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Rosetta: Philae inizia il lavoro. Il briefing dell’Esa in Livestreaming dalle 14

Il lander Philae è posato sulla cometa perfettamente funzionante, i segnali vengono regolarmente acquisiti dalla sonda Rosetta e dal centro di controllo di Darmstatd ma con elle incertezze...

14 Novembre 2014
ESA – Centro di controllo: OK alla perforazione. Un’operazione che potrebbe durare due ore. La decisione è stata presa considerando che le batterie potrebbero non durare a lungo. Nella scomoda posizione in cui si trova, Philae è infatti illuminato un unico pannello solare. "Non sappiamo quanto siano cariche le batterie, né quanto la temperatura e altri fattori possano scaricarle rapidamente", ha detto Flamini, che segue le operazioni con le agenzie spaziali francese (Cnes) e tedesca (Dlr), che hanno sviluppato il lander con l’Asi.

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Non si è arpionato al suolo, i pannelli solari sono male orientati, si trova sul ciglio di un cratere e ha energia ancora per poche decine di ore. Ma a parte questo il lander di Rosetta funziona perfettamente. E la situazione potrebbe perfino migliorare… 

Le sorprese

Partiamo dalle sorprese. La prima è che la superficie della cometa, almeno della regione di cometa osservata dal lander, è assai più rocciosa del previsto. La polvere non manca, anzi: il fatto che ricopra in modo ben visibile alcuni dei massi attorno a Philae è un chiaro indizio che lassù qualcosa si muove, dunque di attività cometaria. Ma la roccia domina. E questo tratto morfologico inatteso – fino a ieri mattina si prevedeva un atterraggio soft – potrebbe aver contribuito alla seconda sorpresa: è stato confermato che il lander è rimbalzato più volte sulla superficie di 67P. Come già aveva efficacemente riassunto il lander manager Stephan Ulamec, ieri non siamo semplicemente atterrati per la prima volta nella storia su una cometa: siamo atterrati due volte.

E che rimbalzi. Quella che gli scienziati sono riusciti a ricostruire dai dati del magnetometro è una sequenza sconcertante. A seguito del primo “rimbalzo”, ha riferito Ulamec, il lander è rimasto sospeso nel vuoto per un’ora e cinquanta minuti, percorrendo un tratto di un chilometro. E anche il secondo, seppur assai più modesto, è stato un balzo da record: sette minuti, spostandosi a circa tre centimetri al secondo. Riuscite a figurarvi una serie di touch and go come questa? Il palloncino è ancora lì sul tavolo? Un sorso di camomilla, e andiamo ad affrontare la parte peggiore di questo bollettino cometario al cardiopalmo.

Le cattive notizie

Il rimbalzo chilometrico non ha danneggiato Philae, il lander non s’è ribaltato, ma è volato lontano dal luogo d’atterraggio programmato – l’oramai mitico “sito J” alias Agilkia. Scherzandoci su – e occorre quanto meno dare atto alla squadra di persone, davvero straordinaria, che sta conducendo quest’avventura di saper mostrare uno spiccato senso dell’umorismo anche innanzi alle situazioni più ansiogene – scherzandoci su, dicevamo, i responsabili della missione, ricordando che i siti di atterraggio candidati erano due o tre, hanno detto che probabilmente Philae li ha toccati tutti…

Comunque sia, certo è che il lander s’è infine accometato assai lontano dalla destinazione prevista. Esattamente dove non è ancora ben chiaro, ma le prime ricostruzioni lo danno sul ciglio di un cratere. Le prime indescrivibili immagini – vedi l’autoscatto su in alto, con in primo piano uno dei tre “piedi” del lander – lo mostrano relativamente saldo. In realtà una gamba almeno pare che sia letteralmente all’aria, se solo ci fosse aria lassù (o laggiù, come twitta il premier Matteo Renzi).

Può cadere? Può ribaltarsi? Può volare via? Ebbene sì, perché purtroppo – e qui arriviamo alla seconda dolentissima nota – gli arpioni che dovevano, appunto, arpionarlo alla cometa non sono entrati in funzione. C’è ancora quel palloncino sul tavolo…? Insomma, basterebbe un alito di vento. Ma come scrivevamo poc’anzi di vento, almeno questo, su 67P proprio non se ne parla. Dunque tutto bene? Eh no, per due motivi. Primo, come si intuisce dalla polvere depositata sulle rocce, la cometa presenta attività, tipo emissioni gassose dal suolo. Insomma, non è tutto così quieto, da quelle parti. Secondo e ben più grave motivo di tormento è che, senza arpioni, qualunque tentativo di muoversi può sfociare in tragedia.

Ma perché mai Philae dovrebbe volersi muovere? È un lander, mica un rover. Giusto, ma uno fra i suoi obiettivi scientifici principali è l’analisi del suolo cometario, e per riuscirci Philae dispone di un magnifico trapano (made in Italy) col quale trivellare il terreno. Solo che, senza essere ancorato, se azionasse il trapano, invece di far ruotare la punta, potrebbe trovarsi a ruotare sé stesso, proprio come una trottola.

D’accordo, niente trapano, almeno per ora. C’è altro? Sfortunatamente sì: i pannelli solari. Funzionano perfettamente, riferisce Ulamec, ma il punto in cui è finito il lander è all’ombra di un pendio. Risultato: i pannelli sono illuminati per una porzione di tempo assai più breve del previsto, più o meno l’equivalente di un’ora al giorno. Insufficiente a ricaricare le batterie. Batterie che, a conti fatti, possono resistere ancora una sessantina di ore. Poi ciao.

Le buone notizie

E ora vediamo di riprendere fiato. Le ragioni per rallegrarsi non mancano. E anzi, come vedremo, superano di gran lunga quelle per disperarsi. Anzitutto Philea funziona a meraviglia. Se ne sta ragionevolmente dritto. Sembra abbastanza stabile. È in perfetta salute. E, quel che più conta, il link radio con Rosetta sta facendo il suo dovere, trasmettendoci i dati provenienti dagli strumenti scientifici, che funzionano come orologi. Se pensiamo a quel che questo adorabile scatolotto ha dovuto passare nelle ultime ore, è un vero miracolo.

Ma c’è di più: la speranza che le cose migliorino. C’è infatti ancora margine per intervenire. Nelle prossime ore i tecnici ESA tenteranno di attivare il landing gear – il carrello di atterraggio – per ruotare lentissimamente il lander, e in particolare per riorientare i pannelli solari in una direzione più felice. Se l’operazione riesce, dopo potrebbe essere tutto in discesa, e non è affatto escluso che si tenti anche la trivellazione.

Infine, se pure l’energia dovesse finire, Ulamec ha spiegato che Philae non morirebbe: entrerebbe piuttosto in uno stato d’ibernazione. E considerando che la cometa sulla quale si trova sta correndo a 66 mila km all’ora verso il Sole, non è del tutto escluso che, dopo un periodo di letargo, cambiando l’angolo d’illuminazione e riducendosi la distanza dalla nostra stella, il lander possa resuscitare.

Avvinti? Mai quanto Andrea Accomazzo, dell’ESA, eroico direttore delle operazioni di volo di qusta missione pazzesca. Stanchissimo, provato da una tensione che pare non finire mai e con la voce rotta dall’emozione, ha trovato la forza per un breve discorso di ringraziamento che ha commosso l’intera sala stampa. [MEDIA-INAF]


I primi passi di Philae vengono seguiti con apprensione. Le notizie dall’Esa parlano di un oscuramento dell’area ‘Agilkia’, su cui è avvenuta la discesa, che impedirebbe ai pannelli solari di funzionare correttamente e quindi di alimentare il lander. Senza contare i problemi inziali di arpionaggio. Staremo a vedere. Gli occhi restano puntati su 67P/Churyumov-Gerasimenko, una finestra spalancata sul passato remoto, che potrebbe rivelare i segreti dell’origine del Sistema solare e anche della vita sulla Terra: potrebbero essere state loro, le comete, a far posare sul nostro pianeta i mattoncini della vita umana.

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WEB – L’accometaggio è andato bene, anche se con qualche imprevisto. "Forse non siamo atterrati solo una volta, ma due", ha sottolineato Stephan Ulamec del Centro Aerospaziale Tedesco (DLR), project manager di Philae. Secondo i dati ricevuti, Philae avrebbe infatti rimbalzato sulla superficie prima di stabilizzarsi. Il lander sarebbe sprofondato per qualche centrimetro, nonostante alcuni problemi riscontrati durante l’atterraggio. Come già si sapeva dal mattino, i razzi di stabilizzazione non hanno funzionato, e pare che nemmeno gli arpioni del lander abbiano sparato. Philae sarebbe quindi sulla superficie, ma senza gli arpioni ad ancorarlo alla cometa. Secondo aggiornamenti resi noti dalla BBC questa mattina, il lander sarebbe in ogni caso stabile, ma in una situazione relativamente precaria. Per il momento infatti, Philae sarebbe "seduto" sulla cometa, e ci sarebbe solo la tenue gravità della cometa a tenerlo attaccato al suolo. Quanto debole? Dal momento che il nucleo cometario è grande pochi chilometri, il suo campo gravitazionale è estremamente ridotto, circa un decimillesimo di quello terrestre. Il lander, che sulla Terra peserebbe circa 100 chili, sulla 67P/Churyumov-Gerasimenko ha un peso dell’ordine di una decina di grammi, ed è quindi in una situazione molto delicata. "Non siamo ancora ancorati", ha fatto sapere questa mattina Ulamec alla BBC, "stiamo sulla cometa in qualche modo con il solo peso del lander. Siamo abbastanza sicuri di dove siamo atterrati la prima volta, e poi abbiamo fatto un bel salto. Alcuni dicono di almeno un chilmetro di altezza.

WEB – Philae si trova in una brutta situazione, con forse due gambe che non toccano la superficie. sul bordo di un cratere con una situazione di poca luminosità e quindi non è detto che la luce basti a lungo. Ieri ha fatto due salti, uno l’ha spinto per 1 km almeno alla velocità di 38 cm. Potremmo essere ora sul bordo del sito B sulla cometa.
Il team è molto cauto riguardo all’utilizzo degli strumenti come la trivellatrice per non muovere troppo o rischiare di far cadere sul lato Philae.
Con l’attuale carica, il lander ha 60 ore di vita. Almeno fino a domani è ancora abbastanza carico da fare operazioni, ma poi bisognerà valutare come sta e la struttura del terreno prima di azzardarsi a fare altro.
La missione è comunque un successo, ma gli scienziati stanno lavorando per riuscire ad ottenere quanta più scienza possibile e riuscire a mantenere il lander attivo per quanto più tempo possibile.
Finite le batterie, Philae sarà in un letargo per cui appena le condizioni di luminosità cambieranno, riscalderà i suoi componenti elettrici e ricaricherà le batterie. [fonte] Link2Universe
INAF – Ecco dove si trova ora Philae: sul bordo di un cratere (regione in blu, quella in rosso è dov’era atterrato prima di rimbalzare). L’immagine è ricostruita dai dati dello strumento CONSERT a bordo del lander.

WEB – Il momento è arrivato, ieri, alle 17.03 ora italiana. Il lander Philae ha toccato il suolo della cometa 67P/ Churyumov-Gerasimenko. Un’attesa durata dieci anni per un evento storico, perché è la prima volta che avviene il landing su una cometa. "Quella di Philae è un’impresa mai tentata prima. È rischiosa, ma sarà un punto di svolta nelle attività di esplorazione dell’universo che resterà come passo fondamentale che non dimenticheremo, per il quale abbiamo la soddisfazione di sottolineare il grande contributo messo in campo dall’Italia attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana", ha commentato un più che soddisfatto Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.

INAF – Il lander Philae è posato sulla cometa perfettamente funzionante, i segnali vengono regolarmente acquisiti dalla sonda Rosetta e dal centro di controllo di Darmstatd

WEB – Il momento è arrivato, ieri, alle 17.03 ora italiana. Il lander Philae ha toccato il suolo della cometa 67P/ Churyumov-Gerasimenko. Un’attesa durata dieci anni per un evento storico, perché è la prima volta che avviene il landing su una cometa. "Quella di Philae è un’impresa mai tentata prima. È rischiosa, ma sarà un punto di svolta nelle attività di esplorazione dell’universo che resterà come passo fondamentale che non dimenticheremo, per il quale abbiamo la soddisfazione di sottolineare il grande contributo messo in campo dall’Italia attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana", ha commentato un più che soddisfatto Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.



ESA – il lander Philae è ANCORATO in maniera sicura sulla superficie della cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko (Esa). Ecco la prima immagine. Nel pomeriggio la conferenza stampa

Dal WEB – Come spiegato da Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, "quella di Philae è un’impresa mai tentata prima. È rischiosa, ma sarà un punto di svolta nelle attività di esplorazione dell’universo che resterà come passo fondamentale che non dimenticheremo, per il quale abbiamo la soddisfazione di sottolineare il grande contributo messo in campo dall’Italia attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana". Mario Salatti, co-project manager per il lander Philae, da notare come "in poco più di un mese dall’arrivo alla cometa, la miriade di dati raccolti da Rosetta è stata processata a tempo di record per permettere a tecnici e scienziati di operare una scelta così importante per Philae in maniera consapevole e condivisa".



"European probe lands on comet, but fails to anchor down".

The European Space Agency landed a probe on a comet on Wednesday, a first in space exploration and the climax of a 10-year-odyssey, but an anchoring system problem may hamper planned investigations into the origins of Earth and the solar system. The 100-kg (220-pound) lander – virtually weightless on the comet’s surface – touched down on schedule at about 1600 GMT after a seven-hour descent from its orbiting mothership Rosetta, now located a half-billion kilometres (300 million miles) from Earth. But during the free-fall to the comet’s surface, harpoons designed to anchor the probe, named Philae, failed to deploy. Flight directors are considering options to ensure the lander does not drift back into space. “The lander may have lifted off again,” Stefan Ulamec, Philae lander manager at the DLR German Aerospace Center, told reporters. "Maybe today we just didn’t land once, but landed twice. Hopefully we are sitting there on the surface … and can continue our science sequence.”

Questo il titolo e un estratto del comunicato di alcune testate giornalistiche, non ancora confermato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).



Immagini della discesa verso la superficie della Cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Credit: ESA

CURIOSITA’
Per l’Italia, l’Agenzia Spaziale Italiana ha coordinato il lavoro di quattro università ciascuna con un PI (Principal Investigator): prof.ssa Amalia Ercoli Finzi del Politecnico di Milano, prof. Cesare Barbieri dell’Università di Padova, prof. Fabrizio Capaccioni dell’Iaps (Inaf Roma), prof.ssa Alessandra Rotundi dell’Università Parthenope di Napoli, e di aziende diverse ad elevatissimo livello di tecnologia. Tra queste la più impegnata, specialista della ingegneria dello spazio, è stata Galileo, più tardi confluita in Selex (gruppo Finmeccanica), ma anche una azienda non particolarmente impegnata nello spazio, ma regina dei materiali compositi (fibre di carbonio), la Dallara.

Su YouTube tre nuovi brani musicali di Vangelis in onore della sonda

Il primo brano è intitolato “Arrival”. Nelle note si possono trovare sia accenni all’epica di “Chariots of Fire” (la colonna sonora di “Momenti di gloria”), sia richiami alle note elettroniche presenti nella colonna sonora di “Blade Runner”, altro grande successo di Vangelis. Nel video appare il nucleo della cometa, così come è stato fotografato da Rosetta.


Il secondo brano è “Philae’s journey”, il viaggio di Philae, il lander di Rosetta che ha raggiunto la superficie del nucleo della cometa.


Chiude il trittico “Rosetta’s Waltz”, il valzer di Rosetta. “La mitologia, la scienza e l’esplorazione spaziale mi hanno affascinato sin dall’infanzia e sono sempre stati in qualche modo collegati alla musica che scrivo”, dice Vangelis.


ARTICOLI INTERESSANTI

– Astronomia, Rosetta si prepara per l’accometaggio di Philae su 67P
– Rosetta separazione confermata, rendez vous with 67/P
– Lander Philae, il primo atterraggio su una cometa. Il Doodle di Google


La tabella di marcia della missione, come pianificata prima del lancio:

– Primo sorvolo della Terra (marzo 2005)
– Sorvolo di Marte (febbraio 2007)
– Secondo sorvolo della Terra (novembre 2007)
– Sorvolo dell’asteroide 2867 Šteins (5 settembre 2008)
– Terzo sorvolo della Terra (novembre 2009)
– Sorvolo dell’asteroide 21 Lutetia (10 luglio 2010)
– Ibernazione nello spazio profondo (luglio 2011 – gennaio 2014)
– Avvicinamento alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (gennaio-maggio 2014)
– Mappatura della cometa / caratterizzazione (agosto 2014)
– Atterraggio sulla cometa (novembre 2014)
– Inseguimento della cometa intorno al Sole (novembre 2014 – dicembre 2015)

La sonda fu battezzata "Rosetta" per ricordare la stele di Rosetta, manufatto dell’antichità che riportava uno stesso testo in tre lingue diverse, tra cui il geroglifico, che permise a Champollion di tradurre l’antica lingua egizia, fino ad allora rimasta incomprensibile. Analogamente, la sonda Rosetta fa da anello di congiunzione tra i meteoriti, che gli scienziati possono studiare sulla Terra, e il sistema solare, che gli scienziati non possono visitare personalmente, ma che le comete attraversano continuamente.

Il lander è stato battezzato Philae dal nome di un’isoletta sul Nilo dove fu ritrovato un obelisco con iscrizioni in greco e geroglifico.

Il luogo di atterraggio è stato battezzato Agilkia, altra isola del Nilo da cui fu spostato il tempio di Iside per portarlo sull’isola Philae quando l’isola Agilkia fu sommersa in seguito alla costruzione della diga di Assuan.



ESA – Philae landed! from Michele De Paola on Vimeo.


2004
2 marzo – La missione ESA Rosetta è lanciata con successo alle 7:17 UTC. Il lanciatore immette il carico utile e gli stadi successivi nell’orbita eccentrica (200 × 4000 km). Due ore dopo alle 9:14 UTC gli stadi successivi forniscono l’energia necessaria per vincere la forza di gravità e per uscire dall’orbita terrestre e per entrare in un’orbita eliocentrica. La sonda Rosetta viene liberata 18 minuti dopo. Il centro di controllo missione ESA (ESOC) stabilisce il contatto con la sonda.
10 maggio – La prima e più importante manovra nello spazio profondo ha successo immettendo la sonda nell’orbita corretta. Le analisi hanno riportato una deviazione dall’orbita calcolata di 0,05%.

2005
20 gennaio – OSIRIS, lo strumento di raccolta immagini a bordo della sonda, viene testato nell’osservazione della cometa C/2004 Q2 (Machholz), distante 0,443 UA, dimostrando ottime prestazioni.
4 marzo – Rosetta esegue il primo flyby con la Terra. L’incontro è utilizzato per testare e calibrare gli strumenti a bordo della sonda con osservazioni della Terra e della Luna. La minima distanza dalla Terra è stata di 1 954,7 km alle 22:09 UTC; l’ESA organizzò un concorso rivolto agli astrofili perché fotografassero la sonda, ricevendo 45 fotografie.
4 giugno – Gli strumenti d’immagine a bordo della sonda osservano la collisione tra la Cometa Tempel 1 e lo strumento d’impatto della sonda Deep Impact.

2007
15 febbraio – Rosetta è in perfetto allineamento per il passaggio ravvicinato su Marte.
25 febbraio – Rosetta ha effettuato un passaggio ravvicinato di Marte, ad una distanza minima di circa 250 km. Il passaggio è servito alla sonda per modificare la sua direzione e la sua velocità sfruttando il cosiddetto effetto fionda planetario.
8 novembre – Durante la fase di avvicinamento alla Terra ed ormai prossima al passaggio ravvicinato del 13 novembre, Rosetta è stata individuata da un telescopio robotico di 0,68 metri del Catalina Sky Survey, senza essere riconosciuta: la sua posizione è stata trasmessa al Minor Planet Center, che ha identificato erroneamente la sonda come un NEO, la cui rotta l’avrebbe portato a soli 0,89 raggi terrestri dalla superficie, quindi gli è stata data la designazione provvisoria 2007 VN84. Dopo la corretta identificazione, la designazione è stata ritirata.
13 novembre – Rosetta porta a termine con successo il secondo fly-by della Terra, raggiungendo alle ore 21:57 CET il punto di massimo avvicinamento al nostro pianeta, corrispondente ad una distanza minima di 5 295 km sul Pacifico, a sud-est del Cile.

2008
5 settembre – Rosetta sorvola l’asteroide 2867 Šteins. Le foto scattate dallo strumento OSIRIS e dallo spettrometro a infrarossi VIRTIS, hanno mostrato un oggetto a forma di diamante. L’asteroide ha piccoli crateri, due più grandi, uno dei quali è di 2 chilometri di diametro: ciò indicherebbe un’età molto avanzata dell’oggetto celeste.

2009
13 novembre – Terza manovra di fionda gravitazionale con la Terra. Rosetta nel punto di massimo avvicinamento ha raggiunto una distanza di 2 481 km dalla superficie. La spinta ricevuta nel corso della manovra ha immesso la sonda sull’orbita che la porterà a raggiungere il suo obiettivo nel 2014. Il sorvolo del nostro pianeta è stato sfruttato per eseguire delle rilevazioni scientifiche, tra le quali il tentativo di rilevare la presenza di acqua sulla Luna.

2010
10 luglio – Rosetta sorvola l’asteroide 21 Lutetia, il più grande asteroide osservato da vicino fino al raggiungimento di 4 Vesta da parte della missione Dawn della NASA. Gli strumenti a bordo mostrano un oggetto dalla forma irregolare, la cui superficie è interessata da numerose formazioni crateriche. Nel punto di massimo avvicinamento, la sonda è transitata a 3 162 km dall’asteroide. Le rilevazioni scientifiche hanno anticipato e proseguiranno anche dopo l’incontro vero e proprio, durato circa un minuto.

2011
8 giugno – Rosetta è stata portata in stato di ibernazione in modo tale da garantirne la sopravvivenza anche a distanze molto elevate dal Sole.

2014
20 gennaio – Rosetta completa con successo il risveglio dalla fase di ibernazione e lancia il segnale verso la Terra, il quale viene ricevuto alle 18:28 GMT dalle stazioni NASA di Goldstone e Canberra e confermato dal centro operativo ESA di Darmstadt. Oltre alla copertura in diretta streaming sul portale video ESA, l’annuncio è stato dato tramite l’account twitter @ESA_Rosetta con la frase "Hello, World!".
6 agosto – Rosetta arriva a 100 km dalla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko e si prepara per la scelta del luogo di atterraggio del lander, prevista per novembre.
15 settembre – È stato selezionato il punto di atterraggio (inizialmente identificato dalla lettera J e in seguito battezzato Agilkia) per Philae, previsto per il 12 novembre.


I NOSTRI ARTICOLI in ordine CRONOLOGICO

– Rosetta, il risveglio e’ vicino
– Wake Up Rosetta Mission – prima puntata
– Ancora pochi giorni per il risveglio di Rosetta – seconda puntata
– Countdown per il risveglio di Rosetta: la sonda che sbarcherà sulla cometa Churyumov-Gerasimenko
– Wake Up Rosetta countdown per il risveglio della cacciatrice di comete
– Spazio, la sonda Rosetta si è risvegliata dall’ibernazione per volare verso la cometa Churyumov-Gerasimenko
– Spazio: la sonda Rosetta insegue la sua cometa piena d’acqua
– Spazio: la sonda Rosetta vede la cometa Churyumov-Gerasimenko. FOTO
– Sorpresa, la cometa 67P Churyumov-Gerasimenko inseguita da Rosetta ha un doppio nucleo LE FOTO
– Rosetta, i segreti della cometa doppia
– Rosetta: missione compiuta. Raggiunta la cometa 67P. Il ruolo dell’Italia e dell’Asi
– Rosetta: l’annuncio del sito di atterraggio principale
– Spazio: missione Rosetta, scelto il punto di atterraggio del "Philae" – Le NEWS
– Rosetta vicina alla cometa 67P, il 12 novembre lo sbarco. Missione e traguardi – Enrico Flamini (ASI)
– Landing on a comet – The Rosetta Mission. Selfie a 16 Km dalla meta
– Spazio: Rosetta, ESA conferma il sito di atterraggio principale. Tutte le fasi e le FOTO
– Rosetta, si prepara all’incontro con la cometa 67/P e l’Esa conferma la scelta del ‘sito J’
– Klim Churyumov e Svetlana Gerasimenko: gli scopritori della cometa di Rosetta
– Ambition, lo spettacolare film su Rosetta che spiega perché vogliamo sbarcare sulle comete
– Rosetta: si chiama Agilkia, il sito di atterraggio di Philae
– Rosetta: si avvicina l’accometaggio di Philae su Agilkia
– Rosetta, conto alla rovescia per la storia dell’esplorazione dell’Universo, la conferenza stampa dall’ESOC

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