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Apollo e Dafne

I.C.Via Bravetta Roma

1- Apollo era il dio della Musica, delle profezie, della Medicina e soprattutto delle Arti.
Era molto bello e splendente .
Aveva i riccioli neri con i riflessi violetti e blu.
Ogni giorno Apollo si esercitava al tiro con l’arco e diventava sempre più bravo.
Convinto di essere il più bravo , volle fare una gara sfidando il più bravo degli arcieri, Eros, il dio dell’amore che con le sue frecce d’oro poteva far innamorare chiunque.
Invece, con un’altra freccia poteva far sì che, un uomo, una donna o un dio, smettessero di amare per sempre.
Apollo prendeva in giro Eros, convinto che con il suo arco non otteneva niente mentre lui poteva cacciare.
Eros non potendo replicare organizzò la vendetta.
Scoccò una freccia d’oro verso Apollo e una freccia di piombo verso la prima ninfa che passò di lì: Dafne.
Dafne era la figlia del fiume Peneo.
Apollo si innamorò subito di Dafne, però Dafne impaurita scappò .
Corse e corse, ma Apollo si avvicinava sempre di più.
Quando Dafne arrivò al fiume lo pregò di aiutarla.
Allora Dafne si trasformò in un albero di alloro.
Apollo triste della perdita della ninfa, decise che l’albero di alloro sarebbe stato un albero sacro per gli dei e che le sue foglie, simbolo di gloria, andassero sulla testa di chi compie grandi imprese.
Maria Chiara, 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


2- Apollo era il figlio di Zeus.
Ed era il dio della Musica, delle profezie e delle Arti.
Tutto ebbe inizio un giorno.
Successe che Apollo visto che era bravissimo a usare l’arco, per questo volle sfidare Eros, l’arciere più bravo.
Era il dio dell’amore, se lanciava una freccia d’oro faceva innamorare chiunque mentre con una freccia di piombo faceva smettere di far amare.
All’inizio della gara Apollo disse a Eros: con le tue freccie sai pensare solo all’amore!
Allora Eros scoccò una freccia d’oro ad Apollo e una freccia di piombo verso una ninfa che si chiamava Dafne.
Dafne era la figlia del fiume Peneo.
Dafne scappò per tanto tempo, ma Apollo l’aveva quasi raggiunta.
Arrivata al fiume del quale era figlia, lo supplicò affinchè l’aiutasse .
Allora il fiume Peneo la trasformò in un albero di alloro e così Apollo si rassegnò.
Antonio, 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


3-Apollo, il figlio di Zeus, era il dio della Musica, della Medicina, ma soprattutto era il dio delle Arti: infatti era bellissimo e splendente.
Apollo aveva i riccioli neri dai riflessi violetti e blu proprio come le viole del pensiero; era molto alto, magro ma robusto e il suo splendore…
Apollo viveva circondato da cigni .
Un giorno Apollo disse a Eros che lui era il più bravo a tirare con l’arco.
Eros non gli rispose ma tramò una vendetta migliore.
Scoccò una freccia d’oro verso Apollo e una freccia di piombo colpì Dafne.
Apollo si innamorò di Dafne ma Dafne non si innamorò di Apollo e corse via.
Apollo la rincorse fino a che Dafne si stancò di correre e si fermò al fiume Peneo di cui era figlia.
Dafne lo pregò di aiutarla, allora il fiume la trasformò in un albero.
Aurora, 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


4-Apollo, il figlio di Zeus, era il dio della Musica, delle profezie, della Medicina .
Ma soprattutto era il dio delle Arti e infatti era bello, splendente, con lunghi riccioli neri e riflessi violetti e blu come le viole del pensiero .
Era molto alto, magro ma robusto; infine, il suo splendore era noto tra tutte le ninfe e le donne mortali.
Viveva circondato da cigni, era il simbolo di beltà e delicatezza, suonava melodie con il flauto e con la cetra, tanto da conquistarsi molte spasimanti .
Allenandosi tutti i giorni al tiro con l’arco, giorno dopo giorno e freccia dopo freccia, diventò bravo.
Riusciva a colpire una mela anche a distanza di chilometri e anche le ciliegie più piccole non sfuggivano ai suoi dardi.
Così decise di sfidare il più bravo degli arcieri, Eros il dio dell’amore che con le sue frecce d’oro poteva far innamorare chiunque e bastava che scoccasse una freccia contro qualcuno che costui si innamorasse subito della prima donna che incontrava.
Al contrario con una freccia di piombo poteva far sì che un uomo, una donna o un dio, smettessero di amare per sempre rendendo il loro cuore arido e secco.
Insomma, l’amore degli uomini e degli dei era nelle sue mani.
Apollo canzonava Eros: con il tuo arco non otterrai niente, sono più bravo si sa!
Posso cacciare tutti gli animali che voglio, mentre tu con le tue frecce sai pensare solomall’amore!
Eros non replicò alle accuse ma tramò una vendetta migliore .
Allora scoccò una freccia d’oro verso Apollo e una freccia di piombo verso la ninfa che si chiamava Dafne ed era la figlia del fiume , dai capelli chiari, pelle color ebano, gli occhi celesti, una bellezza unica; il suo corpo era vestito con veli e sete pregiate.
Le dita erano così delicate che avrebbe potuto giocare con una farfalla senza farle male.
Le sue labbra così morbide e lisce che pur baciando sulla fronte un neonato, non lo avrebbe mai svegliato.
Così, responsabili le due frecce, Apollo si innamorò di Dafne .
Dafne impaurita scappò in pianura.
Corse per sfuggire ad Apollo, ma ogni due passi che faceva lui si avvicinava di due.
I delicati piedi di Dafne cominciavano a stancarsi e Apollo era sempre più vicino.
Giunta presso il fiume del quale era figlia, lo pregò intensamente affinchè la aiutasse e la salvasse da quella sventura.
Per permetterle di fuggire quell’amore non desiderato, il fiume Peneo la trasformò in un albero di alloro dalle foglie sempre verdi.
Apollo rassegnato non potè che accettare la decisone di Peneo e, dal profumo così dolce di quelle foglie, decise che l’albero sarebbe stato, da quel momento in poi, la pianta sacra agli dei e le foglie simbolo di gloria da porre sulla testa di chi avrebbe compiuto grandi imprese.
Giulio, 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


5-Apollo era figlio di Zeus ed era anche il dio della Musica, delle profezie e della Medicina.
Ma soprattutto era il dio delle Arti .
Apollo era anche molto alto, robusto, magro, bellissimo e splendente.
Aveva lunghi riccioli neri con dei riflessi violetti e blu come le viole del pensiero.
Era notato da tutte le ninfe e le donne mortali.
Apollo viveva circondato dai cigni che sono il simbolo della beltà e della delicatezza.
Sapeva suonare delle melodie con il flauto e la cetra.
Apollo sapeva tirare con l’arco e ogni giorno che passava diventava sempre migliore.
Un giorno sfidò il più bravo arciere dell’Olimpo, Eros, che aveva frecce d’oro e di piombo.
Apollo canzonava Eros e diceva che lui era il migliore.
Così Eros scoccò una freccia d’oro verso Eros e una di piombo verso una ninfa di nome Dafne che era molto delicata e poteva toccare perfino una farfalla senza farle niente.
Apollo la rincorreva e la ninfa faceva dieci passi e Apollone faceva due.
Dopo qualche minuto la povera ninfa non ce la faceva più e Apollo l’aveva quasi raggiunta, ma la ninfa aveva già raggiunto il fiume Peneo che la trasformò in un albero dalle foglie profumate e sempre verdi: l’Alloro.
Da quel momento in poi, l’alloro, diventò una pianta sacra agli dei, le foglie simbolo di gloria da mettere sulla testa di chi avrebbe fatto un gesto d’onore.
Raul, 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


6-La storia parla del figlio di Zeus “Apollo” il dio della Musica, delle profezie della Medicina e infine delle Arti.
Apollo era bellissimo, con lunghi riccioli neri, riflessi blu e violetti come la viola del pensiero, era altissimo, magrolino ma fortissimo, infine aveva una bellezza nota tra le mortali e le ninfe.
Apollo era bravissimo con le frecce e con l’arco .
Un giorno decise di sfidare il più bravo arciere mai esistito, Eros il dio dell’amore .
Con le sue frecce, Eros, faceva innamorare chiunque .
Se scoccava una freccia d’oro faceva innamorare della prima persona che vedeva, invece se scoccava una freccia di piombo, l’esatto opposto.
Apollo andò da Eros e cominciò ad accusarlo .
Eros non resistette alle accuse e scoccò una freccia d’oro verso Apollo e una di piombo verso una ninfa che passava di lì di nome Dafne, figlia di un fiume.
Apollo si innamorò di Dafne e le corse dietro .
Dafne impaurita scappò, andò dal fiume del quale era figlia e lo pregò di aiutarla .
Così la trasformò in un albero di alloro .
Appena Apollo vide l’albero, dalla bellezza lo nominò albero sacro degli dei.
Cristina Pia, 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


7-Apollo figlio di Zeus era dio della Musica .
Apollo andava fuori a tirare con l’arco, poi ha incontrato Dafne, ma Dafne scappava da Apollo.
Eros era diventato molto bravo con l’arco, poi Eros era il dio dell’amore.
Faceva innamorare tutti .
Apollo voleva sfidare Eros.
Eros, visto che era dio dell’amore aveva puntato una freccia.
Sara, 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


8-Apollo era il figlio diZeus, re degli dei .
Aveva gli occhi celesti, i capelli neri e ricci e viveva tra i cigni.
Ogni giorno Apollo si esercitava con l’arco .
Dopo un periodo di tempo che usava l’arco, divenne bravissimo.
Apollo diventato così bravo al tiro dell’arco volle sfidare Eros, il dio dell’amore .
Eros, se scoccava un dardo d’oro faceva innamorare il primo uomo o la prima donna che vedevano.
Invece, se scoccava una freccia di piombo faceva staccare il legame tra una donna ed un uomo.
Allora Eros scoccò una freccia d’oro verso Apollo ed una di piombo verso Dafne, una ninfa bellissima dagli occhi celesti e dai capelli biondi.
Apollo vide Dafne e se ne innamorò subito , ma Dafne, appena vide Apollo che la rincorreva, scappò via.
Ogni dieci passi che faceva Dafne, Apollo ne faceva due.
Allora Dafne giunse al fiume di cui era figlia, lo pregò di aiutarla a scappare da Apollo.
Allora il fiume lo trasformò in un albero d’alloro.
Apollo stanco di correre si fermò e con il cuore infranto dichiarò che le foglie d’alloro sarebbero state messe in testa a chi avrebbe compiuto un’impresa gloriosa.
Elisa R. 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


9-Apollo era il figlio di Zeus.
Era il dio della Musica, delle profezie e della Medicina.
Soprattutto lo era delle Arti.
Apollo era magro ma robusto, insomma molto bello.
Era bravissimo con l’arco.
Aveva deciso di sfidare il più bravo arciere : Eros.
Eros era il dio dell’amore e con le sue frecce poteva far innamorare tutte le persone .
Doveva solamente schioccare una freccia d’oro per fare innamorare le persone;
al contrario, se scoccava una freccia di piombo, un uomo o una donna o un dio smettevano di amarsi per sempre.
L’amore degli uomini era comandato da lui.
Apollo prendeva in giro Eros e diceva che con le sue frecce non otteneva nulla .
Eros non seppe controbattere ma trovò una vendetta migliore: scoccò la freccia d’oro su Apollo e quella di piombo sulla prima ninfa che passava di là, cioè Dafne.
Dafne era una ninfa bellissima, così Apollo se ne innamorò subito.
Dafne, invece, scappò per la paura verso la pianura.
Arrivata vicino al fiume Peneo dal quale era nata, lo pregò affinchè l’aiutasse e la salvasse da quella sventura .
Il fiume Peneo la trasformò in un albero di Alloro.
Apollo si arrese e decise che l’albero sarebbe stato una pianta speciale agli dei.
Con le foglie d’Alloro, ancora oggi si fanno delle coroncine da porre sulla testa di chi compie gesta degne d’onore.
Francesca, 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


10- Apollo era il dio della Musica, delle profezie, della Medicina e delle Arti.
Era bellissimo, splendente, lunghi ricci neri con delle sfumature violetto e blu, molto alto, magro e robusto.
Viveva circondato dai cigni, suonava incantevoli melodie col flauto
E si allenava ogni giorno al tiro con l’arco.
Giorno dopo giorno diventò sempre più bravo, riusciva a colpire anche le cose più piccole a distanza di un chilometro.
Così decise di combattere in una gara con il più bravo arciere, Eros il dio degli innamorati, (dell’amore) che con le frecce d’oro poteva far innamorare tutti , con quelle di piombo poteva far litigare due persone.
Apollo prese in giro Eros che non parlò ma pensò a una vendetta.
Lanciò una freccia d’oro verso Apollo facendolo innamorare di Dafne, una ninfa dal corpo color ebano, capelli biondi, occhi azzurri, il corpo vestito di seta e molto delicata.
Dafne cominciava a stancarsi e il fiume da cui era nata la trasformò in un albero .
Apollo decise che sarebbe stato un albero sacro agli dei.
Greta, 3B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma


11- Apollo era il dio della musica e della medicina.
Era bellissimo, era molto alto e magro e aveva i capelli neri.
Viveva circondato da cigni.
Apollo si incontrò con Eros, il dio dell’amore, che con le sue frecce faceva innamorare le persone.
Apollo comincia a dare fastidio ad Eros , ma Eros non gli rispose.
Eros, però, decise di vendicarsi e facendogli vedere come era bravo a tirare le sue frecce.
Passò di là la ninfa era Dafne che era la figlia del fiume Peneo .
Aveva i capelli chiari e la pelle di color ebano.
Aveva gli occhi celesti, era molto bella, il suo corpo era vestito con veli e le sue dita erano morbide.
Apollo, colpito dalla freccia d’oro di Eros, si innamorò di Dafne; lei, invece, colpita dalla freccia di piombo, scappava per la paura.
Peneo, suo padre, trasformò Dafne in un albero di Alloro e, questo albero, fu caro agli dei.
Najlaa, 3 B plesso Loi, I.C.Via Bravetta Roma

 

2016-01-28T17:15:10+01:00