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I gatti, animali di “bocca buona”, ma sono poi così schizzinosi?

Viola Maestri Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

 

Schizzinosi, palati esigenti… Ecco cosa pensiamo comunemente dei gatti, ma è proprio così?
I gatti hanno un numero particolarmente alto, per essere carnivori, di recettori per il sapore amaro. Sono in totale dodici, di cui almeno sette funzionanti, senza escludere la possibilità che siano di più. Sembrano tanti perché i felini sono carnivori e il sapore amaro si trova principalmente nelle piante e in tutti i vegetali in generale, ma se li mettiamo a confronto con animali onnivori come il cane (che ne ha quindici) o erbivori come il panda (che ne ha ben sedici), non sono poi così tanti. Grazie a uno studio pubblicato recentemente su “Plos One” si è potuto capire che percepire un sapore per loro sgradevole è per i gatti come un campanello d’allarme che segnala la presenza di sostanze tossiche e velenose. Questi recettori, allora, si potrebbero definire come un’arma di difesa per i felini. Il gatto evita i cibi amari come noi evitiamo di mangiare la frutta marcia o muffosa, di conseguenza apprezza come noi “le cose buone” che nel suo piccolo mondo sono rappresentate dal sapore dolce, che fornisce zucchero ed energia. Quindi, prima di giudicare il nostro piccolo amico felino che rifiuta la buonissima e costosa pappa che abbiamo appena comprato, dovremmo riflettere sul fatto che forse non è troppo esigente, ma vuole solo restare in vita. Dovremmo poi essere sempre comprensivi con loro perché questi animali spesso ci danno tanto: a volte basta uno sguardo dei loro occhioni grandi che abbiamo già dimenticato la scatoletta buttata nel cestino che, tra l’altro, potrebbe essere realmente velenosa!

Viola Maestri
Classe 2C – Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

2016-03-31T11:26:49+02:00