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Omaggio a Lucio Battisti, per La Belle Epoque è “Amarsi un po’”

Il brano e il video seguono l'uscita di 'il Mare di Diriac' il loro primo album

La Belle epocheROMA – Il prossimo 5 marzo Lucio Battisti avrebbe compiuto settantatré anni. Per festeggiarlo La Belle Epoque ha pubblicato su YouTube un video contenente una propria personalissima versione live in studio di “Amarsi un po’”, brano uscito nel marzo del 1977 come singolo dal disco “Io tu noi tutti”. La versione della band bergamasca, immancabile nei live, mantiene l’inconfondibile giro di basso dell’originale, su cui è costruito un arrangiamento ricco di contrasti e sfumature, fra momenti di quiete e scariche di tensione.

“’E’ necessario, in una maniera o nell’altra, comunicare qualcosa. Io propongo delle cose: vi emozionano, vi piacciono, sì o no?’: così un ventisettenne Lucio Battisti – racconta La Belle Epoque – punzecchiava nel 1970 un pubblico critico e ostile. Da quel momento sono passati quarantasei anni e non c’è un singolo istante in cui quelle parole abbiano perso di significato. ‘Amarsi un po’’ è il nostro piccolo e personale omaggio a Lucio Battisti ed all’inimitabile penna di Mogol riletta con lo stesso approccio con cui abbiamo scritto e arrangiato i brani del nostro primo disco.”

“Amarsi un po’” arriva infatti a quattro mesi da “Il Mare di Dirac”, disco di debutto de La Belle Epoque uscito in autoproduzione a novembre 2015 e anticipato dal singolo “Cracovia”. Partendo dal concetto quantistico elaborato nel 1930 dal fisico inglese Paul Dirac (un modello teorico del vuoto visto come un mare infinito di particelle di energia negativa), La Belle Epoque ha raccolto nel suo primo lavoro otto canzoni all’insegna di un indie-rock d’autore fieramente instabile ed elettrico. Ciascuna traccia è accomunata dalla necessità di convogliare l’attenzione dell’ascoltatore verso tutto ciò che – proprio come le particelle del Mare di Dirac – spesso passa inosservato e scorre quasi senza far rumore giorno dopo giorno, ma che è quanto di più importante una persona possa desiderare nella vita come nei rapporti umani.

BIO

La Belle Epoque coverLa Belle Epoque è una band alternative rock bergamasca attiva dal 2009. E’ composta da Luca voce e chitarra, Dario voce chitarra e tastiere, Paolo alla batteria e Daniele al basso.
Sin dall’inizio la band vuole dare un’impronta ben definita delle proprie sonorità e lo fa muovendo i primi passi con un’accurata selezione di cover di matrice anni 90, con arrangiamenti ed intermezzi dedicati. Non mancano tuttavia gli spazi per dedicarsi ad un’iniziale stesura di materiale inedito.

Trovando una dimensione sempre più personale con l’importante scelta dei testi in lingua italiana, nel febbraio 2012 viene autoprodotto un demo-ep dal titolo “Rumori dal piano di sotto” contenente 3 tracce inedite. Il demo viene utilizzato prevalentemente come presentazione per il circuito live e ricerca delle date, attività che riscuote un buon riscontro nell’ambiente locale sino ad arrivare nel 2014 su palchi di maggiore importanza quali ad esempio La Birroteca Rock o l’Elav Indie Festival. Prosegue nel frattempo senza sosta la stesura di nuovi brani.
Parallelamente al lavoro di creazione la band propone apparizioni in versione acustica, proponendo anche in questo caso una selezione molto accurata di cover internazionali completamente arrangiate per l’occasione con una strumentazione ricca di particolari quali ad esempio il mandolino, il violino, il contrabbasso, la tromba ed il pianoforte.
Il sound e gli arrangiamenti diventano nel tempo più personali e riconoscibili. I pezzi vedono convivere intrecci melodici armoniosi con incursioni elettriche più spinte, trovando una sorta di equilibrio negli intrecci di chitarre e tastiere. Mossi dal buon riscontro live e con diversi nuovi brani nel cassetto la band decide negli ultimi mesi del 2014 di dare il via al processo di realizzazione del primo disco ufficiale.

Il progetto prende forma tra febbraio e maggio 2015, con un’intensa sessione di registrazioni presso Il Teatro delle Voci di Treviso, uno dei più grandi e più particolari studi di registrazione d’Europa, guidati dalla sapiente supervisione di Jean Charles Carbone, ingegnere del suono, produttore, arrangiatore e compositore.

2016-03-03T17:10:27+01:00