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Il pescatore e i pattini d’oro

Gianluca Parrinello ICS Giotto Cipolla - Palermo

C’era una volta un pescatore poverissimo infatti l’unica cosa che gli era rimasta era una misera canna da pesca.
Con questa canna cercò di prendere qualche pesce per sfamarsi, all’inizio non riuscì a pescare niente al secondo tentativo si mangiarono l’esca, rimise l’esca e al terzo tentativo lanciò la lenza aspettò un paio di minuti e sentì tirare fortissimo allora tirò di botto e prese un pesce mai visto prima di allora ma per sfortuna la sua canna si era spezzata a metà.
Il pescatore cercò di capire che pesce era e si allontanò per andare a chiedere a qualche studioso di pesci.
Trovò uno scienziato e gli disse che anche lui non aveva mai visto un simile pesce e gli chiese se poteva comprarlo. Il pescatore gli chiese una cifra altissima, 20.000 monete e lo scienziato gli disse: “Invece di tutti questi soldi le potrei dare dei pattini d’ oro?”
Con questi pattini cerco di fare qualcosa ma non funzionavano, allora li sbatte’ e si accesero.
Facevano un rumore pazzesco e lui gli ordinò di sfrecciare alla velocità massima.
Andavano velocissimi ma non avevano alcun altra utilità, allora entrò in acqua e i pattini gli parlarono e gli chiesero di attivare la modalità subacquea, lui disse di sì, quindi entrò sotto i fondali marini.
Lui sotto l’acqua vedeva cose meravigliose pesci, murene, la barriera corallina, ma quando si girò vide spuntare uno squalo che lo aggredì. Allora i pattini lo attaccarono ma lo squalo non moriva mai. Le scarpe gli diedero il colpo finale e quello si stordì.
Il pescatore gli diede tantissimi pugni in pancia, lo squalo rigurgitò una chiave molto grande, il giovane uscì dall’ acqua e cercò di capire che cosa aprisse quella chiave.
Cerco tantissime porte ma nessuna si apriva.
Stava rinunciando ma era rimasta una casa vecchissima e abbandonata. Ci provò comunque, anche se per lui era impossibile che la chiave aprisse quella, invece si aprì.
C’era una puzza tremenda, sali le scale e vide un tesoro nascosto in uno scrigno. Lo aprì con quella chiave e dentro c’erano almeno 700 monete d’oro.
Le prese subito e le portò a casa sua.
Era felicissimo e da povero era diventato ricchissimo.
Donò tanti soldi in beneficenza e la sua vita diventò ricca di amore.

Gianluca Parrinello
IIA
ICS Giotto Cipolla
Palermo

2016-03-03T10:13:52+01:00