hamburger menu

Questo piccolo chip potrebbe mettere fine alla sperimentazione animale

ROMA – Un piccolo chip che imita gli organi umani ha battuto l’auto che guida da sola di Google, vincendo un premio prestigioso. Il progetto Human Organs-On-Chip si è aggiudicato il Design of the Year del Design Museum di Londra e potrebbe rivelarsi una svolta nella sperimentazione dei farmaci, mettendo fine a quella animale. Progettato […]

chip-polmone-lung-harvardROMA – Un piccolo chip che imita gli organi umani ha battuto l’auto che guida da sola di Google, vincendo un premio prestigioso.
Il progetto Human Organs-On-Chip si è aggiudicato il Design of the Year del Design Museum di Londra e potrebbe rivelarsi una svolta nella sperimentazione dei farmaci, mettendo fine a quella animale.
Progettato dal Wyss Institute dell’Università di Harvard, il dispositivo – chiamato organ-on-a-chip – non è più grande di una chiavetta USB e il primo prodotto, lung-on-a-chip, imita le cellule del polmone umano.
Questo chip è molto simile a quelli di semiconduzione che si trovano negli smartphone.
Al suo interno, però, si trovano cellule umane complesse, disposte in una versione semplificata del modo in cui funziona un polmone: lungo i canali centrali, c’è un rivestimento di cellule polmonari umane separate da un rivestimento di cellule sangugne capillari grazie ad una porosa membrana, proprio come gli alveoli nel polmone.

chip-polmone-lung-harvard

Questo strato di membrana e cellule separa un liquido che contiene globuli bianchi – necessari per distruggere le infezioni nel corpo – da uno spazio che contiene cellule batteriche.
I microcanali sono in grado di espandersi e contrarsi – proprio come i polmoni.
I globuli bianchi passano attraverso la membrana e attaccano i batteri, replicando quanto accade nel corpo umano.
I ricercatori potrebbero quindi introdurre diverse infezioni nel chip per vedere come il corpo umano reagirebbe.

In poche parole, tutta la complessità biologica dei polmoni è concentrata in un chip.

chip-polmone-lung-harvard

L’organ-on-a-chip è stato originariamente progettato dal fondatore del Wyss Institute Donald Ingber e da Dan Dongeun Huh nel 2010.
Lo scorso anno, gli scienziati di Harvard hanno creato una società denominata Emula per commercializzare il progetto.
La scorsa settimana, Wyss ha firmato un accordo con la società farmaceutica Janssen per distribuire i chip nelle ricerche dell’azienda.

chip-polmone-lung-harvard

Le statistiche del governo degli Stati Uniti mostrano che 891.161 animali sono stati utilizzati nella ricerca nel 2013, un calo del 6,5 per cento a partire dal 2012.
Sebbene la sperimentazione animale è stata fondamentale nel darci molti farmaci moderni, i ricercatori sono sempre favorevoli alle alternative.

2017-05-15T17:54:18+02:00