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Donne senza vagina: ‘la sindrome di Rokitansky è una malattia rara’

ROMA – E’ stata lanciata in Italia una petizione per riconoscere lo status di malattia rara alla sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser (MRKH), una condizione congenita che impedisce la formazione di organi sessuali nelle donne. La raccolta firme è iniziata lo scorso ottobre, e ad oggi è stata sottoscritta di circa 1500 persone. L’agenesia […]

ROMA – E’ stata lanciata in Italia una petizione per riconoscere lo status di malattia rara alla sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser (MRKH), una condizione congenita che impedisce la formazione di organi sessuali nelle donne.
La raccolta firme è iniziata lo scorso ottobre, e ad oggi è stata sottoscritta di circa 1500 persone.
L’agenesia mülleriana, nota come Sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser, è una malattia congenita femminile a causa della quale non si conclude lo sviluppo di utero, tube e cervice.
Poichè esternamente la vagina appare normale, nella maggior parte dei casi le donne affette da questa malformazione lo scoprono nell’età della pubertà, per assenza di mestruazioni.

nata senza vagina Sindrome di Rokitansky

E’ il caso di Jacqui Beck, bellissima ragazza inglese, che a 17 anni ha scoperto così di essere nata senza vagina.
Recatasi dal ginecologo per indagi sulla sua condizione di amenorrea, i test hanno rivelato che la sua vagina ha semplicemente una ‘fossetta’ a fondo cieco senza canali che conducano all’apparato riproduttivo.

Allo stato attuale non può avere rapporti sessuali, ma Jacqui si sta sottoponendo a diverse cure per evitare un intervento chirurgico.
Le è stato prescritto un trattamento di dilatazione, che coinvolge dilatatori di diverse dimensioni per allungare il canale vaginale.

nata senza vagina jaqui

Fortunatamente il trattamento sta funzionando e un domani sarà in grado di avere rapporti sessuali.
Discorso diverso per l’argomento figli.
I trattamenti effettuati sono finalizzati a migliorare il rapporto sessuale, ma non possono permettere una gravidanza.

In Italia sono circa un centinaio le pazienti affette da questa malattia, ora riunite in un’associazione nazionale ANIMrkhS affinchè la loro voce raggiunga il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per inserire la patologia nell’elenco delle malattie rare, e ricevere così i giusti aiuti, in termini di sostegno economico e umano.

2017-05-12T15:06:02+02:00