
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