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Spazio: Primo sbarco (europeo e Italiano) su Marte, ExoMars vola sul Pianeta Rosso [VIDEO]

#Italiavasumarte questo l’hashtag lanciato a pochi giorni dal lancio della missione dell’Agenzia Spaziale Europea. E’ arrivato il momento del primo viaggio europeo con destinazione la superficie di Marte. Fissate la data: il 14 marzo 2016 il Vecchio Continente intraprende l’impresa di raggiungere e studiare il pianeta rosso, con tanto di atterraggio. Succede grazie alla missione […]

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#Italiavasumarte questo l’hashtag lanciato a pochi giorni dal lancio della missione dell’Agenzia Spaziale Europea. E’ arrivato il momento del primo viaggio europeo con destinazione la superficie di Marte. Fissate la data: il 14 marzo 2016 il Vecchio Continente intraprende l’impresa di raggiungere e studiare il pianeta rosso, con tanto di atterraggio. Succede grazie alla missione ExoMars, nata dal lavoro gomito a gomito dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e di quella russa (Roscosmos), con un’importante partecipazione italiana.

ExoMars è una missione strutturata in due fasi. La prima è quella che prende il via il 14 marzo, per l’altra bisognerà aspettare maggio 2018.

ExoMars: ci siamo! tutto pronto a Baikonur, segui la diretta del lancio


Nelle NEWS:
– Onde gravitazionali, al via la missione scientifica di Lisa Pathfinder
– Space X, ancora fallito il rientro a terra
– Il camaleonte nella goccia di ambra
– A Citta della Scienza arriva ‘Corporea’, il Museo della Salute


Funziona così: la sonda ‘madre’ arriverà su Marte e resterà nella sua orbita per individuare la presenza di metano e di altri gas compatibili con la vita; farà poi scendere un modulo, chiamato Schiaparelli in onore dell’astronomo italiano Giovanni. Sulla superficie di Marte Schiaparelli porterà diversi strumenti tra cui la stazione meteo. L’obiettivo di questa prima fase è mappare Marte e averne anche un modello 3D.

Exomars a new era of Mars exploration (10)

E’ nel 2018, invece, che su Marte attererrà un rover, il quale avrà il delicato compito di perforare la superficie marziana, grazie a un drill Made in Italy, per prelevare campioni del sottosuolo e poi analizzarli direttamente lì, sul quarto pianeta del Sistema Solare, a 225 milioni di chilometri da noi. Il luogo dell’atterraggio è già deciso: si tratta di Oxia Planum, una pianura in prossimità dell’equatore marziano ricca di ghiaccio e acqua.

Lo scopo di ExoMars è trovare tracce di vita passata o presente e fornire una dettagliata analisi del pianeta per tracciarne un esatto ritratto geochimico e geofisico. Oltre a questo, ExoMars individuerà anche ostacoli e rischi per le missioni umane, attese da qui a vent’anni.


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L’Italia partecipa in maniera importante all’avventura marziana. E’ il Paese a cui l’Esa ha affidato la leadership di entrambe le fasi della missione. Questo significa che l’Italia ha la responsabilità complessiva dell’andamento di Exomars, ma non solo. Il modulo di discesa Schiaparelli è a guida italiana e lo è anche l’atteso ‘trapano’ che perforerà Marte nel 2018, così come il centro di controllo del rover. E non finisce qui. L’industria Made in Italy ha prodotto anche quattro importanti strumenti. Dreams è la stazione meteo che Schiaparelli porterà su Marte. Amelia elaborerà i dati raccolti dai sensori di Schiaparelli durante la sua discesa. Lo strumento Ma_Miss, invece, è uno spettrometro inserito dentro al trapano italiano, che sarà in grado di analizzare l’evoluzione biologica del sottosuolo. Infine, lo strumento Inrri è il microriflettore laser dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).


Onde gravitazionali, al via la missione scientifica di Lisa Pathfinder
Il 2016 si è aperto con la scoperta del secolo: le onde gravitazionali esistono. E’ ora al lavoro per dimostrare la fattibilità tecnologica del loro rilevamento direttamente dallo Spazio la missione europea Lisa Pathfinder, partita lo scorso dicembre. Lisa Pathfinder è nata nel cuore dell’Esa, con il contributo essenziale dell’Agenzia spaizale italiana (Asi) e frutto della collaborazione con l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e l’università di Trento. Dallo scorso 22 gennaio Lisa Pathfinder è nella posizione esatta in cui potrà operare. Superati i primi test, inizia così la fase operativa che prevede la creazione di una caduta libera nello Spazio senza nessuna interferenza esterna. E’ questo il primo passo per la costruzione di un osservatorio gravitazionale spaziale.

Space X, ancora fallito il rientro a terra
Il razzo Falcon 9, nato in casa Space X, a decollare ce l’ha fatta. Ma il rientro a terra, nodo centrale per aprire la strada al riutilizzo dei vettori spaziali, è fallito. La partenza del razzo, più volte rimandata a causa del cattivo tempo, è avvenuta senza ostacoli, così some la messa in orbita del satellite geostazionario che traportava. Quando, però, è stato il momento di rientrare qualcosa è andato storto. Il primo stadio del Falcon, alto 70 metri, si è schiantato sulla piattaforma al largo della Florida che ne stava attendendo l’atterraggio. Ma a mettersi verticalmente il razzo non ce l’ha fatta e così dopo il violento schianto sulla piattaforma è finito in mare. “Guardiamo alle prossime missioni, il prossimo volo avrà una sorte migliore”. Ha scritto su Twitter il patron di Space X Elon Musk.

Il camaleonte nella goccia di ambra
Sono state scoperte in Myanmar delle gocce di ambra molto particolari: al loro interno custodiscono silenziosamente i resti di gechi, camaleonti e lucertole che popolavano la nostra Terra quando ancora c’erano i dinosauri, milioni di anni fa. Per anni, dopo essere state donate da un privato al Museo americano di storia naturale, le gocce d’ambra sono rimaste sepolte in un magazzino e solo ora hanno rivelato il loro contenuto grazie alla tomografia computerizzata. E’ stato così scoperto il camaleonte più antico della storia: quello imprigionato nell’ambra risale a 99 milioni di anni fa, ben prima dell’esemplare più antico finora rinvenuto (21 milioni di anni fa). E’ una scoperta che ridisegna la storia di questo animale, che si pensava avesse avuto origine in Africa. E invece, sorpresa, eccolo comparire in Asia. Gli studiosi sono ora a lavoro anche sulla altre specie rinvenute nell’ambra, alcune ancora prive di un nome scientifico.

A Citta della Scienza arriva ‘Corporea’, il Museo della Salute
Si chiama Corporea il primo museo interattivo in Europa interamente dedicato al tema della salute, delle scienze e tecnologie biomedicali e della prevenzione, basato sulla sperimentazione diretta dei fenomeni da parte dei visitatori. Il 4 marzo a Città della Scienza di Napoli è stato inaugurato ufficialmente l’edificio che lo ospiterà e che aprirà i battenti entro la fine dell’anno. ‘Corporea’ nasce dunque nel cuore dello Science Centre partenopeo e la data scelta per l’inaugurazione dei suoi spazi, progettati dallo studio Pica Ciamarra Associati, non è un caso. Tre anni fa, infatti, il terribile incendio doloso che distrusse una parte importante proprio di Città della Scienza. La struttura di ‘Corporea’ comprende 5mila metri quadrati di esposizione, una pianta ad andamento trapezioidale che arretra verso l’alto, un andamento sinuoso avvolto da brise-soleil in cotto con copertura inclinata che apre la prospettiva verso il Golfo di Pozzuoli, l’isola di Nisida e il Parco Virgiliano. Il volume a pianta circolare con copertura a cupola accoglie, poi, un grande Planetario. L’apertura è attesa per dicembre 2016.


2016-03-11T13:48:22+01:00