ROMA – Fotografia in nero per l’Università italiana, o meglio per i suoi studenti. “L’immagine” è stata scattata da Eurostat e i dati ufficiali lasciano poco spazio alle interpretazioni. Nella fascia di età compresa tra i 30 e i 34 anni l’Italia, nel 2015, è ‘Cenerentola’ per numero di laureati. A fronte di una media europea pari al 38,7% – era il 23,6% nel 2002 – il nostro Paese si ferma a quota 25,3.
Un quadro poco lusinghiero che pone il Belpaese agli ultimi posti della speciale classifica insieme a Romania (25,6%), Malta (27,8%) e Slovacchia (28,4%).
Decisamente meglio le rilevazioni per gli altri grandi Paesi della Comunità europea dove Germania, Spagna e Francia spiccano con percentuali, rispettivamente, del 32, 41 e 45%. In rapporto alla popolazione meglio si piazzano stati come Cipro (54,6%), Irlanda e Lussemburgo (entrambe al 52,3%) e Svezia (50,2%). Podio assoluto per la Lituania che, nella fascia d’età 30 – 34 anni, vede un numero di laureati pari al 57,6%.