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Nastri d’argento. Vince il documentario su Alfredo Bini

Il film di Simone Isola fa riscoprire uno dei produttori più coraggiosi e liberi del cinema italiano

1 locandina-Bini_DraftRoma – Si è conclusa da poche ore la cerimonia di premiazioni dei Nastri d’argento. Il miglior documentario sul cinema se lo aggiudica Simone Isola con il suo Alfredo Bini, ospite inatteso. Una bella soddisfazione per chi come Simone vive da anni il mondo del cinema in veste di produttore, regalandoci con la sua Kimerafilm pellicole indipendenti come Et in terra pax di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, La mia classe di Daniele Gaglianone e Non essere cattivo di Claudio Caligari. Per questo lavoro Simone è passato dietro la cinepresa, ma è anche autore di soggetto e sceneggiatura. L’obiettivo (centrato) era realizzare un documentario che raccontasse la storia di quel produttore scomodo e mai banale che ha imposto il cinema d’autore al pubblico, decretandone il successo. Nasce così Alfredo Bini, ospite inatteso, già applaudito a Venezia e prodotto dalla Axelotil di Gianluca Arcopinto, dall’Istituto Luce Cinecittà e dalla stessa Kimerafilm. Alfredo Bini è stato infatti un personaggio centrale della storia del nostro cinema, colui che ha fatto esordire Pier Paolo Pasolini nel 1960 con “Accattone” e che ha prodotto tutti i suoi film sino a “Edipo re” del 1967. A pochi anni dalla sua morte, Simone Isola gli dedica un film costruito quasi come un giallo: attraverso testimonianze di attori, registi ed amici. Chi guarda scopre il carico umano e il vissuto di uno dei produttori più coraggiosi e liberi degli ultimi tempi. Andare “oltre” il tradizionale documentario biografico è stato il lavoro dell’autore, costruendo il racconto con uno stile composito che mescola in ritmo serrato insoliti inserti di “fuori scena” con interviste, immagini e frammenti di cinegiornali. Valerio Mastandrea dà voce a Bini stesso, raccontando in prima persona la sua avventura umana e cinematografica. Ne esce un ritratto sorprendente anche grazie ai contributi di chi con Bini ha lavorato: da Bernardo Bertolucci a Claudia Cardinale, da Ugo Gregoretti a Giuliano Montaldo. Di fronte al Motel Magic di Giuseppe Simonelli giunge a Montalto di Castro un anziano signore. Si trova temporaneamente senza dimora e chiede ospitalità per due o tre giorni. Simonelli gliela concede, affascinato dai racconti e dalla simpatia di quell’uomo. Non lo sa ancora, ma l’ospite inatteso è Alfredo Bini. Parte tutto da qui. Il documentario arriverà nei cinema a marzo e ci auguriamo che continui a vincere, soprattutto al botteghino.

Nella foto Simone Isola e Giuseppe Simonelli

Nella foto Simone Isola e Giuseppe Simonelli

2016-02-26T20:08:16+01:00