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Motivetti sotto la doccia, camminando o… dormendo? Ecco perché

Giovanni D'Elia Liceo Classico "Galileo" di Firenze

 

Molte persone nel mondo sostengono di avere nella testa un motivetto che li perseguita durante la giornata: mentre sono per strada, mentre fanno la doccia, si vestono, aspettano il bus. Si tratta di “earworms” cioè bachi delle orecchie. Riguardo a questo fenomeno sono stati svolti degli studi dall’università di Londra Goldsmiths: i ricercatori hanno chiesto a 17 volontari di impostare quattro giorni della loro vita sul ritmo di un motivetto, camminare a tempo, battere le mani o i piedi e canticchiare ogni tanto. Il tempo battuto aveva un margine di errore solo circa del 10%. Altri studi hanno dimostrato che questi motivi si insinuano nella nostra testa quando il cervello è in stand-by, quando non si richiede un grande sforzo delle capacità cognitive, soprattutto mentre siamo rilassati. Dei professori dell’università londinese hanno dato ai volontari dei compiti da fare: le persone che non facevano nulla di impegnativo erano quelle che sentivano i motivetti nella testa. Secondo dati raccolti da interviste rivolte a 3800 individui, i motivetti che ci rimangono in testa hanno molte caratteristiche in comune: intervalli irregolari e melodie che passano da alti e bassi. Il cervello registra e immagazzina quegli elementi inusuali e stimola l’individuo a risentirli ancora. La ripetizione è uno dei fattori più significativi del fenomeno: la ripetizione porta a conoscere la melodia e riascoltarla diventa più soddisfacente. Quando i produttori pensano alla musica la arricchiscono di trucchi capaci di attirare l’attenzione dell’ascoltatore e stimolare il desiderio di risentirli. Così ritornelli, spezzoni di canzoni e colonne sonore diventano come una droga di cui non si può fare a meno. Secondo un esperimento condotto su 12mila volontari la canzone più riconosciuta di tutte è “Wannabe” delle Spice Girls. Quello che colpisce in questo pezzo è soprattutto la parte rappata accompagnata da una sequenza con il basso, un ritornello molto articolato. Il musicologo Ashley Burgoyne ha detto in merito: “Si può sentire qualcosa solo un paio di volte e ancora dieci anni dopo ci si ricorda di quel ritmo”. Questo genere di musica può aiutare molto a vivere una vita serena e a rilassarsi, dunque non esitate ad ascoltarla e a farla vostra.

Giovanni D’Elia 1C
Liceo Classico “Galileo” di Firenze

2016-03-31T10:22:16+02:00