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World Password Day: le 25 password da non utilizzare mai

Time Magazine stila la classifica delle peggiori chiavi di sicurezza del 2015

password-cloudwordsROMA – Scegliere le proprie password è compito arduo. Numeri di telefono, date di nascita, i nomi dei propri familiari o degli amici. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Le possibilità sono talmente tante che è facile confondersi. A complicare le cose, poi, ci si mettono i vari siti che richiedono la chiave di sicurezza: molti chiedono la combinazione di numeri e lettere, altri password di almeno 8 caratteri. Il problema reale è poi ricordarle tutte e non confonderle tra loro. È per questo che si è celebrato ieri il primo World Password Day, una giornata mondiale per aumentare la consapevolezza su ciò che gli utenti possono fare per rendere più sicuri i propri account online e proteggere i propri dati.

Quello della privacy è un problema non da poco: a rischio sono email, conti in banca o anche semplici playlist musicali. Per questo ci sono password che non dovrebbero mai essere usate. È così che Time Magazine ha stilato la classifica delle 25 peggiori password del 2015, nella speranza che possano essere d’aiuto per migliorare i propri accessi.

Nella top 3 delle peggiori figurano: “123456” che conquista il primato; la semplice parola “password” e medaglia di bronzo per “12345678”. I numeri sembrano essere scelti nella maggior parte dei casi, nella convinzione che siano più sicuri e meno hackerabili. Questi, infatti, conquistano 9 posizioni in totale su 25. Tra le password più banali, poi, troviamo “qwerty”, “football” e “login”.

“Una password non è abbastanza, l’autenticazione multipla è la nuova linea di difesa. Migliora la tua sicurezza da oggi”: è questo lo slogan che si è diffuso nella giornata di ieri, grazie al sito passwordday.org in cui è possibile trovare consigli su come scegliere la password perfetta.

La protezione tramite ‘chiave’ potrebbe non avere un futuro troppo ampio: già oggi si sta lavorando per affidarsi alla biometria, cioè al riconoscimento di occhi, voce e anche battito cardiaco. Secondo una ricerca di Intel, una delle realtà che sostiene questa iniziativa mondiale, “Il 37% degli intervistati dimentica la chiave di accesso una volta la settimana, in media ha 27 password per altrettanti differenti account privati o di lavoro. Il 21% degli intervistati ritiene che dimenticare una password sia fastidioso ‘come tagliarsi con la carta’”.

In attesa che questa nuova tecnologia venga messa in essere basta scegliere password più complesse possibili che siano diverse per ogni account che si possiede. Utile è poi cambiare spesso i propri codici. Ovviamente non è un’operazione simpatica ma permetterà di avere una maggiore sicurezza. Per aiutarsi può essere comodo affidarsi ai generatori di codici online, in questo caso sarà il computer a scegliere per noi, alleggerendo il compito.

2016-05-06T12:04:33+02:00