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Zika, un altro virus di cui temere l’esistenza

Andrea Albini Classe 3E - Liceo Classico “Galileo” di Firenze

 

Recentemente a Ginevra, in Svizzera, si è riunito un congresso di esperti in salute pubblica per discutere delle cause e degli effetti del virus Zika. Si tratta di un virus RNA che era già stato isolato nel 1947 da un primate della foresta Zika, in Uganda, dalla quale il virus prende il nome; poi il virus si è comunque diffuso in tutti i continenti, Europa inclusa.
L’OMS,organizzazione mondiale della sanità, in attesa dei risultati della ricerca scientifica, si limita a dire che “Zika” sia uno dei maggiori sospettati per la crescita dei casi di malformazioni, in particolare la microcefalia, nei neonati in Sud America. David Heymann, capo del comitato di emergenza, ha detto in merito: “Il virus non sarebbe stato definito un’emergenza, perché, per quanto ne sappiamo, non causa condizioni cliniche gravi, ma abbiamo deciso di dichiararla emergenza internazionale per questo legame con la microcefalia”.
La febbre Zika si contrae prevalentemente tramite punture di zanzare infette, ma anche per via sessuale. È invece verosimile la trasmissione madre-feto, essendo stato trovato il virus nella placenta e nel liquido amniotico di malate in gravidanza. Principali “serbatoi” del virus sono alcuni mammiferi come ippopotami, elefanti, capre, pecore, leoni, zebre, gnu e altri.
La cosa che preoccupa di più l’OMS è appunto il fatto che la malattia si possa trasmettere di madre in feto danneggiando in maniera impressionante l’embrione, pertanto l’OMS utilizzerà per la prima volta il fondo per le emergenze, istituita dopo l’epidemia di Ebola, che consisterà nella distribuzione di materiale protettivo e nel mettere a disposizione delle donne in gravidanza un corpo di “consueling”; tutto per trovare, in un primo momento, un effettivo legame tra il virus e la microcefalia e, in un secondo, trovare un vaccino e una cura.
Il caso delle donne incinte è stato preso subito in considerazione dal governo del Brasile, che ha intimato alle donne in dolce attesa di restare a casa durante lo svolgimento delle Olimpiadi a Rio de Janeiro, in programma per agosto 2016. Inoltre Jacques Wagner, capo dello staff addetto all’allestimento delle Olimpiadi, ha precisato che non c’è nessun rischio che la manifestazione possa essere cancellata per “Zika”.
Gli organismi USA sono stati tra i primi a raccogliere l’appello, annunciando l’aumento delle risorse messe a disposizione da loro per la ricerca e, aggiungendo alla lista delle località dove si sconsiglia viaggiare anche Costa Rica, Nicaragua, Isole Samoa e Curacao. Anche l’Italia si è mossa nei mesi scorsi con la determinazione di linee guida che sconsigliano a donne incinte di viaggiare nei paesi più colpiti dalla diffusione di “Zika” (al momento Sud America, Caraibi e America centrale).
Purtroppo quella madre-feto non è l’unico modo che ha Zika di diffondersi: c’è anche il problema delle zanzare. Il virus è trasmesso dalle zanzare “Aedes Aegypti”. Nella lotta per contenere il virus, si sta facendo ricorso anche all’immissione si zanzare “non portatrici” nelle aree più coinvolte per favorire incroci che generino ibridi sterili.

Andrea Albini
Classe 3E – Liceo Classico “Galileo” di Firenze

2016-05-10T16:15:00+02:00