– Sepia, il nuovo cacciatore di acqua nell’Universo
– Missione sulla Luna al femminile per la Russia (nel 2029)
– Lo spettacolo delle Tauridi nel cielo di novembre
– Tutto pronto per il lancio dei satelliti Galileo 11 e 12
La cometa 67P l’abbiamo ammirata in numerose immagini e l’abbiamo persino ascoltata, con una registrazione da un minuto e ventisette secondi di suoni prodotti misteriosamente a milioni di chilometri dal nostro pianeta. E adesso, cosa succede? Lo suggerisce un articolo pubblicato su Nature news. Secondo l’autorevole pubblicazione scientifica presto Philae non sarà più solo. La sonda Rosetta, infatti, segnerà il termine della propria missione con uno schianto sulla superficie della cometa. La data prevista per il tuffo spaziale è fissata al prossimo settembre, periodo che coincide con il termine del programma di finanziamento della missione e con una lontananza dal Sole talmente significativa da rendere inutile il mantenimento in vita di Rosetta, perché la sonda non sarà più in grado di ricaricarsi con l’energia della nostra stella. Ma Rosetta lavorerà fino all’ultimo. Si spera, infatti, di ricevere immagini durante la sua discesa sulla cometa prima dello schianto finale.
La missione Rosetta parte da lontano. E’ stata ideata più di vent’anni fa, quando gli scienziati che lavoravano al progetto venivano considerati dei visionari. Ecco cosa ci aveva detto Amalia Ercoli Finzi, Principal Investigator responsabile dello strumento SD2 della missione Rosetta.
Un nuovo strumento, montato sul telescopio APEX (Atacama Pathfinder Experiment) da 12 metri di diametro, a 5000 metri sul livello del mare nelle Ande cilene, ci offre una nuova finestra sull’Universo, finora inesplorata. Lo strumento si chiama SEPIA (Swedish–ESO PI receiver for APEX) e sarà in grado di rivelare i deboli segnali emessi dall’acqua e da altre molecole nella Via Lattea, in altre galassie vicine e nell’Universo primordiale. “Le prime misure con SEPIA su APEX mostrano che stiamo veramente aprendo una nuova finestra, che comprende la possibilità di osservare l’acqua nello spazio interstellare – SEPIA darà agli astronomi la possibilità di cercare oggetti che si potranno seguire con alta risoluzione spaziale quando gli stessi ricevitori saranno operativi su tutta la schiera di ALMA", commenta John Conway, direttore dell’Osservatorio spaziale di Onsala, Chalmers University of Technology in Svezia.
Missione sulla Luna al femminile per la Russia (nel 2029)
Un’intera squadra di astronaute russe si sta preparando per raggiungere la Luna. Lo ha reso noto l’agenzia spaziale Roscosmos. Quello che si sa finora è che la prima fase del reclutamento prevede che sei tra le migliori scienziate e pilote siano protagoniste di un esperimento dell’Accademia russa delle Scienze, che si basa sulla simulazione del volo spaziale. Lo scopo è valutare le reazioni delle prescelte in vista del viaggio verso il nostro satellite, previsto per il 2029. La Russia è stato il primo paese al mondo a far volare una donna nello Spazio. Era Valentina Tereshkova e la missione risale al 1963. Da allora, però, le astronaute sono state soltanto 4 nella storia spaziale russa.
Lo spettacolo delle Tauridi nel cielo di novembre
Quest’anno il cielo autunnale potrebbe regalarci una cascata mozzafiato di stelle cadenti. Sono le Tauridi, meteore che hanno origine dal passaggio della Terra in una regione di Spazio dove si affollano sia i detriti della cometa Encke che i frammenti di alcuni asteroidi. Accade ogni anno, e il passaggio di solito è percepibile solo con lievi bagliori. Ogni dieci anni, però, la situazione cambia: la Terra entra in un’area in cui volteggiano frammenti molto più voluminosi del solito e il risultato è una stupefacente pioggia di stelle. In parte è già in corso, ma uno dei picchi ci sarà tra il 12 e il 13 novembre. Occhi all’insù, quindi. Le Tauridi saranno visibili a Nord della costellazione del Toro.
Tutto pronto per il lancio dei satelliti Galileo 11 e 12
Il penultimo passo di una catena di produzione che ha attraversato tutta l’Europa è stato compiuto venerdì scorso. I satelliti 11 e 12 della costellazione Galileo sono sbarcati in Guyana francese. E’ da lì che prenderanno il volo verso lo Spazio il prossimo 17 dicembre. Sarà, questo, il terzo lancio dell’anno. I due satelliti sono stati costruiti in Germania, con payload inglesi e con contributi da tutto il vecchio Continente e hanno ricevuto l’ok definitivo da Estec, il centro Esa olandese. La costellazione Galileo è nata per offrire un servizio civile di posizionamento e navigazione satellitare.