Nuova edizione del Tg di diregiovani
Atlas: l’ultimo robot della Boston Dynamics
Atlas è l’ultimo prodotto di Boston Dynamics, l’azienda americana acquistata nel 2013 da Google. Il progetto Atlas non è una novità assoluta: Boston Dynamics ne aveva presentata una prima versione già nel 2013, ma era molto più grande e ingombrante e aveva bisogno di un cavo che gli fornisse l’energia elettrica necessaria al funzionamento. La nuova versione di Atlas è decisamente fisicata: alto 1 metro e 75 pesa circa 80 kg ed è capace di camminare per chilometri sui terreni più impervi, sa resistere a urti e spintoni, sa aprire le porte e maneggiare pacchi con una certa disinvoltura. Una telecamera stereoscopica e un sensore laser gli garantiscono una vista da aquila e la capacità di valutare con precisione le distanze. Ciò che sembra metterlo in crisi sono gli agguati da dietro: basta una spinta ben assestata per farlo cadere. Ma a differenza di molti altri robot bipedi, Atlas sa come rialzarsi da solo.
Uno sguardo nuovo sulla Via Lattea
Un nuova, spettacolare immagine della Via Lattea è stata pubblicata a conclusione della survey a grande area della Galassia realizzata con il telescopio APEX (Atlasgal). Il telescopio cileno ha mappato l’intero piano galattico visibile dall’emisfero meridionale, per la prima volta a lunghezze d’onda sub-millimetriche – cioè tra l’infrarosso e le onde radio – e con un dettaglio maggiore delle più recenti survey dallo spazio. Il telescopio pionieristico APEX di 12 metri di diametro permette gli astronomi di studiare l’Universo freddo: gas e polveri ad appena poche decine di gradi sopra lo zero assoluto. Leonardo Testi dell’ESO, membro del gruppo di ATLASGAL e Responsabile di progetto da parte europea per il progetto ALMA, ha commentato così la fine della survey: “ATLASGAL ci ha permesso di lanciare uno sguardo nuovo al mezzo interstellare denso della nostra galassia, la Via Lattea, e di conseguenza di trasformare la nostra visione della formazione stellare. La pubblicazione della survey completa apre la possibilità di scavare in questo archivio di dati alla ricerca di nuove scoperte”.
Medicina, cuore artificiale magnetico per una sedicenne
Un nuovo cuore artificiale a levitazione magnetica è stato impiantato con successo per la prima volta al mondo in un paziente pediatrico. L’operazione è stata eseguita all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma da un equipe mista del Dipartimento medico chirurgico di cardiologia pediatrica, diretta dal dottor Antonio Amodeo, responsabile Ecmo e assistenza meccanica cardiorespiratoria. La peculiarità di questo nuovo dispositivo consiste in una pompa centrifuga a levitazione magnetica che consente di eliminare l’attrito tra le parti meccaniche e il sangue e quello delle parti meccaniche tra di loro riducendo sensibilmente gli eventi avversi. L’intervento è stato eseguito come soluzione ponte il 7 gennaio scorso su una ragazza di 16 anni affetta da miocardiopatia dilatative severa. L’impianto è stato necessario a causa del rischio di morte improvvisa causato dalla patologia.
Ecco i 4 vincitori di #Roadtosuccess
Get, un bracciale wearable che semplifica l’interazione con il devices, Horus, è un dispositivo indossabile sviluppato per assistere persone cieche e ipovedenti, Archon, ha sviluppato un software capace di coordinare e programmare in modo automatico il volo di droni multipli con lo streaming in tempo reale dei dati raccolti durante la ricognizione e Iomote, è la migliore piattaforma end-to-end per lo IoT professionale per i system integrators. Sono questi i 4 vincitori del contest #RoadToSuccess, l’evento che si è svolto ieri nel Tempio di Adriano, sede della CCIAA di Roma, da IngDan Italia e Maker Faire Rome con la selezione conclusiva dei venti progetti finalisti che hanno partecipato al concorso lanciato in occasione della terza Maker Faire europea tenutasi lo scorso ottobre alla Sapienza Università di Roma. I giovani maker, avranno dunque l’opportunità di effettuare, grazie a IngDan, un road show mirato nella “Shenzhen Valley”, l’area geografica che ospita la più grande produzione dell’elettronica a livello mondiale e che vanta un’estensione due volte quella della Silicon Valley.
Oppo ricarica il tuo cellulare in soli 15 minuti
La ditta cinese ha presentato il suo prototipo, il Super VOOC Flash Charge, al congresso mondiale di telefonia svoltosi a Barcellona questa settimana. Descritto come ‘il caricatore più veloce del mondo’, l’aparecchio è un incremento della tecnologia VOOC Flash Charge ed è stato disegnato per supportare la nuova batteria Oppo 2500mAh. Il prototipo è una grande rivelazione per la tecnologia corrente, infatti, un iPhone 6s impiega più di 2 ore per essere completamente carico con un carica batterie Apple. Oppo, ha detto che la sua tecnologia si basa su un processo in cui hardware, batteria e software lavorano insieme per ottimizzare le performance dell’apparecchio. Ciò che permette al Super VOOC Flash Charge, di essere così veloce è un algoritmo a basso voltaggio e una ‘super’ batteria 2500 mAh per essere sicuri che una carica così veloce sia comunque sicura per gli acquirenti.