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Scacchi, un toccasana non solo per la scuola

Lorenzo Paciotti Liceo Classico "Galileo" di Firenze

Ad inizio anno, i parlamentari spagnoli sono stati chiamati a votare sull’introduzione degli scacchi come materia curricolare nelle scuole di tutto il regno iberico secondo un’ambiziosa proposta del Partito Socialista basata sull’esperienza armena, che dal 2011 ha trasformato lo sport olimpico in materia di studio. La mozione è stata sorprendentemente approvata dalla quasi totalità dei rappresentanti del popolo spagnolo.
Numerose ricerche scientifiche condotte dai più disparati istituti, otto dei quali italiani, hanno dimostrato le miracolose proprietà della scacchiera: quella più strettamente collegata alla scuola è l’aumento del rendimento fino al 17%, osservato soprattutto in matematica e nelle materie scientifiche. Inoltre, la capacità di concentrazione durante la lettura risulta notevolmente migliorata: assieme alla sopraccitata matematica, è l’ambito in cui i giovani spagnoli si sono dimostrati fra i più carenti, stando ai risultati del Rapporto Pisa condotto all’interno dell’UE. A quanto pare, questa variazione dell’orario scolastico è una vera panacea per l’Istruzione iberica.
Ma i vantaggi degli scacchi non si limitano all’apprendimento. Insegnano la sconfitta, sviluppando una competitività più sana, e consolidano il carattere. Aprono la mente, insegnano a ragionare senza seguire schemi fissi e consentono di prevedere più facilmente un risultato in un tempo definito. Per questi vantaggi psicologici, sono stati usati come “ginnastica cerebrale” per conservare negli anni l’elasticità mentale e frenare lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer; oltretutto, sono da poco divenuti anche efficienti strumenti nel trattamento di bambini iperattivi, autistici, superdotati, con la sindrome di Down e di Asperger. Gli scacchi si sono rivelati utili perfino nella riabilitazione dei tossicodipendenti.
Tutti questi fattori sono stati il motivo per cui il Ministero dell’Istruzione ha deciso di attivare un progetto simile anche in Italia: si tratta di “Scacchi a scuola”, che l’anno scorso ha coinvolto più di 350 scuole medie su tutto il territorio nazionale: consiste in una piattaforma online a cui gli studenti si possono collegare e sfidare altri scacchisti non solo in classe la mattina (se previsto dal POF), ma anche il pomeriggio a casa. Si pensa di estendere il progetto, visti gli ottimi risultati ottenuti finora, alle primarie e successivamente alle superiori.

Lorenzo Paciotti 3E
Liceo Classico “Galileo” di Firenze

2016-03-10T12:37:44+01:00