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Trapianto di testa: un 30enne russo si candida come volontario

ROMA – C’è un volontario per il primo trapianto di testa umano della storia. Un 30enne russo si è candidato come volontario per sottoporsi all’intervento denominato HEAVEN (head anastomosis venture), una procedura ideata dal dott. Sergio Canavero, direttore del Gruppo Avanzato di Neuromodulazione di Torino. Il “dott. Frankenstein” italiano ha dichiarato di poter trasformare quest’operazione […]

trapianto-testaROMA – C’è un volontario per il primo trapianto di testa umano della storia.
Un 30enne russo si è candidato come volontario per sottoporsi all’intervento denominato HEAVEN (head anastomosis venture), una procedura ideata dal dott. Sergio Canavero, direttore del Gruppo Avanzato di Neuromodulazione di Torino.
Il “dott. Frankenstein” italiano ha dichiarato di poter trasformare quest’operazione in realtà.
Secondo Canavero, sarà necessario un gruppo di 150 infermieri e chirurghi per un intervento chirurgico di circa 36 ore, per un totale di 11 milioni di dollari.
L’HEAVEN prevede il raffreddamento della testa del paziente e del corpo del donatore, per aumentare il tempo di sopravvivenza cellulare.
La testa del ricevente verrebbe posta sul corpo del donatore e fissata con glicole polietilenico per fondere il midollo spinale insieme, collegando i principali vasi sanguigni mediante piccoli tubi (anastomosi vascolare).

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Il paziente sarebbe poi mantenuto in coma per 28 giorni al fine di impedirgli i movimenti e permettere a corpo e testa di guarire insieme.
Al suo risveglio, il paziente dovrebbero essere in grado di girare il collo.
Forti farmaci immunosoppressori dovrebbero impedire il rigetto.
Canavero propone di effettuare il primo trapianto di testa nel 2017.

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Il ragazzo russo candidato al primo trapianto di testa è Valery Spiridonov.
Il volontario soffre di una rara malattia chiamata atrofia muscolare spinale di tipo 1 o malattia di Werdnig-Hoffman, per la quale non esiste cura efficace.
Dalla nascita Valery è costretto su una sedia a rotelle.

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Le possibilita’ di successo sono solo una su 17 mila, a condizione che ci sia il 100% di compatibilita’ di sangue e tessuti con il donatore.
“La mia decisione è definitiva. Se ho paura? Certo che sì. Ma non è solo molto spaventoso, è anche molto interessante” ha raccontato a Russia Today.

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Nel 1970 fece scalpore l’esperimento del dott. Robert White.
Il neurochirurgo trapiantò la testa di una scimmia sul corpo di un’altra.
La procedura fu in una certa misura un successo: l’animale sopravvisse per qualche giorno.

Prima ancora di White, negli anni ’50, lo scienziato russo Vladimir Demikhov fu un pioniere del trapianto di teste, utilizzando i cani come cavie.

2017-05-12T15:30:35+02:00