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Spazio: mappata la superficie di Marte

Il pianeta rosso è sempre più al centro delle fantasie degli astronauti, un traguardo da raggiungere al più presto, ma non prima di aver pianificato ogni minimo dettaglio ed è in quest’ottica che è nata l’esigenza di mappare Marte. A disegnarla sono stati gli esperti di Ordinance Survey, l’ente pubblico britannico incaricato di eseguire la […]

18 Febbraio 2016

Il pianeta rosso è sempre più al centro delle fantasie degli astronauti, un traguardo da raggiungere al più presto, ma non prima di aver pianificato ogni minimo dettaglio ed è in quest’ottica che è nata l’esigenza di mappare Marte. A disegnarla sono stati gli esperti di Ordinance Survey, l’ente pubblico britannico incaricato di eseguire la cartografia del Regno Unito, nella risoluzione originale di 70 MB.

I primi turisti spaziali, un giorno, potrebbero volerne una copia cartacea. Per ora, la prima mappa di Marte concepita per il grande pubblico, e non solo per astronomi e geologi, rimane una chicca per internauti.

marte mappa

L’organizzazione, che celebra i 225 anni dalla fondazione, ha voluto testare per la prima volta le sue tecniche di rappresentazione del territorio su un pianeta diverso dalla Terra. Il risultato è una mappa in scala 1 a 4 milioni che copre un’area di 3.672 x 2.721 km, nella parte occidentale dell’Arabia Terra, una delle zone geologicamente più antiche di Marte, che incorpora i siti di atterraggio del rover Opportunity e del Mars Pathfinder.

La topografia marziana è molto difficile da mappare rispetto a quella terrestre ha detto Chris Wesson, autore della mappa, anche per questo si è deciso di utilizzare dei colori pastello per riuscire a diversificare le diverse caratteristiche geomorfologiche del pianeta, il colore rosso non è stato usato per non interferire troppo con la rappresentazione del suolo. In verde sono state colorate le depressioni, in giallo le elevazioni intermedie e in marroncino i rilievi.

La superficie è molto accidentata, ma in una scala così grande aveva enormi distese di terra che apparivano piatte, rispetto a crateri profondi diverse migliaia di metri. Ecco perché ho avuto bisogno di diverse sfumature per rappresentare la superficie. Si è trattato di un processo evolutosi per tentativi ed errori“.

I futuri coloni marziani potrebbero un giorno servirsi di questa mappa così come oggi osservano le carte geografiche della campagna inglese. “Ma per allora – conclude Wesson – la mappa avrà subito numerose modifiche”.

fonte di riferimento: Focus

2018-06-05T17:23:28+02:00