NAPOLI – L’esibizione del coro giovanile del teatro San Carlo, diretto da Claudio Morelli, ha aperto la tappa napoletana della manifestazione #Palermochiamaitalia, organizzata dalla fondazione Giovanni e Francesca Falcone e dalla direzione generale per lo studente del Miur, in occasione del ventiquattresimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Per ricordare Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli agenti delle loro scorte, il sindaco, Luigi de Magistris, ha deposto una corona di fiori davanti alla magnolia di piazza Municipio in ricordo degli attentati del 1992. In piazza oltre 1500 studenti provenienti dalle scuole campane e da due istituti calabresi che si sono avvicendati sul palco per ricordare il sacrificio dei due magistrati.
“La morte lascia inevitabilmente un segno – ricorda Alessia, giovanissima studentessa di Napoli – tuttavia dalla morte c’e’ sempre una rinascita. Siamo qui non per ricordare ma per dare una risposta. A queste morti rispondiamo con la vita, con la gioia, con la felicita’ e con la musica”. Tra le trenta scuole che hanno partecipato al bando del concorso promosso dalla Fondazione Falcone “Diamo forza al nostro impegno” sono stati selezionati i vincitori di istituti di Mugnano, Qualiano e Casalnuovo, in provincia di Napoli, di Borgia e Cerisano, in provincia di Catanzaro e Cosenza e di Tarquinia (Viterbo). Durante la manifestazione, condotta da Geppino Fiorenza, Referente regionale in Campania di “Libera Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie”, il Presidente della Giunta Distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati Antonio D’Amato ha spiegato che “la magistratura italiana, e quella napoletana in particolare, ha inseguito un sogno, quello di continuare a lottare per l’affermazione della legalita’ anche con mezzi scarsi e risorse scarse, quello che e’ ancora possibile processare la camorra, i politici corrotti e gli amministratori collusi”.
“A chi dice che il Sud deve risorgere, io rispondo che se il Mezzogiorno lo si guarda da questa piazza, dalle scuole del Sud, ci si accorge che e’ già risorto. Certo, va rafforzata l’identità culturale che le scuole esprimono non solo oggi, nella giornata dedicata a Falcone e Borsellino, ma ogni giorno nelle aule scolastiche”. Così all’agenzia Dire l’assessore all’Istruzione del Comune, Annamaria Palmieri, che oggi a Napoli ha partecipato alla manifestazione #Palermochiamaitalia. “Questa giornata ha un valore simbolico fortissimo che consente alle scuole di mostrare il messaggio di legalità elaborato in un intero anno scolastico. Dobbiamo essere noi adulti – continua – ad ascoltare i ragazzi”. Palmieri ricorda che il Comune di Napoli “ha investito moltissimo sulla legalità’, in prima battuta tenendo lontana dal proprio raggio d’azione qualsiasi forma di avvicinamento alla Pubblica amministrazione di forze non sane e non pulite. E poi ha favorito la partecipazione, dando voce a chi voce normalmente non ha, cioè a tutti i cittadini. E’ cosi che forse tutti possono accorgersi che a Napoli i camorristi sono una minoranza”. L’assessorato all’Istruzione del Comune, “ha lavorato accanto alle scuole di periferia – afferma Annamaria Palmieri -, con i centri giovanili. Abbiamo creato un tessuto di rete che credo sia cio’ di cui la città aveva bisogno”. Commentando il piano del governo di tenere le scuole aperte anche d’estate e nel pomeriggio, Palmieri dice che l’idea “del ministro Giannini non e’ nuova. A Napoli ‘Scuole Aperte’ e’ un progetto che si e’ sempre fatto, noi lo abbiamo fatto con minori risorse finanziarie mentre il governo userà i fondi europei. Le scuole – conclude – avranno un’opportunità ma e’ chiaro che tenere le scuole aperte non basta, bisogna favorire la formazione di reti altrimenti questo progetto partirà e dopo poco si chiudera’. Le Scuole Aperte sono un valore, a prescindere, e possono diventare un luogo di aggregazione. E’ quello di cui c’è bisogno”.
“La scuola sta facendo tanto per la legalità. I ragazzi, pur non avendo conosciuto Borsellino, Falcone e Francesca Morvillo, oggi sono qui, in piazza Municipio a Napoli, dove sono presenti quasi 2000 studenti che hanno dentro, accesa, la fiaccola del pensiero di combattere la mafia”. Lo dice all’agenzia Dire Luisa Franzese, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania. “La scuola – aggiunge Franzese – sta lavorando tanto e quello di oggi e’ un momento di raccordo e di unione per far si’ che i ragazzi, tutti insieme, ricordino Falcone e Borsellino. La legalità – ricorda la direttrice dell’Usr campano – si insegna in modo trasversale con ogni disciplina. Penso all’educazione fisica o alla musica, insegnano ad osservare le regole e questo principio puo’ essere sempre applicato nella vita di tutti i giorni, nell’agire nella legalità”.