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Il nome della rosa

Matilde Checconi Scuola Secondaria di 1° grado “Pieraccini” di Firenze

 

La fragile e inquietante nebbia, l’inospitale gelo e il sapore del freddo accolsero i due uomini incappucciati che si dirigevano lentamente e silenziosamente verso il monastero dei monaci benedettini. Questi erano due frati francescani: il maestro si chiamava Guglielmo da Baskerville e l’allievo ancora giovane, di nome Adso da Melk. La solitaria abbazia si trovava nella parte settentrionale nei monti dell’Italia. Mentre erano davanti al monastero, i due videro la povera gente che si affannava per prendere gli scarti di cibo che i monaci buttavano via, ma i due continuarono il cammino ed entrarono attraverso il cancello. Fu dopo tre giorni dal loro arrivo che avvenne il fatto inspiegabile che incuteva timore e pretendeva prudenza dai monaci:avevano trovato un loro confratello morto misteriosamente, con le dita e la lingua nero scuro. La cosa insospetti molto Guglielmo, che si mise subito ad indagare segretamente ripensando al comportamento bizzarro che di solito il confratello non aveva in vita. Questo lo riferi solo al suo allievo e si accorse che l’unica stanza in cui era proibito andare nell’abbazia era la biblioteca. Col passare dei giorni ci furono altre morti inspiegabili che suscitarono in Guglielmo sempre più attenzione ai minimi particolari, ma intanto i benedettini avevano sempre più paura che l’Anticristo fosse disceso su quel monastero: in realta era solo il volere della “conoscenza” proibita dai capi monaci… E per questo chiamarono Erasmo Gui, uno dei più pericolosi e spietati capi dell’Inquisizione che, se veniva chiamato, rispondeva sempre con la morte di qualcuno. E cosi fu …
Anche se i gialli non mi appassionano molto, questo mi è piaciuto davvero! All’inizio non volevo assolutamente vederlo ma poi mi sono lasciata trasportare da questo film che si svolge nel Medioevo e che é stato tratto dall’omonimo libro dal famoso Umberto Eco. Ma l’avventura nel film è narrata da Adso, ormai diventato vecchio, che decide di riportarla su di un foglio.

Matilde Checconi
Classe 2D – Scuola Secondaria di 1° grado “Pieraccini” di Firenze

2016-05-11T10:19:39+02:00