L’attesa è durata dieci anni e l’evento è storico, perché è la prima volta che viene tentato il landing su una cometa. L’obiettivo della missione è acquisire dati sulla formazione di questi corpi celesti. Tanti i momenti delicati finora. Primo fra tutti quello che ha previsto l’ibernazione della sonda per un viaggio di 800 milioni di chilometri di gelo oltre l’orbita di Giove. Lo scorso 20 gennaio si è risvegliata dal suo lungo inverno e da allora la cavalcata verso la cometa è stata inarrestabile. Ora l’arrivo alla fase più eccezionale del suo viaggio. Quella che ci potrebbe svelare qualcosa in più sulle origini del nostro Sistema Solare.
LE FASI – Alle 08.35 ora di Greenwich la sonda Rosetta si posizionerà a una distanza di circa 22 chilometri e mezzo dalla
cometa e rilascerà il lander Philae. L’accometaggio avverrà più o meno sette ore dopo. La comunicazione del rilascio arriverà sulla Terra in 28 minuti e 20 secondi. Questo significa che apprenderemo se la prima fase è stata eseguita non prima delle 9.03 e delle 16 se l’accometaggio ha avuto luogo.
Darmstadt, Germania, in quella che promette di essere un evento al cardiopalma degno di un copione di Hollywood, domani gli scienziati tenteranno il difficile compito di far atterrare una sonda sulla superficie di una cometa. Andrea Accomazzo, direttore del volo della missione Rosetta presso l’Esoc, é ottimista: “la sonda funziona molto bene e tutte le operazioni di volo si svologno come previsto“, ha riferito in una conferenza stampa trasmessa su Internet. “Tuttavia“, prosegue, “la separazione di Philae deve avvenire al momento giusto e nella giusta posizione nello spazio, con precisione millimetrica per quel che concerne altitudine e velocità…“
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Il replay del primo briefing ESA’s Space Operations Centre (ESOC). Tutto pronto per domani quando la sonda Philae atterrerà per la prima volta nella storia su una cometa, secondo gli esperti dell’Esa di Darmstadt, in Germania. I comandi per l’atterraggio sono già stati caricati e ieri sera sono state inviate al satellite istruzioni per accendere e "riscaldare" la sonda. Ora Philae resterà attiva, pronta per il distacco da Rosetta, che avverrà alle 9.35 italiane di domattina. Poi, dopo una caduta di sette ore, la sonda si poserà su 67P e invierà un segnale di conferma che è atteso per le 17.00 italiane sulla Terra.
Il suo percorso è poi proseguito in stato di ibernazione: per la parte più lontana dal Sole, quando ha viaggiato verso l’orbita di Giove dove i suoi pannelli solari non potevano garantire sufficiente energia per gli strumenti ed apparati di bordo, Rosetta è stata messa in profondo letargo per 31 mesi. Si è poi svegliata automaticamente, comandata da un suo orologio interno e senza segnali provenienti dalla Terra, il 20 gennaio scorso. Dopo il risveglio, Rosetta ha proseguito l’avventura alla volta della tappa finale e principale del suo epico viaggio: la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, con cui ha avuto un rendez-vous lo scorso 6 agosto e sulla superficie della quale il 12 novembre atterrerà il lander Philae, trasportato da Rosetta.
Sono arrivare oltre ottomila proposte e a prevalere è stata la denominazione ‘Agilkia’, come l’isola egiziana dove vennero trasferiti i templi di Philae in occasione della costruzione della diga di Assuan. Ricordiamo che il lander della sonda ‘Rosetta’ si chiama ‘Philae’ in onore di un’altra isola egiziana, in cui venne rinvenuto l’obelisco con un’iscrizione bilingue contenente i nomi di Cleopatra e Tolomeo in geroglifico. Una chiave fondamentale per codificare la scrittura geroglifica.
“What is the key to life on Earth?” asks the Master.
The Apprentice shakes her head. The answer is obvious: water.
“For a long time, the origins of water, and indeed life on our planet remained an absolute mystery. So we began searching for answers beyond Earth,” the Master continues.
“In time we turned to comets. One trillion celestial balls of dust, ice, complex molecules, left over from the birth of our Solar System. Once thought of as messengers of doom and destruction, and yet so enchanting.
“And we were to catch one: a staggeringly ambitious plan."
Science fiction? No – science fact.
As Tomek BagiÅ„ski’s short film Ambition makes clear, it is the essence of what it means to be human, to attempt difficult things, to reach for seemingly impossible goals, to learn, adapt and evolve.
And at the heart of this film is Rosetta, ESA’s real mission to rendezvous with, escort and land on a comet. A mission that began as a dream, but that after decades of planning, construction and flight through the Solar System, has arrived at its goal.
Its aim? To unlock the secrets hidden within the icy treasure chest for 4.6 billion years. To study its make-up and its history. To search for clues as to our own origins.
From 100 km distance, to 50, 30 and then, defying all expectations, to just 10 km, Rosetta continues to captivate and intrigue with every image and every data packet returned.
It will rewrite the textbooks of cometary science.
But there is more, an even greater challenge, another ambitious first: to land on the comet.
The stage is set. The date: 12 November 2014.
“As a science fiction writer, it’s hard to think of a more stirring theme than the origin and ultimate destiny of life in the Universe,” says Alastair Reynolds.
“With the arrival of Rosetta at 67P/Churyumov–Gerasimenko – an astonishing, audacious technical achievement, literally the stuff of science fiction – we are on the brink of a bold new chapter in our understanding of our place in the Universe.”
“Rosetta is less than 10 km from a comet, and both are racing through space at over 60 000 km/h,” says Matt Taylor, ESA’s Rosetta project scientist.
“Next month, we’ll be attempting to land on the comet, and with our orbiting spacecraft, we’ll continue to keep pace with the comet for another year or more, watching how it evolves over time.
“All of this is new and unique and has never been done before. It may sound like science fiction, but it’s a reality for the teams that have dedicated their entire lives to this mission, driven to push the boundaries of our technology for the benefit of science and to seek answers to the biggest questions regarding our Solar System’s origins.”
L’Apprendista: "L’acqua".
Il Maestro: "Per lungo tempo l’origine dell’acqua, e la vita sul nostro pianeta, è rimasta un assoluto mistero. Perciò abbiamo iniziato a cercare una risposta oltre la Terra".
L’Apprendista: "Alla fine ci siamo rivolti alle comete. Mille miliardi di palle di polvere, ghiaccio e molecole complesse che risalgono alla nascita del nostro Sistema solare. Una volta ritenute messaggere di morte e distruzione, ma così affascinanti".
Il Maestro: "E così abbiamo pensato di catturarne una".
LE FASI – Segnate la data sul calendario: il 12 novembre potrebbe finire sui libri. Tutte le attenzioni del mondo scientifico saranno concentrate su quell’area situata nel più piccolo dei due lobi della cometa. Dopo attente revisioni e analisi l’ok per il ‘sito J’ ha dato il via alla fase più appassionante della missione. Alle 08.35 ora di Greenwich la sonda Rosetta si posizionerà a una distanza di circa 22 chilometri e mezzo dalla cometa e rilascerà il lander Philae. L’accometaggio avverrà più o meno sette ore dopo. La comunicazione del rilascio arriverà sulla Terra in 28 minuti e 20 secondi. Questo significa che apprenderemo se la prima fase è stata eseguita non prima delle 9.03 e delle 16 se l’accometaggio ha avuto luogo.
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In seguito al rilascio di ‘Philae’ Rosetta farà manovra di allontanamento dalla cometa, prima di riorientarsi allo scopo di stabilire la comunicazione con il lander, che dovrebbe avvenire due ore dopo il rilascio.
Invece l’orbiter continuerà la sua missione per molto più tempo. Accompagnerà la cometa nella sua evoluzione fino al momento di massima vicinanza con il Sole, che avverrà ad agosto 2015, quando, insieme, guarderanno fuori dal Sistema Solare.
Rosetta è una missione dell’Agenzia spaziale europea, la cui avventura è iniziata dieci anni fa. Ha vissuto momenti delicati, Rosetta. Primo fra tutti quello che ha previsto la sua ibernazione per un viaggio di 800 milioni di chilometri di gelo oltre l’orbita di Giove. Lo scorso lunedì 20 gennaio si risvegliò dal suo lungo inverno e da allora la cavalcata verso la cometa è stata inarrestabile. Ora l’arrivo alla fase più eccezionale del suo viaggio. Quella che ci potrebbe svelare qualcosa in più sulle origini del nostro Sistema Solare.