hamburger menu

UNSACCOGIUSTO, la nuova campagna di Legambiente

Cosa ci fa Fortunato Cerlino, alias il superboss di Gomorra Pietro Savastano, in un supermercato?

unsaccogiustoROMA – Si è svolta questa mattina, presso la Casa del Cinema, la presentazione della campagna UnSaccoGiusto, volta a sensibilizzare i cittadini all’utilizzo delle sole ‘shopper’ compostabili. All’iniziativa, promossa da Legambiente, hanno preso parte Rossella Muroni (curatrice dell’evento e Presidente nazionale Legambiente), Massimo Noviello e Gennaro del Prete (rispettivamente Presidente e Presidente onorario della Cooperativa Ventuno), Francesco Ferrante (Vice Presidente Kyoto Club), Antonello Ardituro (già Pm alla DDA di Napoli, membro del CSM), Davide Mattiello (Commissione d’inchiesta antimafia) e Fortunato Cerlino (attore e protagonista delle due stagioni di Gomorra – La serie), che ha prestato la sua immagine per il video-denuncia della campagna UnSaccoGiusto. Nel corso dell’incontro è stato presentato il cortometraggio, che da oggi e per tutto il mese di giugno, sarà diffuso sul web e, grazie al supporto di SKY, anche sui canali della piattaforma satellitare, oltre che in più di 250 sale cinematografiche in tutta Italia grazie alla collaborazione di Movie Media.

Con la campagna si vogliono chiamare all’azione anche i singoli cittadini che sul sito http://www.legambiente.it/unsaccogiusto/ potranno segnalare le illegalità e gli esercizi dove vengono usati shopper taroccati. “Questa campagna accosta il tema dell’ambiente con quello della legalità che, secondo me, devono andare di pare passo”, ha dichiarato Antonello Ardituro in occasione dell’evento. Cosa si nasconde dietro un semplice sacchetto di plastica per la spesa, uno di quelli che in Italia per legge dovrebbe essere biodegradabile? È possibile immaginare che la mano della camorra sia arrivata a compromettere anche questo settore? E che per difendere questo giro d’affari illegale sono state anche uccise due persone? Per denunciare questo racket Legambiente lancia oggi proprio la campagna UnSaccoGiusto, testimonial d’eccezione Fortunato Cerlino – alias Pietro Savastano, il superboss della serie Tv Gomorra – che ha prestato la sua immagine per un corto di denuncia su questo nuovo business della criminalità organizzata. Parliamo di un giro d’affari considerevole che ruba fatturato all’economia sana, sottrae risorse all’erario e danneggia l’ambiente e i cittadini. Si considera che circa la metà dei sacchetti in circolazione sono illegali, un volume pari a circa 40 mila tonnellate di plastica, una perdita per la filiera legale dei veri shopper bio, pari a 160 milioni di euro, 30 solo per evasione fiscale. Una filiera ‘nera’ che danneggia chi produce correttamente bioplastiche compostabili e disincentiva gli investimenti nel settore. Il tutto senza considerare i gravi danni all’ambiente e al mare, oltre all’aggravio dei costi di smaltimento dei rifiuti quantificato in 50 milioni di euro.

“Il filmato gioca sul visto e non visto. Quello che apparentemente non inganna, inganna”, ha spiegato il Presidente nazionale Legambiente, Rossella Muroni, a seguito della proiezione dello spot – L’utlizzo di ‘finti’ sacchetti impediscono il mercato legale della chimica verde e crea danni economici ed alla credibilità”. Dopo l’intervento della Muroni, ha preso la parola Francesco Ferrante, Vice Presidente Kyoto Club: “C’è ancora una vastissima illegalità che circola nelle nostre case. L’illegalità è diffusa e siamo tutti un po’ complici di questa, ed è per questo che la chimica verde è una grande innovazione”. Il cortometraggio è, in particolar modo, dedicato alla storia della CoopVentuno, una piccola start up che produce prodotti compostabili e che promuove la legalità nel settore proprio a Castel Volturno (Caserta). Una bella realtà di riscatto nata nel cuore della Terra dei fuochi dall’idea di Gennaro Del Prete e Massimo Noviello, due uomini accomunati dalla morte dei rispettivi padri uccisi dalla camorra perché volevano un’Italia libera dalle illegalità e perché avevano cercato di fermare il racket delle buste di plastica. “Le morti tragiche dei nostri padri non sono state vane perché il loro coraggio e la voglia di una società civile fondata sulla legalità e sul lavoro onesto continuano oggi a vivere nella cooperativa sociale che abbiamo fondato” – spiegano Massimo Noviello e Gennaro del Prete – “Liberare il mercato dagli shopper illegali significa aprirlo a una parte dei produttori di bioplastiche compostabili, che oggi non possono vendere, con un aumento degli investimenti nel settore che garantirebbero una prospettiva diversa a chi produce i sacchetti legalmente”.

Dopo l’intervento di Massimo Novello e Gennaro del Prete, ha preso la parola Fortunato Cerlino: “Mi sono fatto ‘utilizzare’ con molto piacere. Il protagonista non sono io, ma questa storia. Il mio ruolo è marginale, loro mi hanno ringraziato ma sono io che devo ringraziare loro […] Questa storia mi colpisce molto […] Le leggi sono utili ma niente può combattere questi fenomeni come la consapevolezza: l’arma più efficace che può combattere la criminalità ed aiutare chi già lo sta facendo (magistrati, forze dell’ordine ecc..)”.  In chiusura della conferenza nuovamente Rossella Muroni: “Questo stato non deve aver più bisogno di eroi. Vogliamo un Paese dove la legalità sia una regola comune”.

2018-06-05T15:08:54+02:00