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Liceo Argan di Roma incontra street art di Maupal, Verlato e Fabrizi

Roma – Lezione di storia e cultura dell’arte di strada per circa un centinaio di studenti delle ultime classi del Liceo artistico statale Carlo Argan di Roma, che hanno incontrato Stefania Fabrizi, Mauro “Maupal” Pallotta e Nicola Verlato nell’aula magna messa a disposizione dall’Istituto Piaget-Diaz. I tre artist, che tra l’altro hanno operato su muri, […]

Maupal, Verlato, FabriziRoma – Lezione di storia e cultura dell’arte di strada per circa un centinaio di studenti delle ultime classi del Liceo artistico statale Carlo Argan di Roma, che hanno incontrato Stefania Fabrizi, Mauro “Maupal” Pallotta e Nicola Verlato nell’aula magna messa a disposizione dall’Istituto Piaget-Diaz. I tre artist, che tra l’altro hanno operato su muri, strade e palazzi della Capitale, hanno raccontato il loro percorso di vita e professionale, rivelato alcune delle loro tecniche pittoriche e sottolineato a piu’ riprese il valore sociale, democratico dell’arte murale. Un incontro interessante, sia per i ragazzi, come Alessandro, che “segue e ammira molto Verlato” in particolare per la sua tecnica di disegno anatomico, sia per Melissa, che “adora Maupal, cioe’, lo ama” sia per la dirigente dell’istituto, Anna Messinese. Per quest’ultima, l’arte dei tre ospiti “e’ espressione di valori positivi”, in un mondo dove “i canali di comunicazione cambiano, ma i valori di fondo devono restare sempre gli stessi”, anche quando vengono trasmessi in maniera trasgressiva. “Anche la trasgressione, senza esagerare, fa parte della formazione”, chiosa Messinese, che non manca di sottolineare, comunque, il valore della legalita’.

Un applauso dal pubblico, durante il convegno, saluta la confessione di Maupal: “Quello che faccio, il 99% delle volte, e’, devo ammetterlo, illegale”, dichiara l’artista e autore, tra le altre cose, di “SuperPope”, l’immagine che rappresenta Papa Francesco come un supereroe e che ha raccolto persino la “benedizione” del Vaticano. La riflessione si protrae per oltre due ore, mettendo in crisi molte categorie, come quella della distinzione tra artisti tout court e artisti di strada: “Non sono una street artist, ma un’artista che fa opere murali quando capita”, afferma Stefania Fabrizi, poco prima di rivelare alcuni dettagli della tecnica usata per il suo “I guerrieri della Luce”, ospitata dal Museo dell’Altro e dell’Altrove di Meropoliz_citta’ meticcia (MAAM) di Tor Sapienza. Altro rapporto interessante che emerge dall’incontro e’ quello tra arte murale e internet 2.0, che “stanno innescando nuove dinamiche che riportano l’opera al centro della situazione- come spiega a diregiovani Nicola Verlato- nel senso che l’opera viene liberata dall’influsso degli altri media. Negli ultimi 200 anni- continua- il veicolo per l’arte, essendo il libro, provocava il potere dello scrittore sull’artista”. Questi alcuni dei vari spunti che nati durante la giornata organizzata da Rita De Duro, professoressa di psicologia dell’arte al Liceo Argan, che spiega come l’evento di oggi sia il punto d’arrivo di un percorso iniziato l’anno scorso, in occasione della settimana della didattica alternativa, quando i suoi studenti hanno potuto conoscere direttamente la street art ospitata dalle strade della loro citta’, cominciando proprio da un’esplorazione del Quadraro.

“Rimanete rivoluzionari ma trovate il metodo per poter far capire quello che pensate a piu’ persone possibili, anche a chi rivoluzionario non lo e’ piu’ perche’ si e’ rassegnato”. E’ il messaggio dell’artista romano Mauro Pallotta, noto anche come Maupal, a Diregiovani e in particolare ai lettori che sperano in un futuro da artisti. Maupal, la cui opera piu’ famosa ritrae Papa Francesco nei panni di un supereroe, e’ stato intervistato a margine di un incontro con i ragazzi delle ultime classi del Liceo Artistico Statale Argan, a Roma. “Quando si e’ giovani si e’ espressamente rivoluzionari, a volte anche in maniera estrema. Essere rivoluzionari non significa nulla di negativo, pero’ se l’obiettivo finale e’ quello di cambiare le cose bisogna trovare una metodologia di linguaggio- spiega Maupal- che possa avere un bacino di utenza piu’ ampio possibile, altrimenti l’obiettivo finale che e’ quello di cambiare le cose non puo’ essere raggiunto”. L’invito agli artisti in erba, percio’ e’ a “riaccendere le menti attraverso un linguaggio pittorico, artistico, scultoreo, di qualunque genere, che possa, appunto, arrivare all’obiettivo finale, che e’ quello di cambiare le cose in quest’Italia”.

2017-05-15T14:44:48+02:00