ROMA – Un altro pezzo di storia della cristianità – o sarebbe più giusto dire della storia dell’uomo tutta, senza distinzioni religiose di sorta – è stato letteralmente polverizzato dai combattenti Isis del sedicente ‘Stato islamico’. Parliamo dell’antico monastero di St. Elijah di Mosul, in Iraq, la presenza cristiana più antica del Paese e risalente a 1400 anni fa.
Il monastero, che sovrastava la collina di Mosul, presentava ancora le mura, 25 stanze e una cappella. I militanti dell’Isis hanno raso al suolo tutto questo con l’aiuto di bulldozer ed esplosivi. La distruzione, secondo gli esperti, è possibile farla risalire al 2014, tra i mesi di agosto e settembre.
Il monastero di St. Elijah – oggetto di pellegrinaggio, l’ultimo mercoledì di novembre, in onore del monaco assiro Mar Elia, dal lontano 595 D.C., anno della sua fondazione – segue così la sorte delle bellezze archeologiche di Nimrud, Elian e Palmira. Testimonianze storiche che hanno superato, sfidando i secoli, qualsiasi tipo di avversità naturale fino all’incontro con la crudeltà umana.