Spira, infiltrandosi tra le tegole di terracotta,
stride tra le fessure delle imposte,
volteggia annodandosi ai fili dei panni freschi di lavanda,
e gioca a far la giostra con le capovolte, vecchie mollette di legno…
Il vento notturno di Giugno
si ode tra i capelli!
Riecheggia caldo,
accogliente,
Scirocco,
che ti avvolge completamente,
ti capovolge,
ti ridesta da un torpore profondo.
Quel vento notturno di Giugno,
così caldo e così invitante,
quale turbine lieve arriva
e, immobile, volteggiando continua
a spifferare tra le feritoie di una stamberga, ormai
abbandonata da anni tra le mille sterpaglie
di una contrada, recintata
dai caratteristici muretti di pietra bianca intagliata!
Simona Nicita III A Liceo Classico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)