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Migranti, U4REFUGEES, Italia prima ad aprire corridoio educativo

Al Miur presentazione progetto con ministro Giannini, Giro e Costa

MIURROMA – “Consentire a quei rifugiati che sono studenti o ricercatori con un percorso gia’ iniziato nei loro Paesi di avere un’accoglienza non solo umanitaria, ma anche educativa nel nostro Paese”. Questo e’, per il ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca Stefania Giannini, l’obiettivo di “U4refugees”, progetto di “corridoi educativi” presentato oggi nella sede del MIUR.    L’iniziativa, ha dichiarato ancora il ministro, avra’ come seguito “un accordo quadro che coinvolgera’ le universita’ italiane”. Presenti alla conferenza stampa di oggi, tra gli altri, anche i rappresentanti di atenei che gia’ hanno avviato percorsi nella stessa direzione di “U4Refugees”: Ca’ Foscari e IUAV di Venezia e Politecnico di Torino. La loro iniziativa, gia’ in corso, e’ stata rivolta in particolare alla formazione specializzata di 50 rifugiati che gia’ avessero una preparazione di base o un’esperienza professionale in materia di sicurezza, gestione e conservazione dei siti patrimonio culturale dell’umanita’ che si trovano – come sottolineato all’agenzia Dire, in un’intervista a margine dell’evento, il rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli – in aree devastate dalla guerra.

Alla presentazione, anche l’On. Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, il vice-ministro dell’Interno, Mario Giro, il Prefetto Rosetta Scotto Lavina, capo Direzione Generale per le Politiche dell’Immigrazione del Ministero dell’Interno, la delegata UNHCR, Carlotta Sami, e il vice-presidente della CRUI, Giuseppe Novelli, oltre ad Alberto Ferlenga, rettore dello Iuav di Venezia.    Il progetto presentato si avvarra’ di una piattaforma digitale multilingue che facilitera’, per gli atenei ospitanti, la valutazione dei titoli di studio e del percorso formativo svolto dai migranti forzati, e nasce su iniziativa dell’europarlamentare Silvia Costa. Quest’ultima si e’ dichiarata: “molto felice che questa iniziativa sia stata accolta per prima dall’Italia, paese che conferma la leadership sul fronte dell’accoglienza, dell’investimento in cultura e dei progetti orientati al recupero e alla protezione dei beni culturali oggetto di attentati e distruzione”.  A quella del nostro paese hanno fatto seguito reazioni di interessamento anche da parte di Olanda, Spagna, Lussemburgo e Repubblica Ceca, ma, per il momento, “nessuno ha strutturato una risposta” paragonabile a quella italiana, come sottolineato da Giannini che non manca di ricordare come al momento la Germania sia, tra i paesi europei, quello con il programma piu’ avanzato di inserimento dei migranti in percorsi di studio.

Per il viceministro degli Esteri Mario Giro, inoltre, “sul tema dei rifugiati l’Italia sta facendo la sua parte. Servono politiche ragionevoli che tengano insieme i bisogni di chi arriva e i bisogni di chi accoglie”.    Nel mondo, solo “l’1% dei rifugiati mondiali riesce ad accedere a percorsi di istruzione superiore” e’ il dato fornito da Carlotta Sami, delegata dell’UNHCR, che sottolinea inoltre la necessita’ di “aprire canali legali e sicuri per l’accoglienza dei rifugiati” e sottolinea che “il 36% dei siriani” che arrivano in Europa “hanno gia’ avuto accesso a una formazione superiore, e arrivano sulle nostre coste proprio per questo: spinti da genitori che li invitano a partire con gli zaini pieni di libri piuttosto che a imbracciare un fucile e partecipare a una guerra”.

2016-05-03T19:08:08+02:00