ROMA – Forse oggi non è molto conosciuta, ma Candy Candy ha rivoluzionato l’infanzia di milioni di bambini.
Si tratta dell’icona per eccellenza dell’eroine dei cartoni animati, la prima in assoluto per la precisione, che quest’anno compie 40 anni.
Il manga debuttò in Giappone nel 1975, e fu un tale successo inaspettato che venne subito prodotta una serie animata.
Approdata in Italia negli anni negli anni ’80, Candy rappresentò la svolta degli anime trasmessi sulle reti nostrane, che fino a quel momento erano dominate da un intrattenimento prevalentemente per un pubblico maschile.
Da allora nè è passta di acqua sotto i ponti.
Candy Candy ha sdoganato il vero “girl power”, almeno per quanto riguarda i cartoni animati, aprendo il campo all’animazione “in rosa”, da Georgie o Kiss me Licia, fino al più recente Sailor Moon.
La storia di Candy Candy è stata portata in tv in un anime di 115 episodi, tanti considerando i tempi.
In Italia giunse nel 1980 sulle reti private, per poi essere trasmessa da Mediaset (allora Fininvest) nel 1982 su canale 5, e riproposta negli anni successivi.
Il successo è immediato.
Tutte le donne di oggi ricordano con il sorriso le avventure di Candy, emozionandosi per i suoi grandi amori, Anthony e Terence, e piangendo con lei per la morte di Anthony e di Stear.
Fino alla fine, quando diventerà un’ifermiera professionista e conoscerà l’identità del suo benefattore, Albert.
Per festeggiare i suoi primi 40 anni, la pittrice Lidia Bechis le ha dedicato un libro “Candy Candy – Amori e battaglie della prima grande eroina dell’animazione”, illustrato con 100 immagini a colori, edito da Ultra (Collana Shibuya).
Di seguito, l’intramontabile sigla italiana, la prima in assoluto, rimasta nel cuore di tutti.