hamburger menu

Festival delle Scienze: al via la tre giorni dedicata ad Albert Einstein. Il programma

Sarà dedicata ad Albert Einstein l'undicesima edizione del Festival delle Scienze. La manifestazione andrà in scena all'Auditorium Parco della Musica di Roma dal 20 al 22 maggio.

scienze

Sarà dedicata ad Albert Einstein l’undicesima edizione del Festival delle Scienze. La manifestazione andrà in scena all’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 20 al 22 maggio. Una produzione Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura con la partnership scientifica di ASI – Agenzia Spaziale Italiana, INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

In fisica con teoria della relatività, o semplicemente relatività, si intendono in generale le trasformazioni matematiche che devono essere applicate alle descrizioni dei fenomeni fisici nel passaggio tra due sistemi di riferimento in moto relativo tra loro, secondo il principio di relatività.

festival-scienze

L’espressione è usata anche nel linguaggio comune per riferirsi alle teorie della relatività ristretta o della relatività generale di Einstein, in quanto esempi più noti del principio di relatività. CLICCA QUI’ per il documento ufficiale. CLICCA QUI’ per le INFO sull’Evento e il programma

albert einstein

(Foto: Ullstein Bild/Getty Images)

Albert Einstein (Ulma, 14 marzo 1879 – Princeton, 18 aprile 1955) è stato un fisico e filosofo tedesco naturalizzato svizzero e statunitense.

Oltre a essere uno dei più celebri fisici della storia della scienza, che mutò in maniera radicale il paradigma di interpretazione del mondo fisico, fu attivo in diversi altri ambiti, dalla filosofia alla politica, e per il suo apporto alla cultura in generale è considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo.


Nel 1915, Einstein propose una teoria relativistica della gravitazione, denominata relatività generale, che descriveva le proprietà dello spaziotempo a quattro dimensioni: secondo tale teoria la gravità non è altro che la manifestazione della curvatura dello spaziotempo. Einstein dedusse le equazioni del moto da quelle della relatività speciale valide localmente nei sistemi inerziali; dedusse inoltre il modo in cui la materia curva lo spaziotempo imponendo l’equivalenza di ogni possibile sistema di riferimento (da cui il nome di “relatività generale”). In particolare, il potenziale gravitazionale newtoniano viene reinterpretato come l’approssimazione, per campo debole, della componente temporale del tensore metrico: da questo discende il fatto che il tempo scorre più lentamente in un campo gravitazionale più intenso. Alla pubblicazione, la teoria venne accolta con scetticismo da parte della comunità scientifica, perché derivata unicamente da ragionamenti matematici ed analisi razionali, e non da esperimenti od osservazioni.

intelligenza Albert Einstein

Nel 1917 mostrò il legame tra la legge di Bohr e la formula di Planck dell’irraggiamento del corpo nero. Nello stesso anno introdusse la nozione di emissione stimolata, che sarebbe poi stata applicata alla concezione del laser.

https://youtu.be/1TfdMpttrn4

Nel 1919 le predizioni della relatività generale furono confermate dalle misurazioni dell’astrofisico Arthur Eddington effettuate durante un’eclissi solare, che verificarono che la luce emanata da una stella era deviata dalla gravità del sole. Le osservazioni ebbero luogo il 29 maggio del 1919 a Sobral, in Brasile, e nell’isola di Príncipe, nello Stato di São Tomé e Príncipe.


La Teoria Generale della Relatività era stata pubblicata nel 1916 dopo che nel novembre dell’anno precedente lo scienziato l’aveva presentata davanti all’Accademia prussiana delle Scienze. Questa nuova teoria allargava alla geometria e al principio di Gravità, i risultati della Teoria della Relatività Ristretta raggiunti da Albert Einstein nel 1905 e che avevano messo definitivamente in crisi i cardini della fisica di Galileo e Newton fondati sull’assolutezza dello Spazio e del Tempo e sull’irrilevanza della situazione dell’osservatore rispetto ai fenomeni osservati. Per capire in modo intuitivo i fondamentali della Teoria della Relatività Ristretta Ryan Chester, uno studente di diciotto anni, ha realizzato l’anno scorso questo video premiato con 400,000 dollari e diventato in pochi mesi popolarissimo:


Einstein: teoria della relatività


INAF – Il baffo più famoso della scienza colpisce ancora. Ad Albert Einstein evidentemente non è bastato un anno di festeggiamenti – il 2015 – interamente dedicati al centenario della sua Relatività Generale. E non è bastata nemmeno la recente conferma sperimentale dell’esistenza delle onde gravitazionali, dalla sua stessa teoria previste ma mai rilevate prima dello scorso settembre dalla collaborazione LIGO-Virgo.

Il più celebre dei fisici del Novecento si prende infatti tre giorni di festa romana, nella splendida cornice dell’Auditorium Parco della Musica, con la nuova edizione del Festival delle Scienze.

Un lungo weekend, da venerdì 20 a domenica 22 maggio, per fare festa alla scienza con un calendario di conferenze, spettacoli, exhibit e installazioni. Tema chiave è proprio la Relatività, filo conduttore di un viaggio che non si limita a ricordare l’importanza storica della teoria einsteniana, ma si estende all’intreccio di scienze umane fino a raggiungere i settori più innovativi della ricerca contemporanea.

Ancora una volta Einstein è protagonista come figura che, ancora oggi, incarna nell’immaginario collettivo quello che a ragione è considerato lo scienziato per antonomasia: geniale, eclettico, curioso, carismatico, anticonformista.

Fra gli ospiti del festival anche il Presidente INAF Nicolò D’Amico che, domenica 22, terrà la lectio magistralis dal titolo “Onda su onda, la radioastronomia da Marconi ad Einstein“, con l’introduzione e la moderazione di Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze e National Geographic.

Quali sono le nuove frontiere della conoscenza? Dopo le onde gravitazionali, riusciremo a individuare e studiare anche le particelle della materia oscura? Fino a dove ci spingeremo nella nostra esplorazione dell’Universo? Quali nuove strade e processi cognitivi si aprono nell’intreccio tra scienza, filosofia e studio del comportamento umano? Quali orizzonti si schiudono grazie all’inarrestabile avanzata delle innovazione tecnologiche, tra big data e reti digitali? Queste alcune delle domande a cui proverà a rispondere l’undicesima edizione del Festival di Roma attraverso lectio, dialoghi, conferenze. Si parte venerdì con Elena Aprile, milanese di nascita ma da ormai trent’anni professoressa di fisica alla Columbia University di New York, fondatrice del progetto Xenon1T ai laboratori del Gran Sasso. Sabato è il turno di Mario Rasetti, presidente della fondazione ISI fra i massimi esperti di Big Data, e Seth Loyd del MIT.

Ma c’è anche posto per exhibit e spettacoli. Come la videoinstallazione realizzata da Media INAF e dal titolo Einstein e relatività, nella Sala ospiti del foyer Sinopoli. Con il cortometraggio “Facciamo luce sul Fotone”, prodotto dall’INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte e dal collettivo di animazione LaTestuggine. E “The Meaning of Light”, un progetto dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino realizzato per l’Agenzia Spaziale Italiana da Maga Animation Studio.


Cento anni fa veniva pubblicata la teoria della relatività generale di Albert Einstein, che entrerà nella storia della scienza e rivoluzionerà la fisica e astrofisica del secolo a seguire. La relatività generale ci spiega come gli effetti della forza di gravità tra le masse siano determinati da come queste ultime `curvino’ lo spazio-tempo e, tra le altre cose, predice che le deformazioni dello spazio-tempo possano propagarsi in forma di onde. E quest’anno l’esistenza di queste onde gravitazionali è stata dimostrata sperimentalmente. Quest’ultima conferma aggiunge ancora più fama a quella che è senza dubbio la teoria scientifica piu nota, almeno di nome, al grande pubblico. E ancor più della teoria, Einstein stesso rappresenta la figura di scienziato per eccellenza, geniale, eclettico, il cui contributo non si è ‘limitato’ all’ambito scientifico ma è stato anche difensore appassionato dello spirito umano, dell’immaginazione e della creatività, nonché promulgatore della pace nel mondo e del disarmo nucleare. Il Festival delle Scienze, alla sua undicesima edizione, vuole celebrare questa straordinaria teoria, la sua più recente conferma sperimentale e uno degli scienziati più famosi. Più in generale, il festival vuole celebrare il metodo scientifico come il modo più efficace a disposizione dell’umanità nel suo avanzare nel percorso conoscitivo, basato sulle evidenze più solide a disposizione ma lasciando sempre aperta la porta al dubbio. Il programma si concentrerà su domande non solo di fisica e astrofisica ma anche di storia, sociologia e psicologia; cercheremo, per esempio, di capire cosa sappiamo della gravità, dello spazio-tempo e cosa aggiungono le onde gravitazionali a quello che sapevamo; cosa si nasconde nella cosiddetta materia oscura o nei buchi neri o se i viaggi nel tempo sono davvero possibili. Ma ci domanderemo anche se possiamo davvero escludere di essere una simulazione al computer, se la percezione dello spazio-tempo è relativa all’ambito culturale o linguistico, quale rapporto vada cercato tra fisica e spiritualità e cosa può fare la scienza per la pace nel mondo. La prospettiva sarà quella della ricerca più avanzata, riunendo i grandi nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale ma anche filosofi e storici della scienza, giornalisti ed esperti per capire, discutere e celebrare il metodo scientifico e uno dei suoi campioni più importanti. CLICCA QUI’ per il programma del Festival delle Scienze di Roma 2016

2018-06-05T17:20:56+02:00