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I trolls di internet potranno imbattersi in accuse penali per la creazione di profili falsi online

Roma – Secondo una nuovo avviso dei procuratori, i trolls di Internet che creano profili falsi con il nome delle loro vittime, per postare materiale imbarazzante o che può ledere l’immagine della persona stessa, potrebbero andare incontro ad accuse penali. Le linee guida dei social media sono in via di aggiornamento da parte della Crown […]

facebookRoma – Secondo una nuovo avviso dei procuratori, i trolls di Internet che creano profili falsi con il nome delle loro vittime, per postare materiale imbarazzante o che può ledere l’immagine della persona stessa, potrebbero andare incontro ad accuse penali.

Le linee guida dei social media sono in via di aggiornamento da parte della Crown Prosecution Service per occuparsi di quei casi in cui delle persone creano account e siti falsi online. Il CPS ha affermato: “Per esempio, si potrebbe trattare di offesa criminale se un profilo venisse creato con il nome della vittima inserendo informazioni false che potrebbero danneggiare la sua reputazione o umiliarla. Addirittura, in alcuni casi, l’informazione può essere condivisa in modo tale che sembri che sia stata proprio la vittima stessa a scriverla.”

Il direttore della Public Prosecutions, Alison Saunders, ha affermato: “I delinquenti possono erroneamente pensare che usando profili falsi online e creando siti sotto un falso nome, le loro offese siano irrintracciabili. Per fortuna, non è questo il caso, perchè un’orma online è stata lasciata da queste persone.” La CPS sta lanciando una consultazione di sei settimane di revisione delle linee guida, che incorporerà anche due grandi reati che si sono sviluppati nel 2012.

Lo scorso dicembre è stato creato dalla legislazione il reato di “comportamento coercitivo” nelle relazioni intime o familiari. Questo significa, che chiunque controlli le proprie vittime attraverso un account sui social media o le spii online, potrà andare incontro a cinque anni di prigione. Ms Saunders ha detto: “Vediamo sempre più casi in cui i social media vengono usati come metodo per facilitare le nuove minacce. E’ di vitale importante che i procuratori guardino il quadro generale e che esaminino sia i comportamenti online che offline. L’abuso online è un comportamento vile, e lentamente può distruggere le vittime.”

Fonte www.dailymail.co.uk

2018-06-05T15:38:17+02:00