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Barriera corallina addio. I coralli sbiancano per colpa del clima

Utilizzo dei carburanti fossili e CO2 le cause principali. Il video

Clouds of reef fish and corals, French frigate shoals, NWHIROMA – Un fantasma, ecco cosa sta diventando la bellissima e variopinta barriera corallina australiana. Nessun colore e addio per sempre a quello spettacolo mozzafiato sottomarino che l’Unesco ha voluto, con forza, inserire nel catalogo dei suoi patrimoni naturalistici. La Grande barriera corallina sta sparendo – la superficie interessata è del 93% – o meglio è in corso il suo sbiancamento, un fenomeno che porterà, inevitabilmente, i coralli alla morte.

A fotografare il disastro i ricercatori dell’Arc – Center of Excellence per Coral reef Studies della James Cook University, guidati dal biologo Terry Hughes.

L’area della barriera corallina, circa 2300 chilometri, è stata monitorata sia con aerei che con sottomarini e il quadro che è venuto fuori è devastante. L’indagine mostra come, soprattutto nella zona nord della barriera, la mortalità tra i coralli sbiancati sia tra il 50 e il 90%. Causa del disastro, secondo Hughes, i cambiamenti climatici. Per il biologo l’unica soluzione possibile “nel medio e lungo termine”, sarebbe quella di “ridurre le emissioni di CO2”. Per Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia, i dati confermano il rischio di perdere per sempre inestimabili patrimoni sottomarini. “Un evento così estremo non era mai stato osservato prima – ha detto la responsabile -, segno che il riscaldamento globale, causato dalla nostra dipendenza dalle fonti fossili, sta sancendo la fine di questo paradiso sottomarino”.

2018-06-05T15:08:58+02:00