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Nuova edizione del Tg di diregiovani.it

Nuova edizione del Tg di diregiovani.it L’allarme smog non si placa L’inquinamento atmosferico è al centro del dibattito da mesi. L’ultima accusa, in ordine di tempo, sul pessimo stato dell’aria che si respira è arrivata da Legambiente che con il rapporto scientifico «Mal’Aria 2016» ha scattato una fotografia allarmante: 48 delle 90 città monitorate nel […]

1 Febbraio 2016

Nuova edizione del Tg di diregiovani.it

L’allarme smog non si placa
L’inquinamento atmosferico è al centro del dibattito da mesi. L’ultima accusa, in ordine di tempo, sul pessimo stato dell’aria che si respira è arrivata da Legambiente che con il rapporto scientifico «Mal’Aria 2016» ha scattato una fotografia allarmante: 48 delle 90 città monitorate nel 2015, attraverso i dati forniti da Comuni e delle Agenzie regionali di protezione dell’ambiente (Arpa), hanno superato il limite dei 35 giorni di sforamento consentiti di PM10 (50 microgrammi per metro cubo) per legge.
Osservando i dati dal 2009 a oggi, diventa chiaro come l’emergenza del PM10, più che una novità dello scorso anno, sia invece una costante. Il numero di città sopra i limiti dei 35 giorni (48 nel 2015) è mediamente costante negli ultimi anni. Solo nel 2014 c’è stata una riduzione (33) ma, per la direzione scientifica di Legambiente, il motivo è semplice: è stato un anno molto piovoso. In più, le città dove si respira peggio sono quasi sempre le stesse: 66 infatti compaiono almeno una volta nella classifica dei capoluoghi che hanno superato la soglia massima ammessa di queste ben 27 (il 41%) lo ha fatto sistematicamente sette anni su sette. Il rapporto dell’Arpa spiega come le primarie, dipendano per il 45% dall’utilizzo della legna nel riscaldamento e per il 27% dai trasporti su strada (14% dall’utilizzo di motori diesel e 13% dall’usura di freni, pneumatici e strade); a livello urbano il contributo del trasporto diventa prevalente, con il 43% del totale delle emissioni di pm10 primarie e il 22% dall’utilizzo della legna.

I filmati di Cerere registrati dalla sonda Nasa
Una nuova animazione, ottenuta sulla base di immagini a colori riprese dalla sonda della NASA Dawn, mostra un volo simulato sulla superficie del pianeta nano Cerere.
I colori del filmato sono molto contrastati, per mettere in evidenza le sottili differenze nell’aspetto dei minerali che formano la superficie del pianeta nano. Si ritiene che le zone con tonalità tendente al blu siano costituite da materiale più giovane e fresco rispetto a quello presente nelle regioni circostanti.
Il volo animato su Cerere porta l’attenzione sui crateri da impatto più importanti, come Occator, ormai famoso per le grandi macchie chiare di solfato di magnesio presenti al suo interno, e l’alta montagna dalla forma conica Ahuna mons, alta circa 6.000 metri e la cui origine è per il momento oggetto di numerose speculazioni. Le varie caratteristiche morfologiche individuate sulla superficie di Cerere sono state battezzate con nomi che hanno a che fare con l’agricoltura, come antiche divinità e spiriti.
Il filmato è stato realizzato dai membri del team responsabile della telecamera a bordo di Dawn del Centro Aerospaziale Tedesco (DLR), utilizzando immagini ottenute da un’altezza di 1.450 km tra agosto e ottobre 2015.

Gli esperimenti al limite del giovane fisico
Si chiama Andreas Wahl, il giovane fisico norvegese e conduttore televisivo che si è trasformato in uno stuntman spericolato per amore della scienza e della divulgazione.
Per spiegare in modo semplice concetti complessi Wahl ha infatti ideato una serie di esperimenti no limits nei quali rischia la vita. Con l’unica protezione fornitagli dai propri calcoli e da una profonda conoscenza delle leggi fisiche. Wahl confida così tanto nella scienza da non temere nemmeno il fuoco: per dimostrare che l’evaporazione dell’acqua richiede una quantità enorme di calore non esita, dopo un’abbondante doccia, a lanciarsi tra le fiamme.
Ne esce indenne, a riprova del fatto che il sottile velo di liquido è stato sufficiente a proteggergli la pelle. Ultimamente è diventato virale l’esperimento sulla densità dell’acqua dove il fisico immerso in una piscina si spara letteralmente addosso per mostrare come la densità del fluido possa fermare anche un proiettile.

A città della scienza la robotica con i Lego
A Città della Scienza continuano gli appuntamenti domenicali dedicati ai giovani che hanno voglia di confrontarsi con le nuove tecnologie. E’ in questo contesto che si è svolto l’appuntamento ‘La robotica con i LEGO’. Nell’Officina dei Piccoli di Città della Scienza gli esperti del FabLab introdurranno i junior makers alle tecniche per la costruzione e l’interazione con piccoli robot a partire dal kit di sviluppo per la robotica LEGO Mindstorms. Un’occasione per imparare insieme i principi della meccanica e della programmazione con attività creative e interattive, utilizzando strumenti per la didattica di avanguardia tecnologica. Junior Makers Sandays è un ciclo di incontri didattici informali con esperti , artigiani e animatori scientifici durante i quali i giovani partecipanti saranno introdotti al mondo dell’innovazione tecnologica e alle infinite possibilità che essa è in grado di offrire. I giovani makers saranno guidati alla scoperta del funzionamento di diversi strumenti digitali che consentiranno di giocare, creare e inventare.

Scoperta bici con motore ai mondiali di ciclocross
Motori nelle biciclette, il sospetto era nato già qualche anno fa e il dubbio è diventato certezza, perché nei Mondiali di ciclocross a Zolder, in Belgio, gli ispettori della Federciclismo Internazionale (Uci) hanno trovato un marchingegno irregolare nella bicicletta di una ragazza under 23. Subito la bici è stata sequestrata ed è scattata l’espulsione della diciannovenne belga Femke Van Den Driessche, tra l’altro laureatasi lo scorso novembre campionessa europea Women Youth e una delle favorite della gara di ieri.
La scoperta del sofisticato sistema a motore è stata possibile grazie alle nuove tecnologie in possesso dell’Uci, che ha controllato le bici prima del via ed è poi riuscita nei box ad accertare il tentativo di truffa. La Van Den Driessche ora potrebbe essere accusata di «frode tecnologica» in base a una norma introdotta solo lo scorso anno nel regolamento Uci. Le sanzioni prevedono l’esclusione dall’ordine d’arrivo, la squalifica per un periodo minimo di 6 mesi, una multa dai 19 mila a 192 mila euro e sanzioni pecuniarie anche più pesanti per la squadra di appartenenza (fino a un milione di franchi svizzeri). Curiosamente la Van Den Driessche a Zolder è stata smascherata nonostante non sia riuscita a concludere la prova iridata.

2017-05-05T17:40:59+02:00