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In vacanza col faraone

Andrea Iannolino Giotto-Cipolla - Palermo

Come ogni estate i tre amici, John, Jasmin e Kevin, andarono in vacanza insieme, con le loro rispettive famiglie. Quest’anno erano diretti in Egitto, per visitare le piramidi. I loro genitori, infatti, avevano organizzato questo viaggio per far conoscere ai figli le meraviglie del mondo egizio.
Il giorno della partenza, John telefonò di mattina presto ai suoi amici, dicendo: “Forza ragazzi! Sbrigatevi perché dobbiamo arrivare puntuali in aeroporto”. Jasmin e Kevin risposero che erano già pronti, poiché non vedevano l’ora di arrivare a destinazione.
Giunti ad Il Cairo, Kevin disse ai suoi genitori: “Presto, lasciamo i bagagli in camera e facciamoci portare subito a visitare le piramidi”. “ Hai ragione Kevin – disse Jasmin – non perdiamo altro tempo; non vedo l’ora di arrivare sul posto”.
Dopo aver percorso circa cinquanta Km, scesero dalla macchina e si trovarono di fronte ad uno spettacolo incredibile: un’ampia distesa di sabbia si estendeva dinanzi ai loro occhi; dune che assomigliavano alle gobbe di un cammello dominavano l’orizzonte; la luce del sole faceva brillare i granelli di sabbia facendoli assomigliare a scie luminose che indicavano il cammino e, al centro di questo meraviglioso panorama, si ergevano le maestose piramidi.
John, Jasmin e Kevin si avviarono verso l’ingresso della piramide posta al centro della spianata. Vi era una lunga coda di visitatori che, pazientemente, aspettava il loro turno.
“ Come mai ci sono così tante persone in attesa?” – chiese John ai suoi genitori. Il padre rispose che si entrava a gruppi di 10 persone perché, per arrivare alla sala della tomba del faraone, dove è custodito il sarcofago, si devono percorrere cunicoli bassi e stretti.
“ Finalmente è arrivato il nostro turno!”- esclamò Jasmin. Effettivamente si ritrovarono a percorrere gallerie dai tetti talmente bassi che li costringevano a camminare incurvati. Dopo circa 10 minuti giunsero in una sala dove erano esposti oggetti di uso quotidiano, i tesori e monili appartenuti al faraone e sua moglie. La sala era riccamente decorata con pitture raffiguranti episodi di caccia e la cerimonia dell’incoronazione.
“Questa sala è bellissima ma incute una sensazione di timore” – disse Kevin. “ “Hai ragione “ – aggiunse Jasmin – “ mi sento osservata”.
In quel momento, quasi per magia, apparve il custode della piramide che invitò l’intero gruppo a seguirlo per andare a visitare la stanza del faraone.
I tre amici si accorsero subito che il custode aveva un aspetto piuttosto misterioso ma, la cosa che aveva sollevato nei ragazzi i maggiori dubbi, era l’amuleto a forma di stella a 7 punte che portava al collo. Nonostante tutto lo seguirono nei sotterranei e, improvvisamente, si ritrovarono in un’altra stanza dove, al centro, era collocato il sarcofago del faraone.
John notò che sul sarcofago c’era un incavo della stessa forma dell’amuleto del custode e disse ai suoi amici che aveva la sensazione che sarebbe successo qualcosa di terrificante.
Improvvisamente, Kevin e i suoi due amici, si girarono e videro i loro genitori con lo sguardo assente e capirono che erano stati ipnotizzati. Presi dal panico, si guardarono in faccia e cercarono di scappare, ma l’unica uscita era ostruita. Quando si voltarono, il custode aveva già inserito l’amuleto nell’incavo e recitava invocazioni in una lingua a loro sconosciuta.
Improvvisamente il sarcofago si illuminò e iniziò ad aprirsi lentamente producendo uno scricchiolio che terrorizzò i tre amici.
Quando il custode terminò di pronunciare l’invocazione, la mummia prese vita ed uscì dal sarcofago.
I tre ragazzi non ebbero nemmeno il tempo di pensare ad eventuali via di fuga che furono ipnotizzati dall’amuleto del custode e caddero in un sonno profondo. Il custode e la mummia, allora, si diressero insieme verso la tomba della moglie del faraone, che si trovava in fondo al lungo cunicolo che congiungeva la parte nord della piramide all’altra estremità.
Giunsero in una sala con le pareti decorate con scene della vita quotidiana della ragazza che, circondata dalle sue ancelle, si acconciava i capelli e truccava il suo giovane viso.
Sul sarcofago che conteneva il suo corpo c’era inciso lo stesso simbolo presente sul quello del faraone. Il custode inserì l’amuleto e, improvvisamente, il sarcofago si aprì. Dopo circa tremila anni, anche la moglie del faraone prese vita e tutti e tre tornarono nella stanza dove si trovavano i ragazzi addormentati.
Il custode, allora, recitò un’altra formula e, come per magia, i corpi delle due mummie si sollevarono in aria, si smaterializzarono e, sotto forma di spiriti, attraverso le bocche socchiuse di Jasmin e Kevin, penetrarono nei loro corpi.
Quando l’incantesimo fu compiuto, il custode pronunciò un’invocazione e, subito, tutte le persone ipnotizzate si svegliarono.
Jasmin, allora, disse:” Kevin, è come se mi fossi svegliata dopo un lungo sonno”. ” Hai ragione – rispose Kevin – mi sembra di aver dormito per 3000 anni!”. John, spaventato per quello che era successo, propose di avviarsi all’uscita e tornare in albergo.
Alla fine della vacanza i tre ragazzi rientrarono a casa e ricominciarono a vivere secondo le loro abitudini. Ogni tanto, però, quando John guardava negli occhi Jasmine e Kevin, intravedeva uno sguardo assente e sospetto che lo induceva a pensare che all’interno di quella piramide fosse successo qualcosa di paranormale.
Ed, in effetti, il ragazzo visse la sua adolescenza insieme ai suoi due migliori amici, pur non sapendo che in realtà, nel corpo di Jasmin e Kevin si fossero reincarnate due mummie, desiderose di conoscere una società più moderna rispetto a quella in cui avevano vissuto tremila anni prima.

Andrea Iannolino
IIA ICS Giotto-Cipolla – Palermo

2016-01-07T14:23:13+01:00