ROMA – Un’ora in meno di riposo, innumerevoli disagi per la salute di milioni d’italiani.
Lo spostamento delle lancette un’ora avanti alle 2.00 del mattino, col il ritorno all’ora legale in programma durante la notte fra sabato 26 e domenica 27 marzo, porterà, secondo gli esperti dell’Università La Sapienza di Roma, oltre 9 milioni di persone a provare un aumento del senso di fatica e dell’irritabilità, la comparsa di emicrania e insonnia.
Oltre il 15% della popolazione soffrirà quindi per alcuni giorni di notevoli disagi dal punto di vista del benessere fisico ed emotivo.
I sessanta minuti di sonno in meno saranno quindi estremamente deleteri per la salute degli italiani e gli effetti negativi colpiranno sia i “gufi”, le persone serotine che prediligono coricarsi alle ore piccole, sia le “allodole”, i mattutini che amano godersi le prime ore di luce del giorno.
Secondo lo psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, ad influire sui processi fisici e mentali è la cronobiologia, una branca della biologia che studia i fenomeni ciclici negli organismi viventi e il loro adattamento ai relativi ritmi solare e lunare.
Ma non è tutto, esistono ulteriori e approfonditi studi che documentano altri drammatici effetti collaterali.
Secondo recenti statistiche in questi periodi dell’anno aumentano notevolmente gli incidenti stradali, verosimilmente legati a una minore capacità di concentrazione e ad un maggior rischio quindi d’incorrere in disattenzioni fatali.
Ecco i consigli del dottor Michele Cucchi per “sopravvivere” al sonno perduto.
1. CONOSCERE IL PROPRIO PROFILO E’ IMPORTANTE
Innanzitutto va verificato se effettivamente abbiamo un profilo da allodola o da gufo, perché in quest’ultimo caso dovremmo risentire maggiormente dell’ora legale e, solo successivamente, capire come affrontare il disagio.
2. ABITUIAMOCI UN PASSO ALLA VOLTA
E’ importante poi aiutare a risincronizzare i ritmi circadiani andare a letto prima nei gironi immediatamente prima del cambio dell’ora.
Provate ad alzarvi un po’ più presto domenica, allenandovi così gradualmente al cambiamento.
3. MUOVERSI FA BENE
Gli effetti ormonali di questi cambiamenti vengono attenuati dall’attività fisica aerobica, consigliabile in questo periodo a chi non soffre di pericolosi fattori di rischio cardiocircolatori.
4. VIETATE LE ABBUFFATE
Non dimentichiamoci di mantenere uno stile alimentare fatto di pasti leggeri e non di cedere alla naturale iperfagia che si può presentare come elemento a corollario di questa sindrome, indotta da un meccanismo di compenso neurobiologico.
5. COPRIFUOCO PER LE ALLODOLE
Le allodole dovranno abituarsi gradualmente all’aumento di luce della sera, evitando di buttarsi subito a sfruttarla completamente, ritirandosi invece, un po’ prima, la sera rispettando i ritmi di prima del cambio di stagione.
6. UNA LAMPADA PER TORNARE A SORRIDERE
Persone particolarmente sensibili a questi cambiamenti possono giovarsi di una specifica terapia naturale che consiste nella risincronizzazione dei ritmi circadiani mediante esposizione, in determinate fasce orarie della mattina, a luce brillante indotta da specifiche lampade, che permettono un effetto di generazione di un’alba artificiale.
7. VIETATO LO SPUNTINO DI MEZZANOTTE
Mangiare prima di andare a letto potrebbe causare notevoli disagi per quanto riguarda le ore di sonno: lo psichiatra consiglia quindi di mangiare leggero la sera resistendo ai morsi della fame.
8. IL MATTINO HA L’ORO IN BOCCA
Fare attività fisica al mattino presto sfruttando le ore di luce è l’ideale per chi non vuole subire gli effetti del ritorno all’ora legale: la sveglia all’alba, seguita da una sessione di movimento, aiuta a superare gli effetti dei malesseri stagionali.